MACHERIO, NON E' SOLO SPORT


L’articolo che state per leggere doveva riguardare principalmente la pulizia della palestra di Bareggia, e in parte è proprio così, ma un incontro imprevisto e, direi, fortunato impone una necessaria e significativa divagazione. Come sempre partiamo dall’argomento per il quale mi sono recata direttamente sul posto, ovvero la pulizia della palestra che dopo qualche annosa difficoltà sembra aver trovato finalmente una soluzione. 

La Polisportiva Sole, attraverso la Cooperativa La Bottega, entrambe legate alla Fondazione Stefania, si è assunta l’onere della pulizia per tramite di Tania, una giovane disabile, scelta direttamente dalla cooperativa, che due mattine a settimana, affiancata da operatori del settore, riordina e lustra il locale. Attività che per quanto stancante ricompensa Tania della gratitudine dei bambini che usufruiscono della palestra durante l’orario scolastico. 

Incrociarli a fine turno e sapere di aver fatto qualcosa di utile per loro rappresenta un valore aggiunto, uno stimolo in più per continuare nel proprio lavoro. Proprio l’importanza “dell’incontro con gli altri” mi offre la possibilità di richiamare le parole di una madre presente all’uscita della palestra, in attesa che il figlio terminasse gli allenamenti di basket, una delle quattro discipline che vede impegnata la Polisportiva. Dalla gentile interlocutrice ho preso in prestito il titolo dell’articolo.


Perché non sia solo sport me lo spiega lei partendo dalla propria esperienza personale. Oltre all’attività sportiva e grazie a essa, fondamentale è l’attenzione che viene posta nella costruzione del rapporto con gli altri, l’opportunità di intrecciare relazioni. O per citare le parole impiegate della stessa Polisportiva Sole, l’intento è quello di “realizzare un progetto sportivo che favorisca la piena integrazione del mondo dello sport con il mondo della disabilità”, incentivato dalla partecipazione alle iniziative messe in atto all’interno del progetto Special Olympics. 

Proprio l’adesione a questi eventi non solo accresce le occasioni di interazione con gli altri ma anche l’autonomia del ragazzo che, impegnato in trasferte, è posto di fronte a nuove sfide ed esperienze. 

La possibilità di trovarsi insieme agli altri atleti e in presenza di un pubblico sono esperienze formative che fanno acquisire sicurezza e consapevolezza delle proprie capacità, ha precisato la signora che ha sottolineato l’importanza di avere un servizio come quello offerto dalla Polisportiva e soprattutto la presenza congiunta di allenatori ed educatori qualificati che accompagnano i giovani nel corso delle diverse attività. Impegno che si affronta con entusiasmo e che, parlando del suo caso specifico, ha determinato nel figlio alcuni significativi cambiamenti che si manifestano naturalmente nella vita di tutti i giorni quali l’aumento del tempo di attenzione e un maggiore rispetto del tempo e degli spazio degli altri. Ha proprio ragione, “non è solo sport”.

Coviello Lucia

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