MACHERIO, UNA COMUNITÀ UNITA
In un attimo è tutto cambiato. ll virus
ha prepotentemente rivoluzionato le
abitudini e la vita di ognuno, delle
nostre famiglie, il lavoro delle nostre
imprese, dei nostri esercizi commerciali: la vita della comunità intera.
Anche l’attività comunale e amministrativa non è rimasta indenne.
La responsabilità in questi momenti
è veramente molta e incombe come
un macigno.
Ci sono i contagiati, le persone
messe in quarantena, quelle che,
essendo rimaste senza lavoro, non
riescono a garantire pranzo e cena
ai loro figli, le persone più deboli
e sole che non riescono a
uscire di casa e non hanno una rete famigliare di
supporto, gli anziani da
accudire, le persone già
fragili che non riescono a
sopportare la solitudine a
cui sono costrette. E’ doveroso non lasciare indietro
nessuno.
In questi giorni frenetici in
cui i telefoni squillano in
continuazione, le richieste
di aiuto non si contano,
sento il dovere e la necessità
di raggiungere tutti. La mia squadra
di amministratori è di grande aiuto,
sempre pronta a tutto. Nessuno si
risparmia e tutti dimostrano una
enorme disponibilità che permette
di dare risposte.
E’ soprattutto in questi momenti
che ci si rende ancor più conto del
valore e del senso dell’ affiatamento
di una squadra.
Chiamano anche molti cittadini,
disposti a dare una mano, c’è chi
mette a disposizione servizi utilissimi
come la consegna gratuita di pizze,
di verdure, chi dà il proprio contributo attraverso un telefono amico o
un supporto psicologico, chi offre il
proprio tempo per le consegne di
generi alimentari e sanitario. Chi decide di mettersi a disposizione per
aiutare gli studenti nei compiti. La
Protezione civile è in prima linea,
al nostro fianco e più che quotidianamente ci si aggiorna. Arrivano i
buoni spesa, con i criteri da definire
e l’organizzazione da far partire.
Bisogna gestire anche le emozioni
di chi telefona, l’aggressività a volte è soltanto indice di paura della
perdita delle proprie abitudini, di
sconforto e allora l’ascolto e una
parola incoraggiante sono di aiuto.
Le settimane trascorrono senza
interruzioni, ma quando ci si rende conto della mole di lavoro che
viene fatto e delle disponibilità su
cui contare non ci sente soli.
Poter
contare sulle persone e condividere
una simile esperienza dà un senso di
leggerezza, in un mare di problemi
e di situazioni da gestire.
Ho riscoperto la bellezza di sentirmi
più vicina a tante persone, di cui
ancora oggi non conosco il volto,
ma la storia personale, ho condiviso
il dolore con chi ha perso un figlio,
di un figlio che si è ritrovato solo,
di un famigliare che si è ritrovato
senza il proprio caro in quel modo
così anomalo e impersonale.
Ma
anche la gioia di chi ce l’ha fatta
e ha superato il momento critico, di
chi ha manifestato il proprio grazie
e ha sentito un Comune presente.
Questa relazione con le persone è
un aspetto fondamentale del mio
ruolo, è attenzione e sensibilità che
chi è alla guida di una comunità
deve saper privilegiare.
Ho imparato a distinguere molto
bene le priorità, a dare un ordine
alle richieste, a non dare spazio
alle eccessive pretese personali che
purtroppo non sono mancate e alle
pretese di chi non sa distinguere i
veri problemi dalle pure esigenze
individualistiche.
Ho scoperto la vicinanza delle
persone che ora vivono lontano
dal nostro paese, ma che hanno
il cuore ancora qui. Anche da loro
sono giunti messaggi di attenzione.
Ho fatto i conti con una modalità di lavoro dei dipendenti
comunali mai conosciuta che
ha costretto all’organizzazione
del lavoro da casa, alle videoconferenze, ma anche alla
gestione delle preoccupazioni
dei dipendenti soprattutto nel
momento in cui la malattia
ha colpito anche qualcuno al
nostro interno.
Che i prossimi giorni siano
migliori è una grande e condivisa speranza. Ma sappiamo
che nulla tornerà come prima.
Le ricadute economiche, finanziarie,
ma anche psicologiche e sociali di
tante famiglie, delle imprese, degli
esercizi commerciali si faranno
sentire e non saranno semplici da
gestire. Io ho cercato di dare il
massimo per stare vicino ai miei
concittadini.
Assieme ai miei collaboratori continuerò nel nostro
impegno. Nessuno si dovrà sentire
abbandonato, escluso o alla deriva. Da questa dura prova nessuno
esce da solo. Per darci una mano
recuperiamo il grande significato
del bene comune. Comunque la
si pensi. Solo insieme e uniti ce la
faremo.
IL Sindaco
Mariarosa Redaelli
Commenti
per aiutare tutte le persone che hanno avuto bisogno di Voi.
Sono certa che tutti insieme ce la faremo a uscire da quest'incubo.
Spagnolo Vanda