MACHERIO, 15 DOMANDE A MARIAROSA REDAELLI (PMB)



A maggio i cittadini macheriesi saranno chiamati a scegliere il nuovo Sindaco e il nuovo Consiglio Comunale, a causa del fallimento dell'amministrazione Lega/Pdl guidata da Giancarlo Porta. Abbiamo posto alcune domande al primo candidato Sindaco a Mariarosa Redaelli, che fa anche parte della nostra redazione.

Chi e cosa ti hanno convinto ad accettare la candidatura a Sindaco di Macherio?
 Sono davvero molte le persone che sollecitano me e gli amici di Progetto Macherio e Bareggia, soprattutto dopo il fallimento dell’amministrazione Lega/Pdl, perché Macherio ha bisogno di una guida che abbia esperienza amministrativa e che sappia cogliere i bisogni dei macheriesi. E’ il momento di mettere l’esperienza al servizio del rinnovamento e come gruppo abbiamo condiviso l’idea di puntare su questi due fattori. Nonostante il ruolo di opposizione di questi ultimi quattro anni, abbiamo continuato a proporre idee per migliorare Macherio. Questo patrimonio non va disperso e ora deve trovare modalità di realizzazione.

 Quando è nato il tuo desiderio di partecipare alla vita amministrativa?
 Mi sono sempre interessata alle tematiche sociali, ma il desiderio di partecipare attivamente alla vita amministrativa è nato con l’incontro di Progetto Macherio fin dal 1994, anno della sua nascita.
Un gruppo di persone di diversa estrazione politica, sostenuto da principi solidi e universali con la finalità di mettere al centro del proprio agire il rispetto per la persona e la crescita della comunità, che si è arricchito nel tempo di nuovi ingressi e di nuovi contributi. Un’esperienza unica dove il pluralismo diventa una ricchezza da spendere per la comunità. Da subito ho dato il mio contributo attraverso una serie di collaborazioni con l’amministrazione Verga, maturando esperienze che sono sfociate poi nella mia nomina a sindaco, ruolo che ho mantenuto dal 2004 al 2009.
Dal 2009 ad oggi ho svolto il ruolo di capogruppo di opposizione in Consiglio comunale. Un ruolo che non avevo mai sperimentato, ma che mi ha permesso di costruire altre competenze e di continuare ad essere nel mio paese insieme al mio gruppo, di viverlo direttamente, di toccar con mano i suoi problemi e le situazioni. Ho sempre mantenuto un filo diretto con i cittadini e con la realtà che essi vivono quotidianamente, non ho mai staccato la spina. Anche nei momenti di sconforto vissuti durante questi ultimi anni, in cui il ruolo di opposizione non offre spazi di intervento incisivi, ho cercato di tenere la barra dritta e di “non mollare” nella convinzione che prima o poi i cittadini si potessero rendere conto dello sfacelo di questa ultima amministrazione e del diverso stile di amministrare tra noi e gli altri.

Qual è il tuo giudizio sugli ultimi quattro anni?
In questi ultimi quattro anni di amministrazione Lega/PdL, il Comune è stato in mano a una maggioranza che non ha governato il paese, bloccata com’era in dissidi e continue beghe interne. Una maggioranza che si è rivelata inconsistente e litigiosa, senza idee e senza progetti, che ha creato solo danni al paese, oggi completamente fermo e spento. Abbiamo assistito ad un continuo cambio di casacche, al giocherellare tra loro, incuranti del rispetto per i macheriesi e per i problemi legati al territorio. Un quadro amaro e sconfortante che credo rimarrà ben impresso nella mente dei cittadini.


Tre parole-guida del tuo operare
Ascolto – Coinvolgimento – Passione.

Tre cose da fare subito.
Veramente tre non bastano, ma se mi devo limitare dico: approvazione del piano di governo del territorio, rendere Macherio più vivace, investire sul bello e, aggiungo, dare ascolto ai cittadini. Sul primo punto, voglio ricordare che gli amministratori di Lega/Pdl da irresponsabili hanno messo in condizione il paese di non avere uno strumento urbanistico e oggi, se un cittadino volesse apporre qualsiasi modifica alla propria abitazione (anche aprire una finestra per intenderci), non lo può fare perché il vecchio PRG è scaduto a dicembre 2012 e la giunta Lega PdL non ha approvato il nuovo PGT.

Tre cose da non fare mai
Cedere alle pressioni dei poteri forti - Creare frattura tra istituzione e cittadini - Sprecare il denaro dei cittadini.

Macherio prima delle amministrazioni Progetto Macherio, dopo Progetto Macherio, dopo Lega/Pdl, domani
Nel passato, durante i 14 anni di amministrazione targata Progetto Macherio, si è provveduto a dotare Macherio delle strutture necessarie per migliorare il nostro stare insieme, utili anche alla quotidianità dei cittadini. Qualche esempio: palestra; ristrutturazione ex municipio, attuale sede di medici, farmacia, ufficio postale e centro disabili; piazza del Lavatoio; piazza della Chiesa; centro per la famiglia; recupero area ex Caprotti oggi comparto commerciale residenziale ed artigianale; scuola media. Oggi è il momento di dedicarsi al bello e di rendere Macherio un paese ancor più vivibile ed animato perché la Macherio futura deve essere bella e viva, fatta di persone contente di abitarci che trovino occasioni e spazi di incontro.

