MACHERIO, CHI EVADE DERUBA ANCHE TE: DIGLI DI SMETTERE


La pubblicazione sul numero di dicembre dei redditi dei Macheriesi, suddivisi in fasce dal meno 1.000 all'anno al più 100.000 ha provocato qualche stupore, parecchia perplessità, molta indignazione.


Fatta la tara alla eccessiva semplicità delle statistiche, che vanno lette con la massima cautela, rimane la fotografia di una comunità, la nostra, dove la differenza nel tenore di vita risultano veramente abissali.

Intanto, un pò di conti. Tralasciando il troppo e il troppo poco, i casi di chi non si capisce come possa campare e di chi si capisce che potrebbe godersela per tutta la vita, per concentrarci sulla fascia di mezzo, la più vasta e abbordabile.

Lì le diversità appaiono, a prima vista , poco significative: in fin dei conti tra uno che ha un'entrata di 2.000 euro e uno che ne guadagna 4.000 euro la distanza è sì del doppio, ma si tratta pur sempre di 2.000 euro.

Questo dice la matematica; la realtà della vita canta un'altra musica. 4.000 non è due volte 2.000, ma quattro o cinque volte. Se io devo spendere ogni mese 1.500 euro dei miei 2.000 per comprare da mangiare, pagare bollette e tasse mantenere l'auto; insomma, se per vivere decentemente riesco a mettere da parte solo 500 euro per ogni evenienza futura; e se tu con una famiglia uguale alla mia , una casa uguale alla mia , un' auto uguale alla mia, hai entrate per 4.000 euro, spenderai evidentemente gli stessi miei 1.500 euro, venendo a risparmiarne 2.500.In un anno io riuscirò  a malapena a raggranellare 6.000 euro, tu te ne troverai 30.000: cinque volte tanto. Se vai avanti così per dieci, venti o trent'anni, la distanza tra noi diventa per l'appunto abissale.

Bene, si sa che la vita è fatta così. Ma siccome si sa anche che nessun uomo è un'isola, come scriveva quel tale, ai costi della vita individuale si aggiungono quelli della vita comunitaria. I nostri figli vanno a scuola, i nostri padri e a volte pure noi ci si ammala, le strade hanno bisogno di manutenzione, i rifiuti vanno raccolti. Tutte cose che costano.

A pagarle ci sono due sistemi. O ciascuno di noi le compra, l'istruzione, la salute, la sicurezza, la pulizia, tutto quello  che necessita a una comunità, così  come si compra il latte, la benzina, il riscaldamento, che costano lo stesso per i 362 Macheriesi con un reddito inferiore ai 1.000 euro annuali e i 60 che veleggiano sopra i 100.000.

Oppure i costi sociali vengono caricati sui membri della comunità in misura proporzionale al loro reddito. Il primo sistema sembrerebbe più democratico: tutti pagano i servizi nella stessa misura. Ma, c'era bisogno di don Milani per capirlo? non c'è ingiustizia più grande che fare eguali fra diseguali.
Allora, tu continua pure a mettere via 2.500 euro ogni mese e io 500. Forse sarò stato meno bravo, o fortunato, di te; non è tanto importante. E' importante che tu la smetta di lamentarti di pagare troppe tasse; che a tutti i servizi per la comunità ci deve pensare il Comune, come se il Comune si reggesse selle banconote del Monopoli; che non c'è parità  tra il tuo contributo economico alla vita sociale e il mio. Certo che non c'è,ci mancherebbe. E' quello che fa la differenza  tra il branco e la comunità. Vorrei pagarle io le tue tasse, significherebbe che ho le tue entrate. 

E' per questo che ogni volta che un cittadino svincola dal suo dovere di contribuente, barando nella dichiarazione dei redditi o tralasciando di pagare la tassa rifiuti ola mensa scolastica, compie un'azione che non può lasciare indifferenti, come se la cosa non ci riguardasse  e fosse solo  una questione tra il singolo e gli uffici pubblici.

E' una questione invece tutta nostra, perché ogni euro, che non entra nelle casse comunali dovrà  essere rimpiazzato  da nuovi versamenti; da parte di chi? di ciascuno do noi. Diverso è il caso di chi è davvero  impossibilitato, per cause  non dipendenti dalla propria volontà ma da mancanza di lavoro o inabilità e comunque  insufficienza  di entrare , a tenere fede ai suoi impegni. La comunità si chiama così ( ed è bello che il Comune abbia la stessa radice) proprio perchè i suoi componenti possano soccorrere chi non ce la fa a tenere il passo. 

Ma se al Comune vengono a mancare i 400.000 euro rilevati dal nostro Sindaco, facciamo pure la metà tenendo conto delle famiglie in difficoltà, come fare  per garantire i servizi necessari, a partire per l'appunto dalle famiglie in difficoltà?


Franco Verga  
    

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