MACHERIO, IL CENTRO SPORTIVO



Decisa era stata già in campagna elettorale la scelta sulla destinazione del Centro sportivo: una parte sarebbe stata destinata alla piscina e l’altra al rugby, una disciplina non ancora presente nella nostra zona che avrebbe quindi diversificato l’offerta. L’area infatti è sufficientemente ampia per ospitare due discipline sportive: circa 24.000 mq tra via Bellini e via San Cassiano.

Il progetto della piscina procede; sarà realizzata attraverso la formula del Parternariato pubblico-privato. In pratica un privato propone un progetto che poi sarà soggetto, secondo la normativa, a bando di gara per la scelta dell’operatore.Operatore che provvederà alla costruzione e alla gestione dell’impianto. I costi di realizzazione saranno parzialmente anticipati dall’operatore; il Comune avrà a suo carico una quota di investimento iniziale e un canone fisso annuale. 

L’Amministrazione ha scelto di utilizzare denaro dei cittadini per dotare Macherio di un impianto natatorio perché il nuoto è uno sport che coinvolge tutta la popolazione, dai bambini, agli anziani, ai diversamente abili, e perché realizzare un impianto natatorio significa dare una mano alle famiglie. Prevedere infatti l’ora di nuoto come attività curriculare, all’interno dell’orario scolastico dei nostri alunni significa sollevare le famiglie dall’impegno di accompagnare i figli ai diversi corsi di nuoto pomeridiani, ma significa anche qualificare le nostre scuole perché, diciamolo, nelle nostre zona non ci sono realtà scolastiche che garantiscono e comprendono l’ora di nuoto all’interno dello spazio di educazione fisica.

Non appena pronto, il progetto sarà depositato in Comune. Inizierà poi l’iter burocratico di valutazione a cui seguirà la preparazione del bando di gara.

L’area destinata al rugby è stata invece oggetto di gara che si è chiusa a maggio, dopo sessanta giorni dal bando, ma nessun operatore si è presentato.
Si trattava di una concessione ventennale che richiedeva a base d’asta un canone annuo da versare al Comune di duemila euro e un investimento stimato a rialzo per l’offerta tecnica  a carico della società per la sistemazione degli impianti e delle attrezzature di 100.000 euro. Una valutazione degli interventi ritenuti dai tecnici minimi ed essenziali per la messa a norma delle strutture oggi esistenti in modo da permettere l’avvio di una attività.

In pratica il Comune dava in concessione l’area così come si presenta oggi, senza intervenire economicamente sulle strutture esistenti che comprendono gli ex spogliatoi ormai vandalizzati, né sulla sistemazione del manto erboso. Il tutto doveva essere a carico dell’aggiudicatario della gara che poteva investire un minimo di 100.000 euro.

Visto l’esito negativo è necessario ripensare a un nuovo bando, non più finalizzato a una monodisciplina, ma aperto possibilmente a più sport mantenendo però valida la formula degli investimenti a carico dell’operatore in cambio di un simbolico affitto.

L’Amministrazione ha scartato l’ipotesi di investire direttamente sulla sistemazione dell’area e delle strutture esistenti, una possibilità valutata che avrebbe previsto ovviamente un affitto molto più sostenuto e non certamente limitato a duemila euro all’anno. Per motivi sostanziali di priorità rispetto agli investimenti di cui il paese necessita, per questioni di carattere normativo burocratico che porterebbero a tempi eccessivamente lunghi e soprattutto perchè  la scelta dell’amministrazione è quella di impegnare denaro pubblico per la realizzazione della piscina.

Ora è calendarizzato un momento di confronto e di contributo di idee con i gruppi presenti in Consiglio comunale, rappresentanti di tutti i cittadini, e successivamente si procederà alla pubblicazione del nuovo bando di gara. Il prima possibile, nel rispetto dei tempi tecnici perché quell’area non può attendere tempi lunghi per la sistemazione.

Il Sindaco
Mariarosa Redaelli

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