MACHERIO: SE IL COVID SE NE VA, NON SE NE VA LA SOLIDARIETA'



Ormai non si fa che leggere, e sentire, auspici del tipo: “Non vediamo l’ora di tornare alla normalità”, “Tra poco tutto sarà come prima”, “Speriamo di poter fare quello che facevamo fino a due anni fa”. Nereo Rocco, grande allenatore di calcio e grandissimo dispensatore di battute, a chi gli formulava, prima di una partita del suo Padova contro la titolata Juventus, il rituale “Vinca il migliore”, rispose con schiettezza: “Speremo de no”. Ecco, speriamo che non torni tutto come prima, speriamo che la normalità tanto invocata sia un po’ diversa da quella strascicata e poco consapevole del pre-covid, speriamo di aver imparato qualcosa da questa esperienza senza precedenti. Speremo de no. 

Che non vada perso il positivo - tanto - sorto quasi miracolosamente da una situazione negativissima. Il sentirsi comunità, innanzitutto, forse come mai era accaduto. Quindi, tanti gesti di solidarietà verso le persone in difficoltà; tanta umana pietà per chi è morto, ed è morto solo; la riscoperta, anzi la scoperta della indispensabilità della scienza, che in dieci mesi è riuscita a rispondere all’aggressione del virus con nuovi vaccini; la consapevolezza che la sanità non può essere solo business.

E ancora: il porsi - finalmente - l’interrogativo sul rapporto tra decisione politica e indicazione medica; il liberarsi (non tutti, purtroppo) di preconcetti nei confronti dei rimedi farmaceutici; il riflettere su quanto, piaccia o no, lega i destini non di un solo paese, ma di tutti. Speriamo. 

La speranza è l’ultima dea, secondo gli antichi Romani, che non lascia gli uomini soli con la loro disperazione. Saggio e consolatorio detto, a differenza dell’altro ugualmente noto, per il quale la storia sarebbe maestra di vita. Sono in molti a nutrire seri dubbi al riguardo. Ma se non insegna nulla neppure la cronaca in diretta di camion militari che trasportano bare, allora c’è da temere che anche l’ultima dea si stanchi di noi.

Dietro i numeri le persone

Materia per riflettere ce n’è. Anche a Macherio. Ma per non incappare nel rischio di frasi a effetto senza risvolti concreti, ci siamo documentati sugli interventi effettuati nel nostro paese, sia nella prima fase della pandemia che, soprattutto, in questi ultimi mesi. 

Abbiamo perciò chiesto all’assessore ai servizi alla persona di fornirci qualche dato significativo e di accompagnarlo con le considerazioni del caso. Ne è risultato un quadro che potrebbe essere intitolato: “L’ATTENZIONE ALLE FAMIGLIE”, perché questo si legge dietro i numeri e le diverse iniziative, siano esse promosse e attuate direttamente dall’amministrazione comunale o in accordo con volontari e privati cittadini. 

Questa la risposta dell’assessore Silvia Vitagliani: Qualche dato…. 

* Più di 800 carte spesa distribuite dal primo lockdown ad oggi, oltre a un considerevole numero di buoni spesa. Le carte, finalizzate all’acquisto di generi alimentari, sono state fornite in parte dal governo, in parte direttamente dal comune, per una cifra di circa 120.000 euro. 

* Più di 900 pizze consegnate ad anziani e disabili (si coglie l’occasione per ringraziare il cittadino che le ha offerte). La consegna delle carte spesa e delle pizze ci ha dato l’occasione per prendere contatto con persone che si sono trovate ad affrontare problemi nuovi per loro (perdita del lavoro, fare domanda di contributi, ad esempio) oppure anziani soli che ancora oggi vengono regolarmente visitati dai nostri volontari. Di conseguenza l’attenzione nei loro confronti non si è limitata all’emergenza ma è continuata con il supporto nella compilazione di moduli, oppure nella partecipazione a bandi di sostegno, o ancora nell’accompagnamento a visite, alla ricerca di un posto di lavoro o semplicemente a un po’ di compagnia. 

