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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

MACHERIO: UNA STANZA PER TUTTE

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Un nuovo importante servizio per la comunità è stato concordato tra l’amministrazione comunale e CADOM, associazione di donne che opera a Monza e in Brianza da oltre vent’anni. Dal 9 marzo è a disposizione di tutte le donne, presso il Poliambulatorio San Gerardo (le ex scuole medie), uno spazio di ascolto, come viene illustrato dall’associazione e dal sindaco di Macherio Mariarosa Redaelli. Lo stesso servizio è stato concordato con i Comuni di Triuggio e Vedano.  Una stanza per tutte contro l’isolamento Nel nostro territorio, come in tutta Italia, oggi molte donne si trovano ad affrontare in solitudine situazioni gravi e grandi responsabilità, in famiglia, sul lavoro, con i f gli, i compagni, gli anzi ni di cui si prendono cura. Spesso sono obbligate a farsi carico dei problemi di altri o vivono momenti di profondo malessere come cambiamenti, lutti, separazioni, malattie, equilibri familiari instabili, violenze, problemi economici e professionali.  Nonostante si tratti

MACHERIO: UN GRANDE PROGETTO

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È stato depositato in Comune un progetto destinato a cambiare faccia a una bella fetta del nostro paese.   Non si può definire altrimenti una superficie di oltre 8.000 mq, ma più che della quantità è della qualità dell’intervento previsto che ci preme occuparci. Intanto, la posizione. Il comparto è ricompreso tra le vie Piave, Vittorio Veneto, 1^ Maggio, Matteotti; per capirci, tra la piazza del Lavatoio e il piazzale della Stazione. Poi, il cambio di destinazione.   Oggi gran parte dell’area è occupata da un complesso industriale dismesso ormai da anni. Uno dei punti fondamentali dei programmi varati dalle amministrazioni comunale a guida Progetto Macherio (siamo al quinto mandato) era, ed è, la riqualificazione del territorio, che passa anche attraverso il distanziamento tra grandi e ingombranti attività produttive e residenze. Questo è uno dei casi più eclatanti, una delle opportunità che possono davvero migliorare non solo l’aspetto urbanistico di Macherio, ma la qual

MACHERIO: PRIMA DURANTE E DOPO IL COVID

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A giugno saranno passati tre anni dalla Sua elezione sui cinque di durata del mandato.  Può tracciarci una valutazione complessiva? Il tempo scorre così velocemente senza che me ne renda conto tra i tanti impegni che la mia carica richiede.  È difficile per un cittadino rendersi conto delle difficoltà che gli amministratori incontrano quotidianamente.  Visto dall’esterno sembra tutto semplice. In realtà ogni decisione, mia e della giunta, prima di poter essere messa in pratica e trovare realizzazione richiede una serie di verifiche (di legalità, di conformità, di fattibilità e di copertura economica) che assorbono interi mesi. Solo a titolo esemplificativo, la semplice concessione per la gestione del centro sportivo alla società Leo Team ha occupato più di un anno. La prima parte di questo mio terzo mandato  è stato dedicato alle progettazioni e alla predisposizione di tutti gli atti preliminari per permettere la realizzazione di opere programmate da diverso tempo.  M

MACHERIO: WIPPERMANN: CHI ERA COSTEI?

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I Inqualità di collezionista ed appassionato di storia locale brianzola/ brianzuola/briantea/brianzesca  e con particolare attenzione affettiva a  Macherio, mi ero imbattuto anni fa in una piantina dell’IGM (Istituto Geografico Militare) del 1914 e vi trovo evidenziata l’officina Wippermann.  Cominciano le prime domande “ai miei contatti” che hanno più esperienza di me (pusé vecc) per capire di cosa si trattasse.  Risposte quasi del tutto assenti, rimango senza risoluzione del quesito. Passa qualche anno, non demordo, fin quando vado a trovare Giuseppina Cazzaniga, mamma del mio amico Charlie alla Cassinetta di Sovico, che nel mentre si parla del più e del meno mi snocciola diverse informazioni. ” … Certu, caru ul mè bagaj che la Wippermann la gh’era. Anzi, da lì sono usciti i vecchi che poi hanno dato inizio alle attività come il  catenificio Fratelli Fossati e i fratelli Sala Biciclette.  Con l’avvento della prima guerra mondiale la fabbrica, essendo tedesca, viene

MACHERIO: TRANVAI A MACHERIO

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I Inizia da questo numero la collaborazione al nostro giornale di un autentico cacciatore di documenti storici, rielaboratore di fatti e aneddoti brianzoli, custode temporaneo come ama definirsi e, innanzitutto, macheriese di nascita e di spirito. Angelo Cecchetti ci proporrà, di volta in volta, una rivisitazione del nostro passato, corredata da fotografie, cartoline, stampati di ogni genere, articoli di giornale, con un occhio di particolare riguardo per il suo e nostro paese. Da dove deriva la parola Tram? Si dice da questo fatto: Beniamino Outram alla fine del 1700 installò le prime guide di ferro (rotaie). Queste strade presero il nome di Outram’s way cioè strade di Outram, da qui, col passar del tempo, Tramway. Alla fine delle 1800 i buoni milanesi lo trasformarono in tramvaj… I primi tram furono trainati da cavalli (omnibus) per essere sostituiti dai tram a vapore. Finalmente arriviamo al 1890 e da un giornale dell’epoca: “…il 16 luglio fu inaugurata la nuova linea

MACHERIO: SCUOLA OLTRE L'OCEANO

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Una scuola italiana di inglese situata in un piccolo paese d’Italia è riuscita a internazionalizzarsi, venendo a contatto con realtà che vanno al di là del nostro stivale e che riguardano il mondo intero e più nello specifico, New York. É la Hampton School di Macherio, una scuola a tutti gli effetti, che si occupa di insegnare la lingua inglese a tutti i livelli; la scuola propone corsi, sia destinati ai bambini dall’asilo sia destinati ai ragazzi delle superiori o dell’università, ma anche rivolti a adulti di ogni età; infatti, i più grandi alla Hampton School hanno anche più di ottant’anni.  La scuola conta centosessanta iscritti, tutti gestiti dalla sua unica insegnante, Emanuela Mariani, che ha nelle esperienze lavorative anche la professione di interprete presso la scuola Silvio Pellico di Milano e di responsabile al dipartimento Oxford di Monza, dove si preparano gli iscritti a perseguire certificazioni, quali ad esempio PET o FIRST per i ragazzi delle superiori

MACHERIO: ALBERI

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Non si tratta di fare i tuttologi. Preferisco pensare che ognuno conosca il proprio mestiere e lo esegua a regola d’arte.   Credo che l’impresa che si è aggiudicata l’appalto per la potatura delle piante faccia parte di questa categoria. Le piante vanno potate con moderazione, nella giusta misura e non vanno, come si dice, capitozzate. Ne soffrirebbero fino ad ammalarsi e morire.  Il problema è un altro.  Occorre chiedersi se il patrimonio arboreo su cui si sta intervenendo sia ancora adatto allo scopo per cui è stato impiantato oppure non risponda più a questi requisiti.  In un comune densamente abitato come può essere considerato Macherio, avere aree a verde è un bene fondamentale per la qualità della vita di tutti e, da questo punto di vista, dobbiamo essere grati anche agli amministratori precedenti che, con occhio lungimirante, sono riusciti a conservare ampie aree boschive, parchi e giardini destinati al pubblico utilizzo.   Non era semplice e neppure scontato resistere alle lusi