MACHERIO: DA UN'ALTRA PROSPETTIVA



Per testimoniare l’anno appena trascorso e in particolare il periodo di chiusura generale, è apparso sul sito del comune di Macherio e sull’omonima applicazione un cortometraggio, che filma il nostro paese in piena crisi da covid; quindi in assenza dei suoi cittadini; parlo di cortometraggio perché si vede, dalle immagini di tale video, un’atmosfera di irrealtà, che si specchia facilmente con quella che offre un film. 

Un video che cattura Macherio nella sua essenza e nella simultanea assenza. Volendone sapere di più abbiamo voluto intervistare l’autore del video, Lelio Ripamonti, nostro concittadino. Già docente di educazione fisica, è riuscito con la sua passione per la fotografia e per le riprese a trasmettere, attraverso un video, una prova storica “di quello che è stato” a Macherio, nel periodo di piena chiusura. 

Quando per nessuna ragione si poteva uscire di casa. Lelio, che cosa ti ha spinto a creare il video? 

Ho sempre avuto un interesse per la fotografia, fin da ragazzo, interesse che col tempo è maturato anche con l’acquisto di materiale per fare video. Mi diletto sempre a creare contenuti delle esperienze che faccio, che siano viaggi o giornate con qualche peculiarità. E proprio l’emergenza covid ha imposto a Macherio delle giornate particolari, che si sono rivelate uniche nella loro desolazione. Non potevo non approfittarne anche perché non era mai accaduto un evento del genere. 

Che impressioni hai avuto nel girare il paese?

Mentre lo registravo mi era parsa una idea quasi onirica; mi immaginavo le persone che camminavano in strada, ma in realtà non c’era nessuno. Si poteva pensare a Macherio come al set di un film; infatti mi era venuto in mente un parallelismo tra il paese in quella situazione e una serie tv cult degli anni ‘60 dal titolo “Ai confini della realtà”; perché nella serie tv, come nella vita reale in quel frangente, la realtà veniva meno e lasciava spazio all’ignoto, che faceva diventare credibile anche l’impossibile. Inizialmente un video così l’avevo pensato come il 15 di agosto, quando le persone sono in vacanza e in paese non c’è nessuno. L’ho creato pensandolo come se fosse quel giorno.

Di cosa ti sei servito per creare il video? 

Per realizzarlo mi sono servito di una videocamera semi professionale e di un drone. Le riprese con la videocamera le ho girate quando si poteva uscire di casa, accendevo la telecamera quando in bici ad esempio mi recavo a prendere il pane; utilizzavo la bici per registrare perché non faceva sentire il rumore del passo a piedi. Mentre il drone l’ho utilizzato per le riprese dal cielo; ormai esso fa parte del mio repertorio per fare i video e lo utilizzo molto spesso; crea sempre un certo effetto vederlo all’opera. Poi, grazie al mio computer mi sono adoperato per raccogliere tutti i frame delle riprese e alla fine è venuto fuori il video che avete visto sul sito del comune”.

Avevi già fatto altri video prima d’ora? 

Tutti i video li faccio per hobby, per puro piacere personale e il tornaconto è solo di tipo affettivo verso la mia passione. In questi anni ho collaborato insieme ad un amico a molti progetti, ad esempio per il comune di Lissone ho realizzato dei video riguardo a una manifestazione chiamata “La notte dei libri” che durava un’intera notte; ho lavorato anche per il comune di Usmate Velate, per il quale ho filmato e montato dei video per la relativa protezione civile. Altri lavori importanti e che mi hanno reso fiero del mio operato sono stati per uno scultore di Lissone. Tutti impegni a cui mi sono dedicato grazie a mie conoscenze ed era sempre stato un regalo che io facevo a loro, ma che allo stesso tempo loro facevano a me, perché proponendomi sempre nuove collaborazioni mi permettevano di continuare a coltivare le mie idee da “filmmaker”. Molti video li ho registrati, ma mai “editati”, quindi finiti; infatti ho lavori che sono rimasti in sospeso soprattutto per il tempo che veniva a mancare. Non mi sono mai preso la responsabilità di incaricarmi di tutti i lavori che mi offrivano, perché non potevo sempre garantire che li avrei finiti per tempo. L’emergenza sanitaria, tuttavia, mi ha permesso di mettere ordine sul mio computer e spolverare i miei vecchi lavori che forse era da troppo tempo aspettavano”. Grazie davvero, a nome della redazione e dei lettori de Il Paese, a un nostro concittadino che è riuscito ad usare il tempo regalatogli dall’emergenza sanitaria per uno scopo istruttivo, permettendo un domani, a chi vedrà il video, di sapere che cosa Macherio e tutte le città d’Italia hanno subito. a 

cura di Andrea Semeraro


Leggete anche:

MACHERIO: MOMENTO PER MOMENTO

MACHERIO: UNA BELLA STORIA

MACHERIO: UN ANNO DA ( NON ) DIMENTICARE


Commenti

Post popolari in questo blog

MACHERIO, PENSIERI SULLA PACE DEGLI ALUNNI DI MACHERIO

MACHERIO : E ADESSO RICOMINCIAMO

MACHERIO: PASSEGGIANDO PER IL PARCO DI VILLA BELVEDERE

MACHERIO, POLIAMBULATORIO, A DUE ANNI DALL'APERTURA...

MACHERIO: SCUOLA OLTRE L'OCEANO