MACHERIO, COMUNI ACCORPATI, MILIONI RISPARMIATI
Quanti Comuni ci sono in Italia? 8 mila e 57. A quanto
ammontano i residenti in Italia? A quasi 60 milioni circa, divisi per 8.057=
7.400. Macherio conta 7.300 abitanti, quindi Macherio è circa a metà tra le
metropoli popolate da oltre 1 milione di persone e i paesini che ne ospitano
meno di mille (sono quasi 2.000).
A metà per modo di dire. Più del 70% dei Comuni
Italiani non raggiungono i 5.000 abitanti, meno del 3% supera quota 50.000.
Ancora qualche numero. Nella classifica dei comuni a più
alta densità, cioè più congestionati, troviamo nelle prime posizioni tre nostri
vicini: Lissone si piazza al 30 esimo posto su 8.057, Muggiò al 36 esimo e
Vedano 43 esimo.
E Macherio? Lontano, per fortuna: il rapporto tra numero di
abitanti e superficie territoriale è meno della metà di Lissone, per fare un
paragone intrigante. In altre parole: se Macherio si fosse ingozzata come
Lissone oggi saremmo in 14 mila e non in 7 mila. O viceversa, se Lissone fosse
cresciuta al modesto ritmo macheriese, non sarebbero in 44.000, ma in 22.000.
Dai numeri ai fatti:
1) La geografia è opera della natura, la storia è opera
dell’uomo. Se certi Comuni sono per forza di cose destinati a rimane re
piccoli, perché isolati, appollaiati sopra il cucuzzolo della montagna, altri
comuni, sottodimensionati vivacchiano solo per un malinteso orgoglio
campanilistico.
Esempio. A dividere Macherio da Sovico sono appena due
sbarre ferroviarie, Macherio da Biassono neppure quelle, Macherio da Triuggio
un ponticello, Macherio da Lissone un cuscinetto di una frazione,
ingegnosamente spaccata in due.
Altro esempio. Da Vedano ad Albiate corre una strada
provinciale, sono 7 chilometri in tutto, ma sono pure 5 Comuni, che assieme
fanno 40.000 abitanti. Meno di Lissone, ma spalmati su 16 chilometri e non
ingabbiati in 9.
2) L’opera della natura non si cambia, l’opera dell’uomo si
deve cambiare. Quel malinteso orgoglioso campanilistico ha prodotto più danni
di un cataclisma.
Esempio. 5 Comuni=5 centri sportivi, 5 amministrazioni, 5 uffici
anagrafe, 5 biblioteche. Ora, che ci siano 5 cimiteri ci sta, come è ovvio che
le scuole siano edificate il più vicino possibile agli scolari; ma 5 centri
sportivi!
Chi oggi sceglie per i suoi figli la società sportiva in
base alla vicinanza, e non in base alla serietà e all’accoglienza?
E in quanto a vicinanza, impiega meno tempo un bareggese a
recarsi nella biblioteca di Macherio o un macheriese in quella di Sovico?
3) Le cose sono sempre andate così: perché cambiarle? Perché
si risparmierebbe un sacco di soldi. Basta fare il conto delle bollette, che
svuotano le casse comunali. Vale a dire, svuotando le nostre tasche o, in
alternativa, impediscono ai Comuni di garantire servizi efficienti e moderni.
Si aggiungono a piacere anche i costi delle manutenzioni;
le inevitabili spese d’ufficio; i doppioni; per non toccare il tasto delle
personale che, accorpando i Comuni, si ridurrebbe.
4) Dovendo arrabattarsi da soli, i Comuni sottodimensionati
sotto ogni latitudine e in ogni epoca, peggio ancora in questa epoca, possono
far fronte alla miscela esplosiva di spese in aumento ed entrate statali in
diminuzione, in due soli modi: alzando le tariffe sui servizi e/o allargando la
possibilità di costruire, per incassare oneri di urbanizzazione.
Va da se che ad andarci di mezzo, nel primo caso sono i
cittadini, nel secondo il territorio cioè ancora i cittadini.
Vivere nello stesso spazio in 14.000 invece che in 7.000 è
un po’ diverso: il doppio di abitanti vuol dire non solamente meno aree verdi, ma maggior traffico, sicuro
inquinamento, parcheggia pagamento, stress in crescendo.
5) Anche a continuare a permettere di costruire, per fare
cassa, prima o poi va a finire. Il territorio non è infinito: la geografia si
difende dalla storia.
L’attuale amministrazione comunale si sia proposta, già nel
programma elettorale, di non concedere un altro metro quadro di nuove
edificazioni, è motivo in sé sufficiente per valutarla in modo positivo. Corre
il rischio di poter realizzare poco, incassare niente.
Come non mai, vale oggi la considerazione solo apparentemente
paradossale, che nella vita, anche nella vita amministrativa, conta quello che
si fa, ma pure, a volte ancor più, quello che si decide di non fare. Di non
rovinare il paese, per dire.
6) Si aboliranno le Provincie? Riformetta. Il vero
cambiamento è accorpare i Comuni, almeno quelli limitrofi, almeno quelli che
hanno tutto da guadagnare unendo le forze e che darebbero un po’ di respiro ai
cittadini: intendiamo cittadini che pagano le tasse.
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