MACHERIO: ROBA DA ( NON ) CREDERE



Insomma, ci si deve credere o no? A considerare la notizia in sè, chiunque esclamerebbe: ma questa è una bufala o, come si dice oggi, una fake news. Ma se si va a guardare da che parte arriva, allora diventa possibile: come diceva quel vecchio Carosello, “con quella bocca puoi dire ciò che vuoi”. 

Solo che qui non si tratta del sorriso valorizzato dal dentifricio giusto, ma di un attacco senza precedenti, e pure senza alcuna ragione, sferrato dal centrodestra macheriese contro il sindaco e l’intera amministrazione. Avevamo da poco impostato la pagina precedente, in cui sono trascritti gli interventi dell’opposizione direttamente dal suo sito, pensando che oltre quel limite era impossibile avventurarsi, che siamo stati subito smentiti. 

No, per certuni non esiste limite a niente. Non c’è limite alla spregiudicatezza di gente che, per coprire il vuoto assoluto di proposte per il bene della comunità macheriese, copre di insulti amministratori impegnati tutto il giorno tutti i giorni a trovare risposte in un momento tanto difficile. Ricapitoliamo. L’ultima seduta di consiglio comunale si tiene, ovviamente, non in presenza ma in collegamento video. 

Al termine il capogruppo del centrodestra osserva che sindaco e vicesindaco hanno sì la mascherina ma sono troppo vicine. La risposta dovrebbe porre fine a una questione chiaramente sollevata in modo strumentale: entrambe si trovano in Comune ininterrottamente dalle 17 (ora sono le 23) senza poter andare a casa, proprio per coordinare gli interventi urgenti anticovid. Incidente chiuso, dunque? Figuriamoci. In coda al consiglio, gli assessori per qualche minuto commentano tra loro il tentativo, ritenuto ridicolo oltre che maldestro, di accusare sindaco e vice di inosservanza delle norme di sicurezza. 

È un fuorionda di un minuto, a consiglio chiuso, in cui come sempre avviene ci si rilassa un po’ e si scambiano due battute. Ma alle orecchie fini dei solerti consiglieri di opposizione appare come un fatto gravissimo “visto il delicato momento che sta vivendo la cittadinanza, con molte persone ricoverate, numerose perdite ed il prezioso lavoro di medici ed infermieri che rischiano la vita per aiutare il prossimo”; così grave da richiedere le dimissioni del sindaco e dell’intera giunta. Appunto. 

Visto il delicato momento, cosa interessa a loro? Dare una mano a combattere il virus o brigare con qualsiasi mezzo, anche il più “creativo” e ributtante, per combattere l’amministrazione comunale? Caspiterina! L’amministrazione viene accusata di “insensibilità” e di “mancanza di rispetto”. Ora, come si fa solo a immaginare che siano insensibili persone che, oltre a riservare tutte le energie alla comunità, hanno purtroppo sperimentato direttamente cosa vuol dire covid?

Il vicesindaco nella prima ondata ha visto morire suo padre ed è lei stessa risultata positiva. La segretaria comunale, di cui l’opposizione chiede il licenziamento, ha passato mesi terribili vedendo in faccia la morte. 

E questi osano fare predicozzi e chiedere di andarsene a persone così provate? Davvero, cose dell’altro mondo. O, ahinoi, di questo mondo: del loro. 

Preferiremmo pensare che alla base di tutto ci sia un equivoco. Ad esempio, quando il sindaco afferma “Si cominciano a contare i morti”, non fa che constatare una realtà sotto gli occhi di tutti. 

Solo un equivoco, o una dose massiccia di malafede, possono interpretare la frase come “mancanza di rispetto”. I nostri vecchi avrebbero chiosato: “Han ciapà la vaca per i bal”. Vogliamo sperare, ma nutriamo forti dubbi, che si tratti solo di questo.

Franco Verga

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