MACHERIO:SCUOLA BAREGGIA CLASSE 5 B, BELLE SODDISFAZIONI!
Nel numero di
luglio del nostro giornale, abbiamo riportato in modo sommario la bellissima
notizia che i ragazzi di 5B della Scuola Rodari di Macherio hanno ricevuto
a giugno l’attestato come vincitori del progetto “Programma una Storia 2019”
all’interno del concorso Programma il Futuro arrivato al quinto anno di
attività e promosso dal Ministero della Istruzione in collaborazione con il
Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica.
I ragazzi attraverso
una piccola delegazione accompagnati dalle insegnanti Lorena Sangalli e Sangiorgio Roberta sono stati ricevuti per la premiazione presso il Palazzo MIUR a
Roma. Come avevamo promesso a settembre con l'inizio dell’attività
scolastica vogliamo cogliere l'occasione per approfondire ed entrare nel merito
dell’argomento di quest’anno "Programma una Storia " dove si chiedeva
di raccontare un’opera letteraria e lo faremo grazie all’insegnante Roberta
Sangiorgio che con la collega
Sangalli hanno portato avanti questa proposta.
Entrando nel merito del concorso "Programma il Futuro" di cosa si tratta e come si sviluppava l’argomento “ Programma una Storia ?
Entrando nel merito del concorso "Programma il Futuro" di cosa si tratta e come si sviluppava l’argomento “ Programma una Storia ?
Il concorso Programma una storia è stato bandito
il 6 marzo 2019 con una Circolare del Ministero che ne ha
definito il regolamento e gli elementi salienti. Il concorso prevedeva che tutti gli studenti
frequentanti le scuole di ogni ordine e grado potessero cimentarsi nello sviluppo
di un elaborato che doveva riferirsi ad una specifica opera letteraria
liberamente scelta. La modalità narrativa doveva essere compatibile con lo
specifico strumento previsto dalla piattaforma Code.org e realizzare con un
linguaggio informatico a blocchi per esempio un’animazione, un quiz o un gioco
quanto richiesto.
Quali sono le
motivazioni che vi hanno spinto come insegnanti nel proporre alla classe la
partecipazione al concorso?
Le scuole primarie del nostro istituto sono state
pioniere nelle proposte formative della piattaforma Programma il Futuro
utilizzando l’ambiente di programmazione Code.org: già dal 2015 gli insegnanti
hanno iniziato a lavorare in questa prospettiva con gli alunni. Gli alunni della nostra 5 B hanno utilizzato
questo ambiente di programmazione per qualche anno e provato anche altre
modalità (ad esempio l’ambiente Scratch). I tempi erano perciò maturi per
avventurarci nell’impegnativa partecipazione ad un Concorso Nazionale.
Quanto tempo e quale lavoro è stato svolto dai ragazzi per raggiungere un obiettivo che li ha visti premiati e prendersi una grande soddisfazione?
Quanto tempo e quale lavoro è stato svolto dai ragazzi per raggiungere un obiettivo che li ha visti premiati e prendersi una grande soddisfazione?
È stata una proposta
interdisciplinare che ha coinvolto i ragazzi per un paio di mesi e più
“materie”: in storia hanno conosciuto la filosofia nell’antica Grecia e, in
particolare, osservando la celebre opera di Raffaello, La Scuola di Atene, scoperto
qualche informazione sui due più importanti filosofi dell’Antichità: Platone ed
Aristotele. Hanno poi capito che Platone esprimeva il suo pensiero attraverso
dei Miti. Hanno letto e drammatizzato il Mito della Caverna. Poi hanno
utilizzato un testo trovato nel Web che rielaborava il Mito in maniera più
adatta ad essere riscritta “con il linguaggio informatico a blocchi”. Quindi a
gruppi hanno in successione programmato la storia che poi è stata condivisa in
piattaforma.
È stata presentato durante il concorso un lavoro dal titolo "Mito della Caverna" di cosa parla?
È stata presentato durante il concorso un lavoro dal titolo "Mito della Caverna" di cosa parla?
La versione che abbiamo usato
è una rielaborazione. Platone nel mito originale immagina dei prigionieri che,
fin dall’infanzia, siano incatenati in una caverna, con la faccia rivolta verso
il fondo e che possono guardare soltanto davanti a sé. Alle loro spalle vi è un
muricciolo, dietro il quale passano gli uomini che portano sulle spalle delle
statuette, che sorpassano il muro e raffigurano ogni genere di cose, le cui
ombre si proiettano sul fondo della caverna. I prigionieri sono convinti che
quelle ombre siano l’unica, vera realtà, ma se uno di loro riuscisse a
liberarsi, scoprirebbe che si tratta solo di ombre. Oltrepassando il muro
capirebbe che anche le statue sono soltanto imitazioni degli oggetti reali che
si trovano fuori dalla caverna. L’ex prigioniero deciderebbe allora di tornare
dai suoi compagni, per renderli partecipi della verità e liberarli; ma,
disabituato al buio, egli apparirebbe goffo e quasi cieco ai suoi compagni,
che, infastiditi dai suoi discorsi, lo ucciderebbero. Nella versione
rielaborata e usata da noi il protagonista è un bambino che si perde in una
caverna, incontra i prigionieri, ne libera uno, lo conduce fuori alla scoperta
del mondo delle idee. L’ex prigioniero ritorna nella caverna, ma non viene
creduto e cacciato via. Esce, ma lo aspetta il nostro protagonista che conclude
con la frase: “Però tu non smettere mai di cercare la verità”.
La caverna rappresenta il
nostro mondo e i prigionieri sono gli uomini. Il prigioniero che si svincola
dalle catene (cioè dall’ignoranza) simboleggia l’azione della filosofia, che
dapprima libera l’uomo dalla credenza nelle ombre e poi gli fa capire che anche
le statuette (cioè le cose sensibili) sono soltanto le copie degli oggetti
reali (le idee), che si trovano fuori della caverna (cioè il mondo delle idee).
Al termine di
questa bellissima esperienza alla fine anche di un ciclo scolastico, quali sono
stati gli aspetti positivi sotto il profilo didattico, formativo e umano per
gli alunni e per voi insegnanti?
I compiti sfidanti come può
essere la partecipazione ad un concorso hanno sempre il vantaggio di sviluppare
una forte motivazione negli alunni. Gli
alunni della classe 5 B in questi anni si sono sempre dimostrati entusiasti per
le proposte educative e hanno sempre risposto positivamente alle attività
programmate da noi insegnanti. Noi li vogliamo ricordare come un gruppo positivo
e molto vivace intellettualmente. Auguriamo loro di mantenere sempre la
curiosità e vivacità che li ha accompagnati alla scuola primaria.
La redazione de Il
Paese la ringrazia per il tempo a noi dedicato e le auguriamo a lei e a tutto
l’istituto scolastico di Macherio un buon anno scolastico.
Alessandro
Casiraghi
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