MACHERIO: FARSI CARICO


Farsi carico della comunità in tutti i suoi aspetti significa, in concreto, prestare attenzione alle molteplicità delle situazioni che riguardano le persone e il territorio in cui vivono. Gli interventi che si mettono in atto sono sotto gli occhi di tutti e ognuno è in grado di valutare la qualità dei servizi messi a disposizione. 

È più complesso invece da parte dei cittadini conoscere gli interventi a favore delle persone, per la presa in carico dello stato di fragilità di chi vive un disagio sociale o economico, quindi persone in condizione di povertà, di esclusione lavorativa, di violenza, siano esse giovani o adulti senza escludere la sfera della disabilità e degli anziani. 

Oggi assistiamo a un sempre più crescente bisogno di dare risposte. Per capirci meglio riporto qualche dato numerico. Dal 2017 al 2021, quindi in un quinquennio, la spesa sociale del Comune di Macherio ha visto un aumento del 48%, che significa 333.600 euro in più. Solo nell’ultimo anno l’aumento ha toccato i 200.000 euro. Siamo infatti passati da 826.000 euro a 1.023.700 euro. 

Ricordo che abbiamo un bilancio di 5 milioni e che poco più di un milione è riservato al pagamento dello stipendio dei dipendenti. La spesa maggiore ha riguardato la disabilità su cui sono stati investiti 100.800 euro. Per che cosa? 

Prevalentemente per i trasporti in strutture idonee ai bisogni individuali, per le rette di dette strutture e per interventi specifici di educatori. 60.000 euro in più sono stati invece destinati alla tutela minori, quindi alle rette in comunità o in spazi protetti adeguati ai bisogni, all’assistenza domiciliare di educatori che seguono bambini e ragazzi anche a casa. 

35.000 euro sono stati utilizzati per interventi di educativa scolastica, cioè per permettere agli alunni di poter seguire un percorso didattico e scolastico adeguato alle loro difficoltà a seguito di certificazioni mediche specifiche. Non sono cifre indifferenti, me ne rendo conto, prelevate dalla tassazione dei cittadini perché, se è pur vero che prevedere servizi in tale settore è un investimento sulla comunità, purtroppo per il bilancio comunale queste sono considerate spese correnti. E il prossimo anno non ci riserva risparmi. 

Le segnalazioni aumentano; il covid ha acuito il disagio e il malessere. Lo abbiamo constatato e se ne è discusso negli ambiti adeguati anche con i colleghi degli altri comuni della nostra zona che siedono ai tavoli tecnici e politici perché la situazione di aggravamento non riguarda solo il nostro comune. 

Qui la politica deve intervenire, quella un po’ più in alto, perché c’è bisogno di riorientare alcuni trasferimenti regionali proprio sulla base delle necessità che i comuni rilevano. Possiamo fare orecchie da mercante e non curarci dei bisogni? Come si può negare a un bambino il bisogno di stare a scuola e partecipare secondo quel che può dare e fare? 

Come si può non offrire a un bambino la possibilità di crescere in ambienti e contesti idonei alla sua crescita? 

Come si può non dare una mano alle famiglie che non hanno gli menti adeguati per educare un figlio e che per questo vanno seguite? 

Ci si può rifiutare di accettare che minori vengano affidati al Comune? No. 

Ci si può rifiutare di sostenere le comunità? No. 

Ci sono anche obblighi legislativi. Per tutte queste ragioni, dopo una ponderata e attenta valutazione, come amministrazione abbiamo chiesto un aiuto ai cittadini attraverso l’innalzamento di un punto e mezzo di addizionale IRPEF. 

Coloro che hanno un reddito fino a 20.000 verseranno al Comune 2,5 euro in più al mese, 5 euro in più spetteranno a chi ha un reddito fino a 40.000 euro e 7,5 euro in più per chi raggiunge i 60.000 euro. 

Un contributo che andrà a buon fine se condividiamo il senso di appartenenza alla comunità e gli obiettivi di cui responsabilmente una comunità deve farsi carico. 

Posso assicurare che il denaro pubblico viene speso con la dovuta attenzione. Non ci sono sprechi, i soldi dei cittadini si utilizzano per interventi necessari permettendoci in qualche occasione di offrire qualcosa di piacevole alla cittadinanza. 

Le luminarie di quest’anno ne sono un esempio e sono costate 3.000 euro oltre a un contributo alla Parrocchia per l’illuminazione della chiesa di 1.000 euro. E colgo anche questa occasione per ringraziare gli sponsor che hanno permesso la realizzazione del Villaggio di Babbo Natale, che ha reso felici i nostri bambini.

Il Sindaco 

Mariarosa Redaelli


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