Parliamo di soldi: dove trovarli e come usarli?
Razionalizzare e risparmiare, ecco i punti cardine. Bisognerà analizzare bene e controllare tutte le voci di spesa. Alcune scelte della precedente amministrazione hanno comportato un aumento delle spese del bilancio corrente, che hanno mandato in sofferenza altri servizi e hanno comportato aumenti di tassazione. E’ ovvio che occorrerà rivedere le spese al fine di ridurle, come è necessario insistere sul recupero dell’evasione che ancora oggi costituisce un elemento da non sottovalutare. Sicuramente non è più pensabile pensare di risolvere tutto chiedendo ancora soldi ai cittadini, che hanno già sperimentato in questi ultimi anni diversi aumenti: dalla tassa rifiuti alla retta della mensa, l’IMU, i trasporti anziani, le concessioni cimiteriali, l’utilizzo degli spazi comunali e delle palestre, tanto per citarne alcune, senza ricevere nulla in cambio che potesse migliorare la loro quotidianità. Mi auguro, a seguito di una valutazione del bilancio, di poter restituire ai macheriesi sotto forme diverse, anche in termini di miglioramento dei servizi, almeno parte di quanto hanno già dato. Non dobbiamo dimenticare che noi di Progetto Macherio avevamo lasciato al termine del nostro mandato una situazione economica florida, senza nessun debito da mutui, che costituiscono in tutti i bilanci una voce molto gravosa. Come usarli: per andare incontro alle famiglie numerose (ad esempio, oggi non è sostenibile per una famiglia di tre figli sobbarcarsi il
costo completo della mensa scolastica); per mantenere le strutture e gli spazi aperti; per abbellire il paese.

Il nostro è un paese grigio-verde: cemento e alberi. Il rapporto ti sembra equilibrato?
Oggi Macherio non deve più consumare un metro quadrato di suolo. Occorre investire sul recupero e sulla riqualificazione dell’esistente, mantenendo il verde attuale. Questo è un punto fermo, indiscutibile. Oggi Macherio offre spazi verdi naturali ed attrezzati, che vanno riscoperti e rivalutati.

C'è qualcosa che è stato cancellato dall'amministrazione Lega/Pdl e che vorresti riprendere?
Hanno cancellato perfino delle iniziative a costo zero o quasi. Un solo esempio: Macherio vantava una delle esperienze culturali più innovative, gli incontri sulla Bibbia tra credenti, non credenti e dubitanti, con relatori del calibro di Erri De Luca, Carmine Di Sante, Odile von Deth, Gherardo Colombo, Don Luigi Ciotti. E che dire della fine a cui hanno condannato le nostre casette dell’acqua? Iniziative che riprenderemo, assieme a tante altre.

Cosa puo' fare una comunità per la scuola?
Bisogna fare tutto il possibile per le nostre scuole. L’amministrazione deve fare la sua parte in termini di sostegno e attenzione perché la scuola possa veramente essere in condizione di garantire a tutti pari opportunità, ma comunità e scuola non possono prescindere da una concreta collaborazione. La scuola ruota intorno alla comunità e viceversa. Quindi la comunità per la scuola, ma anche la scuola per la comunità. Dal territorio la scuola deve attingere molto anche in termini di programmazione didattica e la comunità deve entrare nella scuola con tutte le sue energie, oggi rappresentate dalle diverse associazioni, dal volontariato dei genitori e dei nonni, dalle tante esperienze presenti a Macherio che costituiscono energie indispensabili per la trasmissioni di valori utili alla formazione dei ragazzi. Faccio anche un accenno a due temi urgenti da recuperare che sono stati cancellati e che richiedono collaborazione: il servizio dei libri in comodato che consente alle famiglie un risparmio economico, ma rappresenta anche un fattore educativo e il servizio pedibus. Insieme alla comunità si può ripartire anche da questi due semplici aspetti.
 
Su chi potrai contare nell'amministrare Macherio?
Potrò contare sulle numerose nuove leve che al nostro gruppo si sono unite e che portano idee fresche, senza trascurare l’esperienza dei “vecchi” che costituisce un patrimonio importante. Abbiamo la forza, unica a Macherio, di una squadra numerosa, con competenze diverse, disposte a dedicare energie e tempo al paese. Per fare proposte, per elaborare idee, per approfondire tematiche, per valutare esperienze esterne. Non si può pensare che solo il Sindaco e gli Assessori amministrino un paese se si vogliono realizzare davvero scelte e progetti nuovi e lungimiranti. Progetto Macherio ha questa fortuna.

Un Sindaco è chiamato a gestire il Comune, ma anche a rappresentare la comunità: te la senti?
 Io intendo, come abbiamo sempre fatto prima Franco Verga poi io, rappresentare tutti i cittadini e mettere al servizio la mia capacità di ascolto perché il Comune sia un alleato dei cittadini e non un ostacolo alla realizzazione delle proprie aspirazioni.

L'augurio più sentito per la nostra comunità
 Che trovi serenità, dialogo e capacità di confronto democratico, perché solo attraverso questo percorso si costruisce una comunità armoniosa, solidale, fatta di persone che stanno bene insieme.

A che punto sei con l’organizzazione della tua campagna elettorale?
Stiamo ovviamente definendo la lista puntando sul rinnovamento. Questa volta la nuova normativa ci chiede una riduzione in termini numerici: rispetto ai precedenti 16 nominativi, ne vengono richiesti  solo 10. Stiamo definendo programmi e modalità di presentazione, ma sarà una campagna elettorale molto improntata sull’ascolto dei cittadini

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