MACHERIO, UNA SERATA DA DISLESSICI




Finalmente è giunto il momento della prima serata formativa sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento, programmata da tempo.

L’obiettivo degli organizzatori è quello di sensibilizzare il mondo professionale, scolastico e la pubblica opinione sul problema della dislessia evolutiva, offrendo, contemporaneamente, ai genitori e agli utenti con DSA un punto di riferimento per ottenere informazioni, un aiuto concreto ed eventuale  consulenza per l’assistenza e l’identificazione del disagio o per l’approccio riabilitativo scolastico. 
L’auditorium dell’Istituto Comprensivo G. Rodari è gremito.
Strano.


Mi hanno sempre dipinto i cittadini di Macherio come poco inclini alle uscite serali, poco inclini a condividere e far conoscere i disagi delle proprie famiglie e soprattutto molto riservati.

Durante le riunioni di programmazione dell’evento, alle quali hanno partecipato tutti gli attori istituzionali e non promotori della iniziativa che colgo l’occasione, sia come cittadino di Macherio che come genitore, per  ringraziare pubblicamente per l’entusiasmo ed il contributo apportato per la buona riuscita della serata, sono state considerate alcune variabili che avrebbero potuto compromettere la riuscita e l’interesse  alla serata: il freddo, la pioggia, la neve, la capienza dell’aula, l’argomento un po’ delicato e non comune,  ma la gente continua ad arrivare, anche a serata iniziata e nonostante la pioggia e il freddo, addirittura si sono dovuti improvvisare altri posti in prima fila.

Sono presenti alcuni insegnanti dei plessi scolastici di Macherio, la Direttrice della Scuola, il Sindaco, la Giunta, alcuni consiglieri dell’attuale Amministrazione Comunale,  i genitori, qualche ragazzino, cittadini anche di altri paese limitrofi e perché no, anche qualche curioso.
L’Assessore ai Servizi Sociali, Fabio Bonacina, presenta la serata e scandisce: “Questo  è solo l’inizio di un percorso,  dove tutti gli attori istituzionali del territorio , il Comune, la Scuola, l’ASL, il Comitato Genitori rappresentante della famiglie, il CPF, devono collaborare e fare rete per garantire alle famiglie ed ai ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento e non solo, un supporto per evitare che il disagio si trasformi in sofferenza e per  garantire una risposta strutturale”.




La serata entra nel vivo, l’insegnante formatrice e relatore dell’Associazione Italiana Dislessia, sezione di Monza,  proietta alcune slides guida sulla dislessia ed un film molto coinvolgente dal titolo “Stelle sulla Terra” girato in India.

Terminata la proiezione del film, non vola una mosca, nessun brusio, anzi, tanti sospiri…..!!
Vengono proposti  alcuni giochi interattivi molto semplici che coinvolgono il pubblico presente in sala.
La formatrice fa notare che, alla richiesta di intervento o partecipazione ai giochi interattivi, alcuni dei presenti reagiscono con un rossore in viso, alcuni si nascono dietro allo spettatore seduto davanti , altri invece intervengono come se fossero i “primi della classe”….
Le domande proposte appaiano semplici, con risposte elementari, immediate o in sequenza, ma,  improvvisamente,  quando le domande vengono somministrate in maniera incalzante a ritmo rapido e si improvvisa qualche variazione, tutti i presenti cominciano ad agitarsi, scatta anche qualche risata, si percepisce la difficoltà della persona che deve rispondere, agitazione, ansia ed è un crescendo di emozione, fino al panico: strano...eppure sembravano  semplici!!”.

Si manifesta quindi il disagio e l’insicurezza che prova un bambino con DSA nel rispondere a domande incalzanti quando è sottoposto a pressione, o quando deve esporre e rielaborare  concetti lunghi o complicati o a leggere ad alta voce davanti ai compagni di classe.
Si rileva quindi che parlare, leggere e scrivere, ovvero trasformare i segni in suoni e viceversa , sono atti semplici a patto che divengano automatici e se eseguiti velocemente e correttamente con un  impegno di concentrazione minimo. Tuttavia se questo non accade e si è costretti  ad utilizzare costantemente enormi quantità di energia, si finisce per stancarsi rapidamente, commettere errori e faticare a recuperare rapidamente informazioni in sequenza, come accade ai dislessici.

