MACHERIO: ALBERI


Non si tratta di fare i tuttologi. Preferisco pensare che ognuno conosca il proprio mestiere e lo esegua a regola d’arte.  

Credo che l’impresa che si è aggiudicata l’appalto per la potatura delle piante faccia parte di questa categoria. Le piante vanno potate con moderazione, nella giusta misura e non vanno, come si dice, capitozzate. Ne soffrirebbero fino ad ammalarsi e morire. Il problema è un altro. 

Occorre chiedersi se il patrimonio arboreo su cui si sta intervenendo sia ancora adatto allo scopo per cui è stato impiantato oppure non risponda più a questi requisiti. 

In un comune densamente abitato come può essere considerato Macherio, avere aree a verde è un bene fondamentale per la qualità della vita di tutti e, da questo punto di vista, dobbiamo essere grati anche agli amministratori precedenti che, con occhio lungimirante, sono riusciti a conservare ampie aree boschive, parchi e giardini destinati al pubblico utilizzo.  

Non era semplice e neppure scontato resistere alle lusinghe della speculazione edilizia e alle conseguenti entrate economiche che avrebbero raddrizzato ogni bilancio. Continuiamo a credere che ridurre il consumo di suolo e garantire spazi verdi sia l’elemento fondamentale per una migliore vivibilità. 

E proprio in questo periodo di pandemia stiamo assistendo a una riscoperta dei nostri luoghi naturali, degli spazi verdi, dei nostri boschi, mai così frequentati. 

Diverso è il discorso degli alberi che delimitano alcuni percorsi stradali. Prendiamo per esempio le piantumazioni di via Milano, di via Grandi, di via Fratelli Cervi, del viale delle Rimembranze.  

Si tratta di alberi messi a dimora negli anni cinquanta e sessanta, quando le zone erano meno abitate e frequentate, le costruzioni in minor numero e le sedi stradali ritenute sufficientemente ampie per il traffico dell’epoca. Per il viale delle Rimembranze c’era in più il nobile scopo di ricordare i caduti delle guerre. 

Comunque sia, con il tempo gli alberi sono diventati veri e propri giganti che allungano le braccia in cerca di luce e che con la chioma oscurano il paesaggio e le abitazioni prospicienti, recando il solo e non irrilevante vantaggio di una gradevole frescura apprezzata nei mesi più caldi. 

Questo verde, vetusto e cresciuto a dismisura, ha perso la sua funzione di arredo urbano. Non abbellisce, non aggiunge valore, non apporta benefici. Crea problemi. 

Di manutenzione che grava sulle casse comunali, di disagio non indifferente per le recinzioni e i giardini dei residenti che periodicamente reiterano le loro lamentele.  Occorre mettere in atto altre strategie con una visione prospettica e di lungo respiro.  

Per questo ho lanciato l’idea del taglio radicale di alberi che hanno raggiunto la fine del loro ciclo vitale provvedendo alla loro sostituzione con nuove essenze più adatte al nuovo aspetto urbano. So bene che qualche ecologista torcerà il naso in nome di una conservazione che sa molto di antico. La difesa della qualità della vita si fa soprattutto con il rinnovamento e con comportamenti singoli e collettivi rispettosi di tutti. 

Ma non è semplice per una Amministrazione avveduta procedere su tale passo. Lo abbiamo già sperimentato con la Sovrintendenza a cui è sottoposto tutto il nostro patrimonio arboreo, che ha negato l’abbattimento degli alberi di via Milano, che ha posto una serie di prescrizioni e richiesto una serie di relazioni tecniche per quelli di viale Rimembranze, nonostante gli evidenti e gravi  problemi che causano.  

Del resto da qualche parte bisogna incominciare. E per iniziare occorre addentrarsi in veri e propri gineprai. Immagino le decine di pagine in burocratese, le relazioni tecniche che gli uffici comunali dovranno inoltrare per perseguire questo nobile obiettivo a Enti provinciali, regionali, statali e fors’anche europei, che nulla conoscono dei nostri territori, nel rispetto di decine e decine di leggi e codici che si frappongono come invalicabili ostacoli.  

Ma restare fermi con gli occhi puntati alla conservazione del passato non è una cosa né utile né bella e diventa una soffocante gabbia. Rinnovare è il vero segnale di attenzione verso il miglioramento della qualità della nostra vita e dei nostri verdi anni. 

Il Sindaco

Mariarosa Redaelli

MACHERIO: UN ANNO CHE VOLGE AL TERMINE


Commenti

Brianza Centrale ha detto…
Gentile Sindaca del Comune di Macherio,

Abbiamo letto il suo articolo e siamo rimasti particolarmente colpiti dalla sua proposta di voler eseguire un taglio radicale dei viali alberati della sua città anche se compensato dalla possibile sostituzione con altre essenze.

A sostegno vengono portati i seguenti argomenti:
- la chioma degli alberi oscura il paesaggio e le abitazioni prospicienti;
- numerose lamentele dei residenti per il disagio arrecato alle recinzioni e ai giardini;
- elevati costi di manutenzione.

Noi, invece, riteniamo fondamentale che tali alberature vengano preservate poichè contribuiscono a combattere in maniera fondamentale il surriscaldamento delle superfici stradali e pedonali.

Numerosi studi, tra i quali uno studio eseguito a Monaco di Baviera hanno calcolato che la presenza di alberi d'alto fusto possono generare una riduzione della temperatura ambiente sino a 7°C.

Riportiamo di seguito un brano di tale studio: "L’effetto di raffreddamento è da ricondurre essenzialmente all’ombra, e viene intensificato dalla traspirazione giornaliera di centinaia di litri d’acqua da parte di ogni pianta. L’emissione notturna di calore dello spazio stradale viene anch’essa ridotta se, durante il giorno, queste aree non si surriscaldano grazie agli alberi. Un altro vantaggio risiede nella capacità degli alberi di filtrare gli inquinanti dall’aria. Tale effetto andrebbe sfruttato soprattutto nelle strade particolarmente trafficate. Solo i vecchi e grandi alberi con un elevato volume di chioma sono pienamente efficaci."

Per quanto sopra e per l'importanza che attribuiamo ad ogni singolo Albero, Le chiediamo pertanto di riconsiderare tale decisione.

Cordiali saluti.

Gianni Del Pero, WWF Lombardia
Zeno Celotto, Comitato per l’ampliamento del Parco Brianza Centrale

Post popolari in questo blog

MACHERIO, PENSIERI SULLA PACE DEGLI ALUNNI DI MACHERIO

MACHERIO : E ADESSO RICOMINCIAMO

MACHERIO: PASSEGGIANDO PER IL PARCO DI VILLA BELVEDERE

MACHERIO, POLIAMBULATORIO, A DUE ANNI DALL'APERTURA...

MACHERIO: SCUOLA OLTRE L'OCEANO