MACHERIO: GRIGIO O VERDE?



Ho letto con interesse lo scambio di vedute fra tre cittadini e il sindaco in merito all’abbattimento o meno di alcuni alberi. I pro e i contro risultano abbastanza evidenti, ma forse qualche dato in più aiuterebbe a inquadrare meglio i termini della questione. 

am.m


Volentieri forniamo i dati richiesti, accompagnandoli con le istruzioni per l’uso. Perché i numeri vanno trattati bene. Ad esempio, quali sono i numeri dai quali si può valutare la vivibilità di un paese? L’estensione del verde, soprattutto di quello pubblico, in quanto utilizzabile da tutti? Il numero di alberi? La densità abitativa? Il consumo di suolo? Tutti questi messi assieme, più qualche altro? 

Ecco, iniziamo a chiarire cosa si intende per densità abitativa e consumo di suolo. 1) Per misurare la densità abitativa si compie un’operazione semplicissima che non si presta a equivoci: basta dividere il numero di abitanti per la superficie territoriale. Bene, allora non si dovrebbe far fatica a stilare la classifica di chi vive con più spazio e chi con meno. Non è proprio così. Un esempio può servire. Immaginiamo due paesi, A e B, con lo stesso numero di abitanti ( 1000) e la stessa superficie (facciamo 1 kmq). In A i 1000 abitanti sono addensati in 20 condomini, in B sono diluiti in 200 villette. A avrà una densità abitativa ovviamente identica a B, ma il rapporto con lo spazio attorno sarà enormemente diverso. Come sarà enormemente diverso il consumo di suolo. 

2) Infatti, se si costruisce verticalmente si consumerà molto meno suolo, ma non è che migliorerà la qualità della vita, anzi. Facciamo un altro esempio. Questa volta prendiamo in considerazione lo stesso paese, su cui ci esercitiamo a ipotizzare due tipi di insediamento: uno verticale (condomini), l’altro orizzontale (villette). Se non ci interessa arrivare allo stesso numero di abitanti, va da sè che nel primo caso avremo una densità abitativa altissima e un consumo di suolo molto contenuto, nel secondo i numeri si rovesciano: grande consumo di suolo, densità abitativa bassa. 

È ora di dare un’occhiata a qualche numero, come ci chiede l’attento lettore. In Italia la densità abitativa è pari a 197 abitanti ogni chilometro quadrato. Si va dai 420 della Lombardia ai 38 della Valle d’Aosta. 

Contano molto, naturalmente, le montagne, gli insediamenti produttivi, le vie di comunicazione: insomma, la geografia e la storia. La nostra provincia, Monza e Brianza, alza il rapporto tra popolazione e territorio a quota 2166. Anche qui, la media tiene conto del punto più alto tra i 55 comuni, i 4952 di Lissone e del più basso, i 787 di Cornate d’Adda. Noi come siamo messi? Nella media: 2336. 

E i nostri vicini? Detto di Lissone, sopra di noi stanno Vedano con i suoi 3777 abitanti per kmq, Seregno 3460, Desio 2830, Sovico 2549, Biassono 2470; sotto Albiate 2210, Carate 1781, Lesmo 1668, Triuggio 1040. A decidere sono ancora la geografia e la storia: la conformazione territoriale e la formazione di attività produttive. 

Capitolo consumo di suolo. Valgono ancora di più le differenze, a volte enormi, tra regione e regione, tra comune e comune. La Lombardia è sempre al primo posto con il suo 12% di suolo consumato: sei volte di più della solita Valle d’Aosta, per motivi evidenti. Ma valgono anche le differenze di interpretazione: c’è chi nel calcolare il consumo di suolo somma tutte le superfici coperte di cemento e mattoni e c’è chi allarga il concetto fino a comprendere, per dire, i campi di calcio. È chiaro che, in base all’una o all’altra misura, i risultati cambiano. In ogni caso, detto che la Brianza è prima non solo in Lombardia, ma in Italia, il nostro paese si trova, in questa classifica, al di sotto di Lissone, Villasanta, Seregno, Biassono, Sovico, Vedano, Desio; al di sopra di Albiate, Arcore, Carate, Lesmo, Triuggio. Torniamo alla domanda delle domande. 

Macherio è un paese a rischio cementificazione selvaggia? Anche qui preferiamo che a parlare siano i numeri. Ci sono pochi alberi a Macherio? C’è poco verde? Ora, senza considerare il patrimonio privato, basterebbe fare un giro per il paese, da est a ovest. A verde pubblico sono riservate aree per circa 170.000 mq. Ne ricordiamo qualcuna: giardini Valdarno (20.000), giardini Lambro (19.000), area Esselunga (14.000), area Elementari Bareggia (14.000), area via Bellini (8.000), area Scuola dell’infanzia (7.500), area via Parini (7.000), parco Belvedere (5.000), area Scuole Macherio (4.500). 

 In quanto agli alberi, negli ultimi due decenni il patrimonio preesistente si è accresciuto notevolmente, ad esempio con gli alberi piantati in aree nuove come il parco Belvedere o acquisiti al patrimonio pubblico come area Lambro e area Esselunga, ai Cimiteri, a quelli - ci sarà consentito un po’ d’orgoglio - regalati dagli Amici del Paese. Si contano a migliaia, suddivisi in oltre 200 specie. Se qualcuno, come vuole la legge di natura, muore o, come vuole la legge degli uomini, è incompatibile con le abitazioni danneggiate pesantemente, non per questo viene alterato l’equilibrio uomo/ambiente. 

C’è molto altro spazio da riempire con alberi nuovi e l’esperienza dimostra che non solo i nostri padri, ma anche, anzi ancor più, noi figli abbiamo arricchito Macherio e siamo certi che i nipoti saranno ancora più sensibili (Greta insegna) al rispetto della natura. Il recupero del bosco vicino al Cimitero, la sistemazione dell’area Torrette, entrambi operati da volontari in accordo con il Comune, sono solo due esempi che dimostrano come gli alberi stiano a cuore ai Macheriesi.

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