MACHERIO, I NOSTRI MIGRANTI


Vorrei fare chiarezza sulla situazione dei migranti macheriesi anche per rispondere alle tante domande che si pongono i cittadini.

Il primo gruppo è arrivato ormai da quasi due anni e alloggia in una casa privata il cui proprietario ha stipulato un regolare contratto d’affitto con la Cooperativa che si è aggiudicata il bando di gara indetto dalla Prefettura. Sono otto ragazzi, non gli stessi che lì risiedevano precedentemente.  Gli attuali residenti fanno parte di un progetto SPRAR a cui l’Amministrazione comunale ha aderito lo scorso anno. 

La motivazione di tale scelta, condivisa insieme ad altri comuni della zona, tra cui Desio, è stata dettata da alcuni principi che si concretizzano nell'organizzazione e nei contenuti di tale progetto che prevede stage lavorativi presso aziende o cooperative con l’obiettivo di avviare questi ragazzi verso un percorso di autonomia.  Sono quindi giovani che lavorano, oltre a frequentare i corsi di italiano per perfezionare o imparare la nostra lingua. Un accordo sottoscritto tra ANCI e Ministero stabiliva inoltre che per i comuni aderenti allo SPRAR l’accoglienza non poteva superare il rapporto di massimo 3 rifugiati ogni mille abitanti.

Noi abbiamo superato tale limite che il Prefetto ha motivato con l’emergenza , ma ora si è impegnato a escludere Macherio da eventuali  nuovi arrivi.
Oltre all’alloggio adibito a SPRAR, abbiamo un altro gruppo di nigeriani che vivono in un appartamento di via Bellini, sempre di proprietà privata; un altro gruppo di bengalesi da qualche mese è alloggiato, sempre da un privato, in via Pasubio. In un’altra abitazione privata di via Visconti sono invece residenti  due giovani coppie. Quindi nessun migrante è ospitato in alloggi comunali. Due sono donne, gli altri sono ragazzi tra i 20 e i trent’anni, in totale quaranta persone.

Non siamo mai anticipatamente venuti a conoscenza del loro arrivo. Il Prefetto infatti non comunica ai sindaci l’imminente arrivo di migranti perché teme che i sindaci preavvisati si attivino per ostacolare o bloccare i contratti d’affitto, interpellando i proprietari. Veniamo a conoscenza della loro presenza che per legge, deve essere comunicata ai Comuni, entro quarantotto ore.
Incontrarli in Municipio subito dopo il loro arrivo è stata la scelta di noi Amministratori per conoscerci ed essere informati sulle loro storie e sulle loro attitudini e competenze. Si sono sempre presentati con i loro educatori. Ogni gruppo è infatti seguito quotidianamente da un tutor che si occupa di seguire i ragazzi nella loro quotidianità. Devono provvedere alla pulizia della casa, alla spesa, a seguire i corsi di italiano ed alcune attività. Hanno tempo libero certamente e sono disponibili ad impegnarsi  in lavori socialmente utili. Un protocollo sottoscritto tra Comune,  Prefettura e  cooperative sancisce la possibilità di impiego e definisce i compiti a carico di Cooperative e Comune. A noi spetta semplicemente offrire occasioni  per impegnarli  visto che all’Assicurazione e alla dotazione del necessario provvede la Cooperativa di riferimento.

Abbiamo già sperimentato e consolidato l’aiuto che i ragazzi ci hanno offerto in più occasioni: dallo spostamento di arredi scolastici alla pulizia di vetri, all’imbiancatura della sala civica della biblioteca, alla distribuzione di sacchi rifiuti, alla pulizia di qualche giardino pubblico.
La loro disponibilità è volontaria, non sono ovviamente pagati, come qualcuno pensa, e non “rubano” lavoro a nessuno. Potevamo ignorare la loro presenza e considerare la loro situazione come quella dei tanti stranieri residenti a Macherio in abitazioni private.

Noi amministratori abbiamo invece optato per il coinvolgimento e la collaborazione che ci possono offrire, per  evitare l’insorgere di problematicità all’interno della comunità, partendo dalla convinzione che la loro presenza possa diventare una risorsa da condividere con la comunità e che il tempo che trascorrono da noi possa diventare tempo trascorso  con noi ed essere utilizzato per entrare in relazione con la comunità, per conoscere e per conoscerci.  Hanno bisogno di questo e questo deve essere il senso della loro collaborazione nelle diverse  attività manuali. Non una forza lavoro in sé, ma un modo per incontrare persone e sentirsi un po’ cittadini macheriesi.

Con questo obiettivo è in fase di approfondimento un progetto  di coinvolgimento dei nostri contesti socioeducativi, scuole, centro disabili, associazioni per promuovere l’accoglienza prendendosi cura dei beni comuni, affidando a un mediatore il ruolo fondamentale di collegamento tra Amministrazione Comunale e soggetti coinvolti. Con l’auspicio di creare un modello in cui i richiedenti asilo da problema possano diventare risorsa.

Sindaco
Mariarosa Redaelli


















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