MACHERIO, BASTA UN GESTO
E’ bene tenere sempre viva l’attenzione sui
comportamenti corretti in tema di raccolta rifiuti.
Non dobbiamo
dimenticare che alle buone pratiche e alla collaborazione di tutti i cittadini
è infatti correlato il costo del servizio, quindi la tassa che immancabilmente
ognuno paga, ogni anno, in due rate, o in un’unica soluzione.
Tutti sanno ormai
che il costo del servizio deve, per
legge, essere interamente coperto dal contributo dei cittadini e che un comune
non può scegliere di impegnare risorse proprie per alleggerire il costo al
contribuente. Non mi stancherò di
ribadire continuamente che lo smaltimento più costoso riguarda i rifiuti non
riciclabili, quelli che inseriamo nel sacco grigio che va da 120 a 200 euro a
tonnellata.
Per questo devono essere ridotti il più possibile. Ricordiamoci e
prestiamo sempre la dovuta attenzione a ciò che si inserisce. Molti sacchi grigi contengono ancora
materiali che potrebbero essere differenziati, in particolare carta e plastica.
Quindi ci sono ancora margini di miglioramento che potrebbero aumentare la
percentuale di raccolta differenziata, oggi attestata su poco più del 70% dei
rifiuti che produciamo.
Differenziare è utile e vantaggioso, ormai si sa, anche per spendere meno. Perché lo smaltimento di carta, plastica, vetro non ha un costo, anzi comporta un contributo
da parte del Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi).
Nel 2016 la quantità di questi prodotti smaltiti
ha comportato un’entrata di circa 70.000 euro, cifra che ha contribuito
all’abbattimento del costo del servizio e che ha permesso, anche quest’anno, a
conti fatti, di mantenere inalterata la tassa rifiuti.
Quest’anno ogni
cittadino pagherà quindi la stessa cifra dello scorso anno che era stata
diminuita del 10%. E’ possibile pagare meno? Sì, soltanto se impariamo a
differenziare ancor di più.
Possiamo e dobbiamo migliorare e per farcela serve la
collaborazione di tutti. Non è così difficile, è una questione di abitudine.
Come è ancor meno impegnativo adottare alcune buone pratiche che possono migliorare
la situazione attuale e che non hanno alcuna incidenza economica. Mi riferisco,
in particolare, ai sacchetti contenenti la frazione umida.
E' troppo diffusa la
scorretta abitudine di posizionarli, durante i giorni di raccolta, su
marciapiedi o a bordo strada senza idoneo contenitore. Non è questa la regola.
A ogni cittadino, era stato consegnato anni fa, il
secchiello da utilizzare per contenere il sacchetto in mater bi dell’umido.
Se
per mille motivi, non può più svolgere la sua funzione, è sufficiente
utilizzare un qualsiasi secchiello. L’importante è che il sacchetto dell’umido
non venga appoggiato direttamente a terra. Le conseguenze di tale scorretto
comportamento determinano problemi di
pulizia e igiene.
I sacchetti a terra si possono lacerare causando il deposito
di umido sull’asfalto con conseguente necessità di intervento di pulizia di un
operatore e comunque, se non si rompono, rilasciano liquami che poi vanno
eliminati onde evitare anche sgradevoli conseguenze olfattive.
A seguito di verifiche effettuate sul territorio si è
riscontrato un peggioramento della situazione e risulta necessario porre
rimedio all’ingiustificato scarso senso civico e al non rispetto delle regole
che vanno a scapito dell’intera comunità. Non serve chissà quale impegno per
adottare comportamenti idonei . Bastano un gesto e un secchio. E’ semplicissimo.
Quindi perché rischiare di incorrere in sanzioni? E’ sempre
seccante arrivare a tali provvedimenti, ma a volte diventa necessario, proprio
come quando non si rispettano le norme del codice della strada e piovono multe.
Mi auguro, ma sono certa, che a seguito delle comunicazioni
che saranno recapitate, i trasgressori adegueranno il loro comportamento in
modo da evitare esborso inutile di denaro che potrebbe, ripeto, con un semplice
gesto, essere evitato, come mi auguro che ciascuno di voi faccia la propria
parte per aiutarci a cambiare, dove è necessario, e a migliorare. Il più
possibile, per il bene dell’intera collettività, ma anche di ognuno di noi.
Il Sindaco
Mariarosa Redaelli
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