MACHERIO, UNA SU MILLE
La farmacista macheriese
Elena Moretti, con il suo romanzo “Quasi a casa”, è la vincitrice del “Premio
Letterario RTL 102.5 e Mursia Romanzo Italiano”, concorso promosso dalla nota emittente
radiofonica e dalla storica casa editrice milanese. La nostra rubrica di
interviste al femminile non poteva pertanto prescindere da una così bella
notizia. La parola all’autrice.
Senza svelare troppo
può raccontaci brevemente la trama del romanzo?
“Quasi a casa” è il
diario di un ragazzo randagio Adrian, un sedicenne con alle spalle una storia
difficile fatta di affidi andati male e genitori latitanti. I servizi sociali
da Milano lo mandano a stare in montagna nella malga di una signora anziana,
che lui chiamerà sempre la “Vecchia”, dove condividerà spazio ed esperienze con
altri quattro ragazzi adolescenti, tre ragazzi e una ragazza, anch’essi sotto
tutela della Vecchia, e una ragazza del paese. Attraverso le oltre trecento
pagine del romanzo assistiamo alla maturazione del giovane che finirà per
trovare una quasi famiglia e per sentirsi, come svela il titolo, “quasi a
casa”.
Com’è nato il libro e
come ha saputo del concorso?
Il libro è del 2014 ed
è nato da un raptus. Avevo alle spalle altri due romanzi lunghi pubblicati su
siti dedicati al mondo del fumetto, che amo molto, e dove anni addietro avevo
iniziato, in maniera giocosa e senza particolari pretese, a pubblicare le mie
storie. Quest’esercizio, chiamiamolo così, ma è una vera e propria passione, ha
rappresentato per me un’ottima palestra grazie alla quale imparare via via a creare
storie e personaggi più complessi. Il romanzo l’ho scritto in un anno
destreggiandomi tra i tanti impegni familiari e lavorativi. Tra l’altro soprattutto
l’avvio è stato un po’ macchinoso perché, per come avevo steso le prime pagine,
qualcosa non mi tornava. Poi all’improvviso, come di solito capita alle idee
migliori, ho deciso di scriverlo senza curarmi troppo della sintassi,
procedendo a ruota libera. Scrivendo come scriverebbe lo stesso Adrian, un
sedicenne di oggi senza il diploma di terza media. Nel 2014-15 lo pubblico online.
In seguito ad alcune incertezze sul fronte lavorativo, provo ad aprirmi altre
strade e decido, sempre con calma e senza molto ottimismo, di inviare il
romanzo ad alcune note case editrici come Garzanti o Piemme.

In cosa manga e romanzo
si assomigliano?
Manga e romanzo hanno
in comune la complessità dei personaggi, spesso posti di fronte a situazioni e problemi che li portano a
compiere una maturazione personale. Da amante dei fumetti ho sempre ammirato la
capacità dei disegnatori di riprodurre uno stato d’animo con pochi tratti di
matita. Io cerco di fare lo stesso attraverso la parola. Un utente commentò uno
dei miei racconti pubblicati sul web dicendo che quello che avevo scritto si
vedeva, non si leggeva. In effetti quando scrivo, e prima di mettere tutto nero
su bianco, immagino la storia e le diverse scene a occhi aperti. Immaginare,
per me, per il mio processo creativo, è fondamentale.
A quali autori o opere
si è ispirata per la stesura del romanzo?
Ha stimolato molto la
mia fantasia e l’ho riletto migliaia di volte il manga “Inuyasha” di Rumiko
Takahashi, il protagonista, come nel mio caso, è molto ringhioso. È una lettura
che certamente mi ha aiutato molto nella creazione del personaggio. Io, va
precisato, non amo per nulla il personaggio perfetto, stereotipato. Mi piace
l’essere umano nella sua complessità. Come scriveva Mark Twain nelle premessa a
“Tom Sawyer”: “Quasi tutte le avventure narrate in questo libro ebbero
realmente luogo; una o due di esse furono esperienze mie, le altre dei ragazzi
che erano miei compagni di scuola. Huck Finn è tratteggiato dal vero; e così
Tom Sawyer, sebbene egli non sia la descrizione di un singolo individuo, ma
compendi lecaratteristiche di tre ragazzi che conoscevo e appartenga pertanto a
un genere di architettura composita molte anime di persone reali”. Per il
romanzo ho attinto dalle tante storie di adolescenti a cui ho prestato ascolto
e mi sono confrontata nel corso degli anni. Sono presenti inoltre diversi
richiami ad Heidi e, per il tipo di scrittura adottato, romanzi quali “Jack Frusciante
è uscito dal gruppo” di Enrico Brizzi e “Bianca come il latte, rossa come il
sangue” di Alessandro D’Avenia.
Accennava al suo
interesse verso l’adolescenza.
Per anni ho fatto la
catechista e ho svolto attività di volontariato all’oratorio di Macherio e con
i disabili. Inoltre ho due figli adolescenti, un maschio e una femmina, che
animano la casa con i loro amici. Per vicende strettamente personali mi sono
interessata di affido e in particolare dell’affido di adolescenti. L’adolescenza
è un’età che ha sempre suscitato in me un forte interesse. Viviamo in una
società che idolatra il bambino ma lo dimentica, quasi lo rimuove, non appena
fa il suo ingresso nella fase successiva.
Cosa vorrebbe lasciare
al lettore?
Vorrei lasciare emozioni
perché è un libro scritto per emozionare e per comunicare sentimenti forti. Mi
piacerebbe che il lettore adulto ripensasse a se stesso adolescente e
riflettesse in maniera meno sbrigativa su una fascia d’età assai complessa e
spesso trascurata. Vorrei inoltre richiamare l’attenzione sul problema degli
affidi e in particolare dell’affido di adolescenti per i quali, rispetto ai
bambini, è molto più difficile trovare una famiglia disposta a prendersi cura
di loro.
A chi consiglierebbe la
lettura del suo libro?
Oltre agli adulti, ai
quali certamente male non può fare, soprattutto ai ragazzi dai 14 in su. Benché
la narrazione sia per così dire scanzonata, le tematiche e le situazioni presentate
sono viceversa complesse e difficilmente comprensibili al di sotto di una certa
età. Visto che siamo nel periodo delle vacanze estive, lo consiglierei anche come
lettura da spiaggia.
Penso l’attenda un tour
di presentazioni.
Certo. Sarò a Lissone
il 14 luglio presso la libreria “Il libro è” e a Cortina il 30 luglio in
diretta radiofonica sempre su Rtl 102.5. Poi se ne riparlerà a settembre, dopo
le vacanze.
Proprio niente male per
chi immaginava i propri manoscritti ardere in qualche caminetto della Mursia!
Coviello Lucia Grazia
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