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Visualizzazione dei post da aprile, 2017

MACHERIO, IL PAESE ALL'INCONTRARIO

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Che le unioni civili, dopo le grandi città, sarebbero approdate anche nelle comunità di dimensioni  minori, era scontato. Infatti, dopo Biassono, dopo Triuggio, è stata la volta di Macherio. C'è sempre una prima volta, che qualcuno attende con interesse, qualche altro con curiosità, molti con atteggiamento giustamente neutro. Alla seconda sicuramente non se ne accorgerà neppure il giornale alla caccia di colore, ma pazienza se la novità suscita commenti perplessi. Perché stupirsi, dunque, se anche a Macherio la prima cerimonia non sia passata in silenzio? Lo stupore deriva dalla costatazione opposta: che non al bar, non il cittadino in vena di confidenze, ma un consigliere comunale di opposizione, quindi un uomo delle istituzioni, si è scagliato contro non l'esibizione, ma la riservatezza che ha caratterizzato il fatto. " E' vergognoso non averlo reso noto ai cittadini", quello che io contesto al sindaco è la mancanza di trasparenza e correttezza.

MACHERIO, RESTANO APERTI GLI AMBULATORI

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La preoccupazione era forte e motivata. Con l'ultima riforma sanitaria regionale è stata rimescolata la geografia ospedaliera: Macherio insieme a tutto il distretto di Carate, da sempre collegati al San Gerardo di Monza, è stato compreso nell'Azienda Territoriale Sanitaria di Vimercate. Di conseguenza, il timore era che venisse chiuso l'ambulatorio: naturalmente, non quello tra medici di base associati, ma quello tra quello che fa capo all'ospedale di Monza. Vimercate, per carità offre le più ampie garanzie, ma insomma recarsi, soprattutto con i mezzi pubblici, a Vimercate invece che a Monza, non è proprio la stessa cosa. Il Sindaco Mariarosa Redaelli e l'assessore ai servizi sociali Fabio Bonacina hanno perciò  promosso, coadiuvati dagli amministratori di Lissone che avevano lo stesso problema, incontri sia con i responsabili vimercatesi che con quelli monzesi, per garantire la continuità delle prestazioni.  Il 21 marzo è finalmente arrivata la

MACHERIO, FORSE LO STATO SBLOCCA IL NOSTRO AVANZO

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Una persona mi intrattiene all'ingresso del supermercato che si sa, è un luogo di incontri. Uno  di quei Macheriesi che non si conoscono, un cittadino che segue indirettamente la vita amministrativa, semplicemente interessato al suo paese e a quel che gli amministratori intendono mettere in atto. Come va in Comune, potete spendere un pò di soldi ora? Da dove iniziare? Ho tralasciato gli argomenti più ostici legati alle regole finanziarie, mai semplici e lineari  neppure per gli amministratori. Per quanto riguarda quest'anno qualcosa di un pò più incoraggiante si è mosso. In particolare il patto di stabilità che obbligava i Comuni a un avanzo di soldi è stato  superato e abbiamo avuto la possibilità di approfittare di quelli che vengono definiti " spazi finanziari" che permettono di richiedere l'utilizzo  del nostro denaro, avanzato, per obbligo di legge, gli anni precedenti. Abbiamo potuto richiedere altre risorse per le strutture scolastiche.

MACHERIO, CHI E' PROPRIETARIO, CHI E' INQUILINO

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Dire Arci e dire Casa del popolo non è la stessa cosa. Proprietaria dell'immobile è la cooperativa Casa del Popolo; l'Arci è solo l'associazione che affitta i locali adibiti a bar. Sono due realtà distinte, non solo formalmente: una è la proprietaria, l'altra l'inquilino. Naturalmente, trattandosi di una Cooperativa e di una Associazione con chiare origini politiche, tutto farebbe presupporre che la comunanza di intenti, dettati dal resto dai rispettivi statuti, permetta di unire le forze per proporre insieme attività sociali, culturali, politiche a favore della cittadinanza. Così in effetti è avvenuto per molto tempo. i mutamenti che si sono susseguiti e si stanno susseguendo, in questi anni in ogni campo non potevano risparmiare, nel bene e nel male, un paese piccolo come Macherio e una piccola realtà come la Casa del Popolo. Ma qui è necessario fare un passo indietro e tornare alle origini. L'edificio venne costruito nei primi anni trenta p

MACHERIO, PIOVE GOVERNO LADRO

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La notizia del calo di iscritti in una delle quattro scuole macheriesi può indurre a riflessioni di diverso tipo. Questa, ad esempio, riportata su un settimanale locale: " Colpa del'amministrazione comunale", " Macherio è  diventato un dormitorio ". Ora, trovate un nesso tra il punto di partenza e la conclusione, passando dallo scontatissimo luogo comune per cui le colpe sono sempre e solo dell'avversario politico, non è esercizio facile. A mescolare ingredienti non diversi, la scuola con la sua autonomia didattica, l'amministrazione comunale con i suoi vincoli di legge, il territorio con le iniziative edilizie dei privati, si rischia di sfornare un pasticcio indigeribile.  Se, prima che a questa, si è data una occhiata, l'elenco degli interventi comunali a favore della scuola. Un dato è chiaro inequivocabile e non può sfuggire: il Comune di Macherio sostiene le sue scuole con mezzo milione di euro l'anno e, in questo ultimo triennio