MACHERIO, BIANCHI E NERI
I bambini stranieri inseriti
nelle scuole dell'infanzia dei vari comuni d'Italia sono ormai molti e la
maggioranza sono nati per la quasi totalità nella nostra nazione. Anche
a Macherio nella scuola dell'infanzia Giardino Incantato sono iscritti
diversi bambini venuti al mondo a Macherio ma con una
nazionalità provenienti da paesi comunitari e extracomunitari.
Negli
anni la media dei bambini stranieri nati a Macherio è aumentata, su
un numero di nascite attorno ai 60 bimbi ogni anno, i piccoli macheriesi
esteri sono in media 6 con un numero di stranieri attorno alle 400 unità
provenienti in ordine crescente dalla Romania, Marocco, Ucraina, Albania e
Perù.
Frequentare la scuola
dell’infanzia per i bambini stranieri, rappresenta il luogo nel quale essi
sperimentano e vivono per la prima volta le loro differenze di lingua, un mondo
che permette anche a tutti i bambini di conoscere le
"differenze" dal colore della pelle, riferimenti religiosi, gesti e
modi del linguaggio di altri bambini.
Attraverso l'asilo i piccoli, in
particolare quelli stranieri imparano a relazionarsi con altri coetanei,
adattando e affinando di volta in volta le loro strategie di approccio. In
questo contesto, i genitori immigrati a Macherio, possono fare conoscenza
con altri genitori, rompendo una condizione di isolamento durata per alcuni
fino a quel momento.
I servizi educativi per i più
piccoli sono dunque gli spazi in cui si inaugura un percorso di reciproco
avvicinamento tra adulti e tra bambini, il cui esito si riflette poi sulle
successive tappe della scolarità e dei percorsi di integrazione.
Nonostante siano molti i vantaggi
per uno scambio culturale per piccoli e adulti tra macheriesi e immigrati di
qualsiasi nazione, ci sono persone che pensano per mala informazione o per
malafede verso l'extracomunitario che sia favorito dalle amministrazioni comunali
confronto agli Italiani. Anche nel caso delle iscrizioni agli asili
pubblici come il nostro, in alcune famiglie macheriesi cresce il sospetto, secondo
il quale gli extracomunitari residenti a Macherio siano protetti
nell'iscrizione dei propri figli alla scuola dell'infanzia Asilo Incantato e di
togliere posto a bambini italiani macheriesi.
Per liberare il campo da cattivi
pensieri distorti come se ci fossero bambini di serie A o di serie B,
facciamo un po’ di chiarezza. L'ingresso nella scuola dell'infanzia a Macherio,
viene deciso dal Consiglio di Istituto seguendo il regolamento e la graduatoria
con priorità ai macheriesi. I bambini che hanno precedenza sono coloro che:
Abitano a Macherio - Con almeno un genitore che lavori a Macherio - Con un
parente che viva a Macherio – Può essere iscritto chi ha all’interno della
struttura della scuola dell’infanzia fratelli o cugini.
Fatti salvi i principi perché una
famiglia può iscrivere il proprio figlio all’asilo di Macherio, ci chiediamo
come mai alcune persone non ritengano giusto o non corretto che un bambino
extracomunitario non debba essere ammesso nel caso abbia un dei requisiti del
regolamento citati in precedenza, come la residenza a Macherio.
Facendo un esempio concreto ed
esaminando le cifre delle nascite dal 2011 al 2013, fascia di età che frequenta
l’anno di asilo 2016/17, si scopre che tutti i bambini di Macherio, possono
essere ammessi senza problemi anzi come spesso accade nei diversi anni vengono
accolti anche bambini da paesi limitrofi tipo Biassono.
La scuola Asilo
Incantato di Macherio ha la capacità di contenere 180 bambini, 30 ragazzini per
6 classi, mentre le nascite complessive nei tre anni indicati sono state globalmente
di 189 bambini.
Dei 60 ragazzi circa nati a Macherio ogni anno, 20 sono nascono
sul territorio di Bareggia e potenzialmente vengono iscritti dalle proprie
famiglie alla scuola dell’infanzia paritaria del territorio che conta 120
iscritti.
Da questi numeri e dal
regolamento le paure di alcuni sulla precedenza a bambini extracomunitari verso
i ragazzi macheriesi per l’iscrizione sono totalmente infondate. Appare invece evidente
l’effetto discriminatorio verso il bambino di colore e persone provenienti da
paesi che alcuni di noi considerano diversi con una chiusura all’integrazione,
insomma con l’obiettivo disincentivare la frequenza dei bimbi stranieri.
Alessandro Casiraghi
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