Dietro le persone altre persone.

La situazione di emergenza ci ha fatto “scoprire” nella nostra comunità tante persone desiderose di mettersi al servizio degli altri, pronte a rispondere con la loro presenza, determinazione e costanza, ognuna con le sue caratteristiche e predisposizioni. Con queste persone e tra queste persone si sono creati legami che vanno oltre la pura attività di volontariato, c’è la condivisione di valori e modalità di approccio ai problemi di ciascuno, volta non solo alla loro risoluzione, ma all’accompagnamento in una parte del loro cammino e alla vicinanza umana. 

Un aiuto ai minori un sollievo alle famiglie 

In quest’ultimo periodo, alla fine dell’anno scolastico, si è cominciato a lavorare per l’organizzazione dei centri estivi. In attesa delle Linee Guida ministeriali, fin dalla prima metà del mese di maggio è stato promosso l’incontro tra le varie realtà educative del territorio (Scuola, Oratori di Macherio e Bareggia) per organizzare interventi che, con l’aiuto di tutti, possano soddisfare il maggior numero di esigenze possibili. 

L’Amministrazione Comunale ha fortemente caldeggiato la collaborazione con le realtà parrocchiali che, in ottemperanza alle disposizioni che la Curia ha emanato, possono quest’anno proporre i consueti Oratori Estivi, pur riveduti nel numero di bambini ragazzi da accogliere. E ancora: il porsi - finalmente - l’interrogativo sul rapporto tra decisione politica e indicazione medica; il liberarsi (non tutti, purtroppo) di preconcetti nei confronti dei rimedi farmaceutici; il riflettere su quanto, piaccia o no, lega i destini non di un solo paese, ma di tutti. Speriamo. La speranza è l’ultima dea, secondo gli antichi Romani, che non lascia gli uomini soli con la loro disperazione. 

Saggio e consolatorio detto, a differenza dell’altro ugualmente noto, per il quale la storia sarebbe maestra di vita. Sono in molti a nutrire seri dubbi al riguardo. Ma se non insegna nulla neppure la cronaca in diretta di camion militari che trasportano bare, allora c’è da temere che anche l’ultima dea si stanchi di noi. Si è quindi privilegiata una forma di sostegno a queste realtà fornendo educatori per ampliare il numero di “bolle” (gruppi fissi e il più possibile costanti di iscritti con il loro educatore di riferimento, per contenere eventuali contagi). 

 In questo modo, ad esempio, presso l’Oratorio San Carlo di Macherio si potranno accogliere 120 bambini-ragazzi, per l’intera giornata con la possibilità di scegliere tra il modulo “mattina” o “pomeriggio” o entrambi e il pasto fornito da Ditta specializzata, quindi con tutte le prescrizioni da Covid-19. 

Al termine delle attività oratoriane, a metà luglio, si è scelto di organizzare un centro estivo che permetta alle famiglie di lasciare i figli fino alla fine del mese, in ambiente protetto e sicuro. 

 Presso il Plesso della scuola primaria Rodari a Bareggia, dal 19 al 31 Luglio si accoglieranno una cinquantina di bambini della fascia 6-11 anni, contemporaneamente alla fascia dei più piccoli, 3-6 anni, del Centro Estivo Infanzia, ospitato anch’esso presso questa scuola dal 5 Luglio, dal momento che la Scuola Infanzia sarà interessata da lavori di sistemazione del camminamento esterno e del giardino. 

È in fase di definizione anche un progetto rivolto ai preadolescenti e adolescenti che hanno particolarmente sofferto nell’anno scolastico in fase di chiusura. Sentiamo come dovere morale offrire soprattutto a questa categoria di nostri concittadini qualche opportunità di incontro in piena sicurezza.

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