MACHERIO: VOGLIA DI RIPRENDERE
Da
sempre in prima fila nel territorio di Bareggia a partire dai tempi quando si
formò il comitato che lavorava per migliorare il tragitto della Pedemontana, si
è poi messo in gioco nella politica locale per il territorio di Bareggia tra la
lista di Progetto Macherio Bareggia rimanendo sempre un instancabile lavoratore
nel portare avanti l’azienda di famiglia Ima Mobili. Oggi Franco Montrasio è
Presidente Provinciale per la categoria legno-arredo di Apa Confartigianato e
cogliamo l’occasione per fare una intervista.
Da
quando ha assunto il ruolo di Presidente Provinciale e qual è il suo compito?
Lo scorso autunno c’è stato il rinnovo delle cariche in Consiglio
provinciale di APA Confartigianato Milano Monza e Brianza, costituito dai
presidenti delle varie categorie professionali e delle sedi territoriali.
Io sono stato ri-eletto presidente della categoria Legno – Arredo –
Tappezzieri, infatti avevo assunto l’incarico già durante il precedente mandato
(di durata quadriennale) per subentro.
Al momento sono anche consigliere regionale e nazionale per la medesima
categoria.
Il mio ruolo è di rappresentanza politica degli associati ai tavoli di
pertinenza, come per esempio nelle contrattazioni sindacali o in sede di
decisioni normative, nonché di promozione attraverso eventi (manifestazione
come il Fuori Salone o altre iniziative di questo genere). Il tutto poi
inserito in un contesto più ampio di confronto fra le diverse realtà
professionali presenti in Associazione.
Quanto
sono stati fondamentali per la sua crescita professionale e lavorativa i ruoli che
ha coperto all’interno della sua comunità in passato e per nella sua azienda?
Noi siamo la nostra storia e, quindi, ritengo che le citate esperienze
abbiano avuto il loro peso nella mia formazione e che, proprio per questo,
abbiano dato valore alla mia persona, contribuendo alla mia crescita. Il
confronto in ottica di miglioramento è il fattore che in questo senso ha
maggior evidenza, utile sia in ambito professionale che per il ruolo in
Confartigianato.
Il
settore del legno- arredo è sicuramente uno dei punti di forza della Brianza, come
stanno vivendo le aziende il momento di cambiamento a livello organizzativo ed
economico?
Grazie a scelte politiche volte alla incentivazione della
digitalizzazione delle professioni, anche il nostro settore ora è altro dall'immagine romantica del falegname tutto impolverato nello scantinato di
casa: seppure non sparita questa professionalità, essa si è evoluta per reggere
il passo dei tempi ed è pronta ad affrontare senza timori il confronto su scala
mondiale, non perdendo la peculiarità della sua matrice artistica originaria.
In questo preciso istante siamo chiamati come tutti ad affrontare una
difficile situazione, ignota per quello che comporterà, ma che ci vede
impegnati a rinnovare la nostra vocazione, individuando nuovi percorsi.
Ci
potranno essere ripercussioni importanti per qualche azienda e a livello
occupazionale?
Vorrei rispondere di no, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti. C’è
però una gran voglia di superare le difficoltà che si stanno presentando, anche
se il cammino sarà lungo. Questa non è una crisi economica nel senso stretto
della parola, e nemmeno una crisi sociale che ha coinvolto l’economia: è una
crisi sanitaria che sta avendo ripercussioni sociali ed economiche, che ci sta
obbligando a ripensarci, ma che non ci deve fermare.
Come
vede il futuro del comparto e quali aiuti dovranno arrivare dalla politica a
livello generale?
Non ho doti di preveggenza, anche se ribadisco che le difficoltà non mi
sembrano finite.
Ho la convinzione che la politica debba mettere in campo energie a
sostegno dei consumi (attenti e consapevoli), con un “occhio di riguardo” al
made in Italy, riconosciuto ed apprezzato da tutti, e in particolare al valore
artigiano dei nostri prodotti. Credo che solo aiuti di questo tipo abbiano
ritorno per tutti: creano cicli virtuosi per l’andamento economico, di cui ognuno
può beneficiare.
La
ringraziamo per il tempo concesso e le auguriamo buon lavoro.
Alessandro
Casiraghi
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