LETTERA DEL SINDACO, AMMINISTRARE RESPONSABILMENTE


Le mie giornate sono sempre troppo brevi. Tra le mille cose che quotidianamente vanno affrontate – dagli argomenti più impegnativi e seri a quelli di immediata risoluzione – non mi rendo conto del trascorrere del tempo. Eppure sono passati nove mesi dal mio insediamento.


Quanti cittadini da allora si sono rivolti a me per parlarmi dei loro bisogni, aspettative, ansie o speranze… Soprattutto in questa fase politica e sociale di smarrimento e sfiducia generali, non c’è tema della vita di una comunità che non veda il sindaco coinvolto come naturale riferimento di persone, famiglie, scuole, associazioni, attività, imprese. Non sempre sono in grado di dare una risposta efficace e tempestiva, perché non sempre le proposte e le soluzioni sono semplici da trovare. Spesso, per esempio, la macchina amministrativa non prevede il “tutto subito” perché ci sono regole e tempi da rispettare. Ma ogni questione viene esaminata nella sua complessità, quella complessità che a volte ti coinvolge anche emotivamente, a cui però devi trovare una risposta razionale e praticabile. Anche per dire e dei no, se necessario. L’importante è riuscire a far capire le ragioni, ascoltare, stabilire una relazione tra me e chi in quel momento in me ripone le sue attese.

I risultati di una buona amministrazione devono essere sotto gli occhi di tutti, ma gran parte del lavoro che sta dietro a quei risultati è invisibile ai non addetti ai lavori. Un esempio: dopo più di tre anni di assenza dalla amministrazione diretta, ho ritrovato i responsabili e i dipendenti comunali sempre più sommersi da incombenze burocratiche e richieste da parte di altri enti e ministeri. Altro che semplificazione! Spetta a governi e Regioni risolvere almeno in parte il problema, ma in attesa di qualche positiva novità dall'alto, per il Comune di Macherio era necessario attrezzarsi meglio, dotarsi di tutti gli strumenti per operare secondo i massimi criteri di efficienza. Questi primi mesi sono serviti anche per rendersi effettivamente conto dei carichi di lavoro e delle situazioni oggettive. È stato un lavoro “dietro le quinte”, invisibile appunto, ma improrogabile, che ha richiesto tempo ed energie. Alla fine di un percorso di valutazione, con la collaborazione del nuovo segretario comunale, abbiamo optato per una riorganizzazione interna degli uffici. E siccome i responsabili dei vari settori sono poi coloro che mettono concretamente in atto progetti e programmi che noi amministratori affidiamo loro, va da sé che se la macchina comunale è messa in condizioni di maggiore funzionalità ne derivano benefici per l’intera comunità.

Tornare ad amministrare ha significato anche valutare da un punto di vista politico lo stato di fatto, fare il punto della situazione e verificare, settore per settore, le scelte di chi ci ha preceduto: quelle corrette si portano avanti, quelle non condivise si cambiano. Ha significato soprattutto fare i conti con un bilancio che detta le regole: vincoli, equilibri, mancati o minori trasferimenti di denaro da Stato e Regioni, incertezze legislative che ostacolano la realizzazione di progetti economicamente onerosi. Proprio in questi giorni stiamo mettendo a punto il nostro primo bilancio: una bella sfida, tutta da giocare tra quei mille impedimenti, che ci spinge a trovare nuove strategie amministrative per  far fronte ai bisogni (in aumento) utilizzando le risorse a disposizione (in calo). Diventa indispensabile coniugare al massimo razionalità ed efficienza. In quest’ottica abbiamo maturato alcune scelte precise: quella di associare il servizio trasporto anziani a Sovico per razionalizzare costi e interventi, quella di emettere il bando per il Centro sportivo che non può attendere; così come la decisione di procedere a una verifica degli alloggi comunali o di offrire al cittadino un servizio comunale per la tumulazione di una salma in alternativa a quello privato.

Affrontare nei fatti la questione dell’acquisto di uno scuolabus, con l’obiettivo di diminuire quella spesa insostenibile di 58 mila euro l’anno; studiare le modalità per la reintroduzione del comodato d’uso per i libri di testo della scuola media, consentendo un risparmio alle famiglie: si tratta di provvedimenti (che stanno richiedendo un esame attento, organizzazione, tempo) finalizzati a contenere le spese, a liberare risorse, per non dover chiedere altro denaro ai cittadini, oltre alle tasse. A proposito, vogliamo continuare a essere il comune meno tassato della zona, come ha riportato recentemente la stampa locale. E quindi, per tenere il più possibile basse le imposte, vogliamo fare in modo che le paghino tutti, anche quelli che si credono i più furbi.

Oggi ancor più di prima è fondamentale una programmazione politica seria e puntuale, avere le idee chiare sugli interventi che si vogliono attuare, sulle priorità, e farsi trovare pronti al momento buono, quando arrivano i soldi. È quello che è successo alla fine del 2013: Regione Lombardia ha deciso di svincolare dal Patto di stabilità, cioè di “sbloccare”, l’utilizzo di 28 mila euro per interventi da realizzare e pagare entro un mese e non oltre. Eravamo preparati e abbiamo deciso di procedere con la manutenzione dei parchi pubblici e con la potatura degli alberi (giardini Valdarno, via Mascagni, scuola elementare, viale Rimembranze, via Donizetti, via Parini), con l’applicazione delle valvole termostatiche alla scuola Rodari (un primo passo verso il risparmio energetico) e, alla scuola materna, con l’acquisto dei tappetini antiscivolo, che le insegnanti hanno richiesto.

Nei mesi precedenti, sempre alla Rodari, abbiamo avviato il progetto antisismico che metterà la scuola completamente in sicurezza. A novembre siamo intervenuti sul tetto della scuola media (con i costi a carico dell’impresa) e dobbiamo aspettare la fine di questo inverno piovoso per completare definitivamente la sistemazione. Abbiamo introdotto la sbarra alla piattaforma ecologica, uno strumento di controllo che evita abusi, autorizzando soltanto i macheriesi che pagano la tassa rifiuti a conferire i diversi materiali. Abbiamo provveduto all'organizzazione dei volontari civici, oggi pronti a partire, e cominciato il percorso per agevolare i cittadini nello smaltimento dell’amianto. 

A fianco di tutto questo lavoro quotidiano, non tralasciamo la visione e gli obiettivi di lungo periodo. Siamo chiamati ad amministrare per cinque anni e per questo sappiamo di poter contare anche sul contributo di Progetto Macherio e Bareggia, delle associazioni, dei singoli cittadini e, ci auguriamo, sull'atteggiamento critico ma responsabile delle opposizioni.


Il Sindaco

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