MACHERIO: CITTADINI PROPOSITIVI E ATTIVI.


Mi ha chiesto un appuntamento, come tante persone che hanno bisogno di parlarmi. Di solito di problemi, di preoccupazioni, di difficoltà, ma fortunatamente anche di proposte, di idee che di volta in volta vengono valutate e che accolgo sempre molto volentieri. 

Mi fa sempre molto piacere incontrare i cittadini, ascoltarli, spiegare loro i motivi di tante situazioni, ma anche di alcuni problemi e trasmettere quella giusta fiducia che devono riporre nelle istituzioni, in particolare quella comunale a loro vicina, diretto punto di riferimento. A questo è finalizzata la disponibilità mia e degli amministratori ed è bello che il cittadino si presenti, ci metta la faccia, ed esponga le sue richieste e anche le sue lamentele. Solo così avviene qualcosa di costruttivo e si evitano polemiche o strumentalizzazioni fine a se stesse e spesso dettate dalla non conoscenza delle situazioni. 

Si verifica sui social, molto spesso, dove domande e risposte avvengono troppe volte senza un minimo fondamentale conoscenza. Chi è chiamato ad amministrare è impegnato a lavorare per il bene collettivo, a dare il massimo per rispondere alle esigenze e alle richieste fondate dei cittadini, per la cura del territorio, per il benessere delle persone. 

Si incontrano problemi? Certamente sì. E si fa di tutto per affrontarli e superarli nell’ovvio rispetto delle norme che la macchina amministrativa presenta, che la burocrazia impone, limitando certamente anche gli obiettivi e le programmazioni che gli amministratori si pongono. 

Si può essere d’accordo o meno su alcune scelte, e questo è ovviamente più che normale e fa parte della democrazia, ma il senso civico significa anche sentirsi coinvolti ed essere messi in condizione di conoscere ciò che è reale, da ciò che invece diventa solo frutto di fantasie o di polemiche fini a se stesse. Quel pomeriggio si è presentato un felicissimo neo papà, bareggese, alle prese con le prime esperienze di socialità della sua bambina. Anche il parco giochi è luogo di incontro con altri bambini, oltre che di divertimento. 

Sottolineava il diritto suo e di sua figlia a poter usufruire di un parco giochi curato, ordinato nella zona in cui vive, senza sentirsi costretto a raggiungere quello di via Mascagni o altri, meglio tenuti, con proposte di divertimento certamente più allettanti. Un diritto sacrosanto, su cui nulla si può eccepire. 

Gli ho parlato dell’ormai imminente intervento di riqualificazione di quel parco giochi, negli anni e soprattutto ultimamente più che per bambini, diventato luogo di ritrovo di gruppi di adolescenti troppo spesso scorretti del rispetto delle norme e di tutto ciò che è bene comune, con conseguenze di vandalismi, di sporco lasciato ogni giorno, nonostante gli interventi degli operatori costretti a dedicare quotidianamente tempo alle pulizie, nonostante interventi di controllo da parte delle forze dell’ordine. 

Abbiamo condiviso queste problematiche e la speranza che con una nuova illuminazione, con l’impianto di videosorveglianza, con la sistemazione dell’area cani, della recinzione e con qualche gioco in più, possa riacquisire quelle basilari sembianze di parco pubblico. Lui stesso ha poi espresso la speranza di riuscire a trovare persone, papà e mamme, che possano un po’ prenderselo in carico per evitare che ritorni ad essere frequentato solo da ragazzi scorretti. Perché, diceva, se lo frequentiamo con i nostri figli, evitiamo che altre presenze non gradite se ne impossessino. Ecco. 

Certamente il corretto atteggiamento sta in quelle sue parole. Provare a fare la propria parte di cittadini attivi può essere una possibile soluzione al problema. L’auspicio è che possa trovare alleanze Grazie, cittadino. Mariarosa Redaelli

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