MACHERIO, LA GIOSTRA DEI GRUPPI IN CONSIGLIO COMUNALE
Ad un anno e mezzo
dal suo naturale rinnovo il Consiglio Comunale cambia.
Qualcuno potrebbe
pensare ad un cambio di facce, ma non è così. Si cambiano solo le appartenenze,
o meglio nove consiglieri si smarcano dalla lista PdL-Lega che nel 2009 vinse
le elezioni e i residui tre consiglieri si dividono tra loro (2 PdL, 1 Lega),
sciogliendo di fatto la coalizione (infatti votano diversamente tra loro).
Sulla nuova “giostra
dei piccoli” due dei nove hanno scelto di stare da soli (indipendenti), su due
“cavallini di legno” diversi: uno bianco e uno nero. Gli altri sette,
abbandonato il “pulmino azzurro”, in effetti era troppo stretto, si sono seduti
sul “camion dei pompieri”; purtroppo è di un rosso vivo ma ha una bella
campanella, e poi da lì è più facile tentare di prendere la coda della
scimmietta per fare un altro giro gratis.
E Progetto
Macherio-per Bareggia? Loro sono rimasti uguali, ma va detto che, essendo la
minoranza, è stata lasciata giù dalla giostra sin dalla vittoria di questa
maggioranza che oggi non è più tale.
Ad essere un paese
normale, con esponenti di una maggioranza normale che rispettano i cittadini ed
il loro voto, ci sarebbe da chiedersi che tipo di legittimazione potrebbe avere
questo baillame di cambi di casacche. La cosa insopportabilmente inaccettabile
è che nessun esponente di questa ballerina pseudo-maggioranza abbia il benché
minimo sussulto di dignità, sufficiente a farlo dimettere da un incarico che,
sostanzialmente e per larga parte, dipende da un'appartenenza di schieramento a
cui i cittadini hanno dato credito e non alla propria notorietà presso
l'elettorato.
Ma la questione non
riguarda solo aspetti di “etica pubblica”, come spesso (quasi sempre) accade,
si evidenziano curiosità lessicali che sfondano nel grottesco, se non proprio
nel ridicolo. Per chi è alieno dai “PAROLONI IN LIBERA USCITA”, chiamarsi
“Macherio liberale” è veramente una sfacciataggine senza pudore, stante i
componenti e, soprattutto, stante il capo riconosciuto che la guida: l'attuale
Sindaco.
Si spera che
nell'ignoto aldilà: Montesquieu, Rousseau, Alexis de Tocqueville, ecc., ecc.,
fossero distratti e disinteressati ai piccoli fatterelli di un “ameno paesello
brianzolo”. Non si sa, infatti, come reagirebbero al ripetuto e continuo
scempio fatto da questa maggioranza del loro principio cardine della
“liberal-democrazia” che poggia: non solo nella volontà della maggioranza, ma
anche e soprattutto sul rispetto delle minoranze.
Non si sa se si è ancora in tempo ma forse, pescando dai
pensatori italici, si potrebbe suggerire un nome più consono: “Macherio
fascista”. Potrebbe essere un'ipotesi meno peregrina del nome scelto, visti i
comportamenti e le parole degli esponenti di questo neonato gruppo (Sindaco in
testa, ovviamente), molto più in linea con il pensiero di Gentile, che con
quello di Croce.
In
sintesi, rilevata la curiosa assonanza di questa (ex) maggioranza con lo
sfascio e le gravi ripicche di quella a livello nazionale, si prende atto di
questo continuo stizzoso giocherellare tra loro, anche con manifesti e
volantini, alla faccia alla faccia del
rispetto dei macheriesi e
dei gravi problemi gestionali.
La Redazione
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