MACHERIO, FACCIAMO UN PO' DI CHIAREZZA



Si leggono comunicazioni un po’ fantasiose e approssimative in merito al centro sportivo e alla piscina e credo che un po’ di chiarezza sia utile per permettere ai cittadini di farsi un’opinione corretta.

Come ben si sa dai tempi della campagna elettorale, questa amministrazione si è posta l’obiettivo di realizzare una piscina in una parte dell’area dell’ex centro sportivo. La parte restante aveva deciso di destinarla allo sport del rugby.
Ma il bando è andato deserto, nessuno si è presentato. Da qui la decisione di ampliare la partecipazioni a società o associazioni sportive che si occupano dei diversi sport riconosciuti dal CONI.

Avevamo anche optato di non investire denaro pubblico in questo settore, ma di assegnare al vincitore di gara l’area così come oggi si presenta.

Sarà l’assegnatario a investire per rendere l’area utilizzabile e a norma. Gli uffici hanno stimato la necessità di un investimento di base di 100.000 euro da effettuarsi anche in diversi anni, a fronte di una concessione ventennale.

Perché questa opzione?
Per il semplice motivo che l’Amministrazione ritiene prioritario investire denaro pubblico su una struttura natatoria da destinare ai cittadini. Una piscina che consideriamo un importante servizio ai cittadini.

Oggi numerose sono le nostre  famiglie impegnate ad accompagnare i figli ai vari corsi di nuoto come sono numerosi i cittadini, giovani e anziani che praticano questa attività sportiva per il loro benessere fisico piuttosto che per puro divertimento.
Un simile servizio a pochi metri da casa risponderebbe alle esigenze e alle richieste di una grande fetta della cittadinanza e costituirebbe una opportunità anche per le nostre scuole che potrebbero prevedere all’interno dell’orario scolastico, l’attività natatoria.

Un Comune, delle dimensioni del nostro, risorse a parte, non ha al suo interno le sufficienti professionalità per poter procedere a un a bando di gara così complesso. Significherebbe “bloccare” l’attività degli uffici competenti, tecnico in primis.

Ecco perché i Comuni, ricorrono spesso a modalità riconosciute dalla normativa per effettuare importanti investimenti non prima di aver dimostrato alla Corte dei Conti che tale formula è più conveniente rispetto alla realizzazione dell’investimento in proprio.

Una di queste è costituita dal PPP (Parternariato, Pubblico Privato), una forma di cooperazione fra autorità pubbliche e operatori economici riconosciuta dalla normativa, nella fattispecie dal Codice degli appalti  E’ la stessa formula, adottata da numerosissimi Comuni italiani che ha permesso in questi ultimi 10 / 15 anni la realizzazione di importanti opere pubbliche a livello nazionale. 

Il vantaggio per un’amministrazione pubblica sta proprio nella normativa, laddove prevede che in un contratto di parternariato pubblico privato il trasferimento del rischio di costruzione, di disponibilità e di domanda dei servizi è in capo all’operatore privato che provvederà anche a gestirla. E il Comune inizia a pagare l’investimento a opera ultimata evitando di ritrovarsi in opere interminabili a causa di fallimenti o problemi delle imprese costruttrici. L’operatore privato che si propone si accolla il costo del progetto che presenta all’Amministrazione comunale e che, una volta approvato, in nome della concorrenza, deve essere messo a gara. Non è detto quindi che l’operatore che presenta il progetto sia necessariamente colui che poi realizza l’investimento, ma questo è quello che si definisce rischio d’impresa.

E’ ovvio che, come tutti i servizi, anche  la piscina ha un costo e sarà pagata dal Comune con una quota di investimento impegnando una parte di avanzo di amministrazione (una cifra di poco più di tre milioni di euro depositati in Banca d’Italia oggi utilizzabili per la realizzazione di opere pubbliche)  e una parte di quota annua riferita alla gestione.

Affronteremo questo aspetto, in tutta trasparenza, quando l’operatore che si è reso disponibile a realizzare il progetto lo presenterà. I tempi ormai non sono lunghi.

Del resto il Comune che “ vive” sul e con il denaro dei cittadini, introitato attraverso la tassazione, le tariffe e con gli oneri che si pagano in caso di interventi edilizi, ha un compito fondamentale che è quello di restituire ai cittadini quanto pagano sotto forma di servizi che possano accrescere il benessere della comunità. La nostra Amministrazione ritiene che mettere a disposizione dei macheriesi una piscina sia un investimento che possa avere un riscontro positivo e non sia uno spreco di risorse.

Del resto se hanno un senso tutte le sollecitazioni e le domande che i cittadini rivolgono in merito direi che l’aspettativa è alta e condivisa. Da tutti? E’ impossibile. Ma, come ho già sottolineato in più occasioni, chi è chiamato ad amministrare, chi è stato democraticamente votato dai cittadini, ha il compito di fare delle scelte e soprattutto di realizzare quanto chiaramente anticipato nel programma elettorale che i cittadini, attraverso il voto hanno condiviso e apprezzato.

Ii Sindaco
Mariarosa Redaelli





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