MACHERIO, RUGBY MA MINI


Quando si pensa al gioco del rugby in modo particolare chi non conosce i fondamentali dello sport in questione, le prime cose che ci vengono in mente sono la grande forza dei giocatori e la loro massa fisica, gli scontri tra i rugbisti e le grandi mischie per contendersi il pallone ovale, ma il rugby è anche altro.


E’ uno sport diversamente a quanto si pensa con dei valori di educazione perché a sostegno della personalità, del gruppo dove si deve condividere le regole, è uno sport a cui possono aderire tutti i bambini di qualsiasi età di ogni formazione corporea. 

Il rugby è educativo perché è una forma di apprendimento intelligente e, in quanto tale, quello che i ragazzi imparano in campo può diventare stile di vita, competenza trasversale da spendere in qualsiasi contesto e ambito della propria vita.

Parliamo di uno sport umile nato circa nel 1823 nel Regno Unito subendo in seguito delle evoluzioni, arrivando ad affrontare delle divisioni dovute ad una non uniformità di regole e espandendosi negli anni in molte nazione tra cui anche in Italia dove nacque il primo campionato federale nel 1929.  Oggi la Federazione con la nascita di molte società sportive, punta attraverso un settore dedicato a promuovere il mini rugby, nelle scuole e ovunque vengano attivati progetti educativi, in modo che il gioco del rugby possa riporre le proprie radici anche nel nostro paese.

I piccoli appassionati del pallone ovale o coloro che vorranno avvicinarsi per la prima volta per saperne di più, oltre a praticarlo come sport federale, in alcune realtà avranno la possibilità di conoscere il mini-rugby come pratica sportiva anche negli oratori, uno tra questi è quello di Bareggia grazie ad Antonio Giannubilo detto Tony.



Allenatore under 18 e giocatore della società di rugby a Seregno per otto anni nonché educatore europeo e sportivo del Coni ora ha voluto cimentarsi in questa nuova avventura che lo vede protagonista, insieme ad altri collaboratori. 

Diversamente a quanto un genitore può pensare, come ci spiega Antonio, il rugby con le sue regole molto rigide è certamente uno sport fisico ma non violento come molti credono. Le prime educazioni sportive nello sport e anche nel rugby devono arrivare certamente dall’allenatore ma anche dai genitori con il rispetto della passione del figlio e delle decisione arbitrale durante le partite senza commenti dagli spalti come invece accade in altri sport come il calcio.  I ragazzi di conseguenza avranno attenzione dell’avversario e di ogni decisione sul campo. Il rispetto verso i giocatori della squadra avversaria si concretizza nel famoso terzo tempo, un momento di socializzazione tra i giocatori, cui spesso partecipano anche le loro famiglie in cui si ritrova per bere, mangiare e salutarsi. Il rugby è come abbiamo scritto in precedenza è un modello educativo dello stare insieme tra i compagni per fare squadra, uno sport umile che crea affiatamento. 

Sono queste alcune delle qualità di questo sport che percorrono almeno in parte gli stessi insegnamenti impartito negli oratori.

A Bareggia i ragazzi e ragazze che praticano insieme il mini rugby, sono divisi in fasce di età a partire dai sei anni così divisi: under 6 nati nel 2009, under 8 anni 2008/07, under 10 anni 2006/05, under 12 nati negli anni 2004/03, i ragazzi si ritrovano sul campo per imparare i fondamentali dello sport e le sue regole. Questi ultimi, compiuto il dodicesimo anno di età potranno iscriversi in una società per poter giocare partite ufficiali.

Tutti i genitori e i piccoli curiosi di conoscere questo sport e le sue regole, lo stare insieme in un clima sereno e conviviale, Antonio e i suoi ragazzi vi aspettano anche solo per una prova tutti i sabati dalle ore 16 alle ore 17.30.
Accorrete!


Alessandro Casiraghi

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