L'UNA O L'ALTRA, CHE VUOI CHE SIA?
Una data si può sbagliare, anche se sbagliare di 16 anni vuol dire non saper proprio di cosa si parla. Ma sbagliare addirittua l’oggetto, e un oggetto grosso come una palestra, è veramente grottesco.
Doppiamente grottesco quando a compiere il duplice incredibie errore è non un esterno, ma lo stesso promotore dell’iniziativa. È capitato all’amministrazione comunale di Macherio che, per partecipare a un bando della Regione Lombardia finalizzato a migliorare i centri sportivi (la Regione parteciperebbe alla spesa per circa il 30%), ha deciso di intervenire radicalmente sulla palestra.
Ora, sulla necessità di tale provvedimento e sul suo costo (appena meno di 1 milione di euro) è compito dei consiglieri comunali e di chi usufruisce della struttura pronunciarsi.
Da parte nostra non possiamo tacere sul duplice errore segnalato all’inizio. Nella relazione che accompagna il progetto di riqualificazione si parla di una struttura ormai vecchia (oltre 40 anni), datandone la costruzione al 1984.
In realtà nel 1984 era stata sì inaugurata una palestra, ma non questa. Si trattava di una struttura tensostatica (il cosiddetto pallone, realizzato da una amministrazione frutto dell’alleanza tra i partiti comunista, repubblicano e socialdemocratico), che in mancanza d’altro ospitò per alcuni anni alunni delle scuole e iscritti ad associazioni sportive.
La palestra su cui oggi si intende intervenire è tutta un’altra cosa.
Inaugurata nel settembre del 2000, costata 2 miliardi e 600 milioni di lire (oggi sarebbero un po’ meno di 2 milioni di euro), giudicata da autorità e personaggi dello sport (vedi Dino Meneghin) come uno dei palazzetti più belli, ha solo da guadagnare da riqualificazioni migliorative.
Non ha però bisogno di essere invecchiata artificialmente e ancor meno di essere poco o nulla conosciuta da chi è chiamato a provvedere al suo futuro.
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