MACHERIO: TUTTO FERMO MA NON LA SOLIDARIETA'



È proprio vero che nei momenti estremi spuntano atteggiamenti estremi: estremi nel male, ma anche, e soprattutto, nel bene. Non ci vogliamo interessare ai casi di speculazione e di truffa, peraltro non segnalati a Macherio. 

Ci preme molto di più segnalare i gesti di attenzione, di generosità, di pietas, di cui si sono resi protagonisti tanti Macheriesi, per lo più in modo anonimo, il che ne raddoppia il valore. 

Inoltre non sono pochi i nostri concittadini che hanno operato e stanno operando negli ospedali della zona: a loro un grazie grande quanto la loro disponibilità e la loro esposizione al rischio. 

Subito, ai primi sentori di quello che stava accadendo, si sono mobilitati volontari, privati, istituzioni. “Tutto fermo, ma non la solidarietà” era il titolo di prima pagina da noi scelto per il numero di marzo, che poi dovemmo bloccare per non esporre nessuno a eventuali rischi durante la distribuzione. 

Con l’emergenza i volontari della Protezione Civile di Macherio-Sovico si sono impegnati al masismo, assieme ad altre associazioni, in aiuto alla Centrale Operativa Regionale Coronavirus, ricoprendo vari turni giornalieri, serali e notturni. 

L’azienda di ristorazione Giemme, che opera presso diversi Comuni della zona, in seguito alla chiusura delle scuole si è trovata ad affrontare il problema di come utilizzare al meglio prodotti di genere alimentare che non possono essere conservati a lungo. 

Grazie proprio alla collaborazione con i volontari della Protezione Civile, sono state individuate alcune associazioni a cui offrire alimenti e pasti preconfezionati, che sono così finiti alla mensa dei poveri di Como, al Centro Don Guanella, alla mensa dei poveri dei Fratelli di San Francesco a Milano. 

Un’altra bella e tempestiva iniziativa è stata presa da un Macheriese: lo chef Cristian Benvenuto ha messo da subito a disposizione dei piatti caldi preparati appositamente per gli operatori sanitari che, costretti a turni estenuanti, con una semplice telefonata al ristorante avrebbero potuto avere un ristoro adeguato.

 “Questo è quello che noi possiamo fare per voi, anche se non è nulla rispetto a quello che voi fate tutti i giorni per noi. Credo che in momenti di difficoltà la nostra unione possa essere l’arma più forte”: questa la motivazione del nostro concittadino, che esprime al meglio il senso di comunità indispensabile per superare crisi come questa. 

Con il passare dei giorni e il peggioramento della situazione, sono aumentate le iniziative a favore della popolazione. La Protezione Civile, coadiuvata dall’amministrazione comunale e aiutata da alcuni volontari macheriesi, si è sobbarcata un compito gravoso: la consegna di pasti, farmaci, mascherine a persone in sorveglianza attiva e ai contagiati a domicilio; la consegna presso gli ospedali di effetti personali e necessità urgeti; la disponibilità quotidiana per ogni imprevisto. Altri singoli cittadini si sono fatti avanti per offrire la loro collaborazione nei servizi messi in atto dall’amministrazione comunale. 

Come il Macheriese che ha regalato al Sindaco più di mille mascherine da distribuire gratuitamente e pagato di tasca propria un notevole numero di pizze per persone bisognose. 

O come i volontari che hanno portato ad anziani e persone sole in difficoltà generi di prima necessità, verdura fresca, pacchi viveri in collaborazione con la Caritas. O anche gli universitari che si sono prestati ad aiutare alunni più giovani nelle incombenze scolastiche. Commovente l’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale e portata avanti da volontari macheriesi a ridosso delle festività pasquali, di sistemare le tombe dei due cimiteri di Macherio e Bareggia e di porre su ciascuna un ramoscello d’ulivo, simbolo di pace e di speranza, la stessa speranza confermata dalla colomba, che si vuole appunto con nel becco il rametto d’ulivo, ad annunciare la fine del diluvio universale.

L’attenzione per un luogo caro a tutti, ma forzatamente chiuso, come il camposanto è stata prestata dal Sindaco che, assieme ai due Parroci, interpretando il ruolo di rappresentante della cittadinanza, ha posto sulla cancellata una corona di fiori. 

Alessandro Casiraghi

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