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Visualizzazione dei post da novembre, 2016

MACHERIO, E INVECE

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Eppure qualcosa si muove.  Il mese scorso abbiamo parlato dell’inciviltà diffusa in paese e della maleducazione che abita molti macheriesi, giovani e meno giovani.  Comportamenti che denotano poco rispetto per il paese nel quale si vive e di conseguenza verso se stessi. Questa volta viceversa trattiamo di senso civico e di partecipazione.  Gli esempi fortunatamente non mancano come testimoniano le diverse attività di volontariato che vedono protagonisti i nostri concittadini. Iniziative alle quali, come giornale, abbiamo dato risalto ogni qualvolta se ne fosse presentata l’occasione.  Accenniamo solo ad alcune di queste quali la sistemazione del monumento ai caduti o quella più recente della madonnina dell’edicola di via Roma. Ritorniamo sull'argomento  per ricordare due iniziative svoltesi recentemente in paese.  La prima, della fine di ottobre, sembra diventata oramai una felice consuetudine. Anche quest’anno gli abitanti di via Fumagalli, a Bareggia, hanno f

MACHERIO, A BAREGGIA NASCE: IMAGINARIA

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“Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea”. Apriamo con la  frase del grande Tiziano Terzani questo articolo dedicato ad una nuova realtà culturale che è nata da poco sul nostro territorio, ma ha già messo le basi per crescere e svilupparsi nel segno dell’arte fotografica, e non solo:il Gruppo Fotografico Imaginaria.  Qualcuno di voi avrà già visitato le loro mostre; la prima durante la Sagra di San Cassiano, all’interno della ex scuola media dove sono stati esposti tre lavori fotografici. “Fotonatura” di Paolo Ravasi, “Cuba” di Bart e i lavori finali del primo corso base.  seconda mostra a settembre, alla festa dell’oratorio di Bareggia, con i lavori: “Natura High Key” di Paolo Ravasi, “Sudafrica”  di Andrea Terragni, “Mineralmacro”

MACHERIO,UNA SERATA COL DUTUR

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Sab ato 5 novembre presso la sala mostre di Curt del Cagnat si è tenuta la presentazione del libro del dott. Roberto Redaelli “Sciur Ductur”, il sesto edito dal nostro giornale. Medico, ciclista e anche scrittore, chissà se al dott. Redaelli è nota una vecchia polemica ottocentesca che puntava il dito proprio contro questi “medici tuttofare”.  Disputa talmente accesa da coinvolgere persino la penna di un intellettuale del calibro di Carlo Cattaneo, espressosi in difesa dell’amico e medico-poeta milanese Giovanni Rajberti, nell’occhio del ciclone per quella doppia definizione: “Fra medico e poeta non v’è opposizione […] Eppure il volgo è così ignaro […] che inclinerebbe piuttosto a lasciarsi martoriare dal medico idiota, che a tollerarlo studioso […]. Nella nostra società municipale […] l’opinione di bello ingegno è tuttora quasi sinonimo di testa falsa e di pratica incapacità”. La presenza nutrita e bendisposta di pubblico dovrebbe rassicurare il nostro medico-scrittore.

MACHERIO, STRABAREGGIA ADOTTA CLASSE SIRIANA

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Gli organizzatori della manifestazione podistica, che si è tenuta in data 09/09/2016 a Bareggia di Lissone (MB) e che oramai inizia ad avere grande seguito (come dimostrato dai 1800 atleti partecipanti di quest’anno), hanno deciso di destinare parte del ricavato della corsa, la cui totalità viene destinata in beneficenza a scopi umanitari, al progetto #WeAreSchool, mantenendo per il secondo anno consecutivo una collaborazione con la Onlus WeAre che in precedenza aveva permesso l'apertura di una sala parto in A'zaz (Siria). Tramite le parole della bresciana   Mirta Neretti  (di Corte Franca) arriva il plauso di WeAreOnlus:   “ WE ARE abbraccia e ringrazia gli organizzatori della StraBareggia  per la sensibilità dimostrata. Non dimentichiamo, però, ogni singolo partecipante delle 1800 persone che hanno partecipato alla gara podistica.  Si tratta, infatti, di  1800 persone ” , continua la Vicepresidente della Onlus di Bologna,  “che  hanno Corso verso la realizza

MACHERIO, MUSTAQ E ALTRI

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Vi porto il saluto di Mustaq,  giovane pakistano. Il suo nome dice poco o nulla, ma probabilmente a molti sarà capitato di notarlo, durante le sue passeggiate per le vie del paese o al parco gioco, per la sua lunga veste nera che era solito indossare. Era  residente da ormai quasi due anni in via Cadorna in un appartamento condiviso, fino a qualche settimana fa, con altri 11 suoi conterranei.   Avendo concluso il percorso all'interno del progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e avendo ottenuto  un  regolare permesso di soggiorno e status di rifugiato, ha dovuto lasciare la sua abitazione. Prima di andarsene è passato in Comune a salutarmi, ha voluto esprimermi la sua gratitudine  per l’accoglienza ricevuta, ma soprattutto ha ringraziato i macheriesi che lo hanno ospitato.   In un italiano nettamente migliorato  rispetto al suo arrivo, quando si esprimeva esclusivamente in inglese, ci ha tenuto a sottolineare di essersi trovato bene e

MACHERIO, UL MESTE', MA NON SOLO. CHIACCHERATA CON CARLO FOSSATI.

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«Ho fa’ tant de chel laurà!» (Ho fatto tanto di quel lavoro!) E’ stata questa la frase più ripetuta dal sig. Fossati Carlo, il primo “personaggio” bareggese doc, incontrato per arricchire la galleria delle figure che in qualche modo hanno caratterizzato e continuano ad arricchire il nostro tessuto sociale. Nel corso della chiacchierata, in una sala degli uffici della società Effemarket sopra il nuovo “negozio” (moderno Centro Commerciale), si sono via via aggiunti al tavolo i figli per precisare e puntualizzare ricordi e date. E’ stato un incontro piacevole e naturale! Piacevole, perché si è usato spesso il dialetto, riservando la lingua italiana ai temi del lavoro. Naturale, perché il signor Carlo è cresciuto ed ha perpetuato il più classico concetto di “azienda di famiglia”. «Sem gent de mesté!» (Siamo gente di mestiere) Sì, è vero! I “Fossati de la Fiorina”,in gent de mesté! E’ dentro la “nobiltà del mestiere” che si è in gran parte forgiata la loro identità. Ed è i

MACHERIO, NON-SENSO NON-CIVICO

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Il degrado dei nostri paesi è inevitabile? Questa è la domanda che ci poniamo quando girando per le strade e per le piazze del nostro comune come in altri paesi limitrofi, vediamo sporcizia di ogni genere. Il tema del valore civico è senza dubbio, un tema scottante perché esistono azioni di egoismo, di inciviltà di decadenza che avvengono tutti i giorni o quasi, a cui è impossibile non indignarsi, una mancanza di senso civico che tocca in modo particolare nuove generazioni giovanili.  Con l' assenza del “sentimento comunitario”, grazie al quale ogni cittadino dovrebbe sapere del fatto che la panchina ove si siede, la pensilina dell’autobus, ogni bagno ad uso pubblico, i monumenti, le strade, sono pubblici e che a questo occorre comportarsi in modo da permetterne l’utilizzo a tutti i cittadini, si perde il valore del bene pubblico quindi anche il rispetto verso gli atri tra cui i più piccoli e i più deboli. La situazione descritta si rispecchia anche a Macherio ba