Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

UN NUOVO SERVIZIO A MACHERIO

Immagine
Non si tratta di una iniziativa pubblica, statale o regionale o comunale che sia. Ma, pur se a promuoverla è un privato, il suo impatto sulla comunità sarà tale che diventa legittimo considerarla come un servizio pubblico. Servizio nuovo, e servizio importante. Perché uno dei segni da cui si giudica la civiltà di una comunità è come vengono rispettati i morti.  Tutti prima o poi conoscono il dolore, il disorientamento e il senso di vuoto causati dalla morte di una persona cara. Tutti avvertono l’esigenza della delicatezza, in quel momento, da parte di chi deve provvedere ai risvolti pratici indispensabili per l’ultimo saluto. Una delle esperienze più tristi è quella di non poter rivolgere un pensiero o una preghiera al defunto.  I mesi drammatici appena trascorsi in pieno covid hanno fatto avvertire come non mai il bisogno di una vicinanza, se pure impotente ma psicologicamente e affettivamente decisiva, alla persona cara che ci lascia. È stato l’aspetto più traumatico, più traumatico

BUON TEMPO

Immagine
Poi c’è chi sostiene che a Macherio non ci sono occasioni di divertimento. Poche, ma ci sono. Sul numero di settembre abbiamo riferito della indignazione del centrodestra macheriese (“Sindaco, vergogna!”) per le cacchette di topo rinvenute in un angolo della scuola materna: ci sfuggiva il nesso tra la mancanza di educazione dei roditori e la responsabilità del sindaco, peraltro intervenuto(a)  subito ordinando una pulizia straordinaria. Poi la stampa nazionale ci ha pensato a dare la giusta proporzione al fatto.  A Monza, per dire, come riferisce Il Giorno, “centinaia di topi invadono le strade e rodono i cavi elettrici”. Ma quello era niente. I tre consiglieri di Centrodestra per il cambiamento, che non hanno una sola volta avanzato una proposta che è una per cambiare, in meglio ci si augurerebbe, si sbizzarriscono sugli argomenti più banali. Sembra li scelgano apposta. Eccoli, affiancati dalla risposta dell’amministrazione comunale.  INTERROGAZIONE RIGUARDO ARREDO SCUOLA INFANZIA.  V

MACHERIO: PASSEGGIANDO PER IL PARCO DI VILLA BELVEDERE

Immagine
  I Visconti di Modrone acquistarono il parco con la casa di campagna da Carlambrogio Maggi nel 1872. Era trascorso quasi un secolo da quando la proprietà era passata da Girolamo Cittadino appunto ai Maggi. Una testimonianza di come si presentava l’edificio ci è fornita dall’acquerello di Alessandro Greppi, databile al 1874. I Visconti di Modrone erano presenti a Macherio almeno dal Seicento. Le loro radici affondano nei tempi dei tempi. Nell’Ottocento e nel Novecento la famiglia Visconti ha segnato notevolmente la vita della comunità macheriese, al punto che lo stemma del biscione è stato incorporato nello stemma comunale. In particolare, sia il Duca Guido che il figlio Uberto ricoprirono le cariche di Sindaco di Macherio, oltre che di Senatore del Regno e di Presidente del Teatro alla Scala. L’ultimo della dinastia fu il Duca Marcello. Dopo l’acquisto, i nuovi proprietari intendono valorizzare villa e parco, affidando il progetto a uno dei nomi più prestigiosi: l’architetto Emilio Al