A fine serata chiedo a caldo, ad alcuni dei presenti in sala, cosa hanno provato ed un parere sull’iniziativa:
Una mamma di una adolescente: …“Bella iniziativa, consiglierei a tutti la visione del film affinché coloro che lo avranno visto potranno, almeno in parte, venire a conoscenza e non solo, capire cosa provano ogni giorno i nostri ragazzi , ma anche capire quanto meravigliosi essi siano e quanto ancor di più lo possano diventare con le attenzioni dei genitori, insegnanti e fratelli e da tutti coloro che li circondano” …;

Un papà: ……..“Come padre di figli che frequentano le scuole macheriesi credo di aver colto il tema della serata organizzata a Macherio: ogni essere umano è unico e reagisce in modo non uguale agli stimoli della nostra società e del mondo scolastico;  a noi adulti il compito di raccogliere le richieste d’aiuto che ci vengono lanciate dai nostri ragazzi, a noi adulti il compito di saper aspettare e includere possibilmente tutti!” …;
Una mamma di una liceale:….”Ho compreso qualcosa in più sulla dislessia e soprattutto che nella vita non si finisce mai di imparare, di conoscere e di aiutare”…;
Una mamma di due bambini della scuola primaria e secondaria:….”Descriverei la serata con tre aggettivi: emozionante, illuminate e importante!”
Una mamma di un bambino della scuola primaria:…”Ho un bimbo dislessico ed è fondamentale cercare di capire il suo mondo…. è l’unico modo per potergli stare vicino ed aiutarlo e questa sera davanti al suo mondo, avevo le lacrime agli occhi!!”...;
Una psicologa:…” Quando mi è stato chiesto di collaborare nell’organizzazione di serate sulla dislessia e i disturbi specifici dell’apprendimento , ho avuto qualche perplessità perché temevo ci fosse il rischio di fare qualcosa per soli “addetti ai lavori”. Nello sviluppo organizzativo mi sono invece  resa conto di come il riconoscimento delle difficoltà che tale disagio comporta sia ancora un tema molto attuale. La numerosa presenza di pubblico, superiore a ogni ottimistica previsione, e la vivace partecipazione ha confermato la validità di tale iniziativa e l’importanza di attivare anche altri momenti rivolti al superamento di ogni forma di discriminazione”….;
Una mamma di due bambini della scuola primaria: ….” Non è facile raccogliere in poche parole le tante notizie e comunque  la bella serata che ci è stata offerta. Da mamma ho trovato interessante tutto quanto la relatrice ha proposto.  Penso non sia facile mettere in difficoltà persone adulti e “capaci” e lei ci è riuscita. Mettendoci nei panni dei bambini che hanno questi disturbi e facendoci “sentire” un po’ come loro, ci ha messo nelle condizioni  di fare un esame di coscienza e riflettere su come ci relazioniamo giornalmente con i nostri bambini. Unica nota “negativa” : speravo la presenza di più insegnanti e professori durante la serata”…;
Una liceale dislessica:..”Ma non possono venire anche nella mia classe a proporre queste lezioni sulla dislessia?”.
Il prossimo 14 marzo ci sarà la seconda serata:  sarà presente un ingegnere dislessico che porterà la propria testimonianza ed interverranno le istituzioni del territorio per guidare i genitori ad un percorso ottimale a cui rivolgersi per l’accertamento e la diagnosi, ma colgo l’occasione per sostenere che, viviamo in un contesto sociale ed oltre alle istituzioni a cui rivolgersi e ricercare un percorso condiviso, noi genitori  dobbiamo sostenerci, confrontarci, fare rete e fare gruppo, scambiare esperienze ed informazioni, superando  l’ostacolo della frenesia della quotidianità  e la paura del giudizio.
Un genitore: M.T.

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