MACHERIO, IL FAI LANCIA L'SOS TORRETTE


Correggeteci pure se sbagliamo ma, fatta eccezione di un articolo, di qualche anno fa, dedicato alla Conca del Volano di Cimbergo dove, implicitamente, compariva il glorioso Bivacco del CAI di Macherio, il noto mensile Orobie, rivista dedicata alla valorizzazione del territorio lombardo, famosa per i suoi magnifici servizi fotografici, praticamente quasi mai ha rivolto la sua attenzione alla nostra Macherio, nemmeno per raccontare l’ameno tratto macheriese della Valle del Lambro o semmai anche la vicina ed illustre Canonica, con il suo storico ristorante, le sue ville ed i parchi monumentali.
Ebbene, di certo non per caso, ecco finalmente, ma sarebbe meglio dire purtroppo, comparire sul numero di questo mese (che forse trovate ancora nelle edicole) qualcosa di macheriese, non tanto, almeno per ora, in uno dei bellissimi reportage che sono il marchio di fabbrica della rivista bensì, sulla pagina del FAI – Fondo Ambiente Italiano che punta gli occhi nella rubrica SOS PAESAGGIO sul problema della salvaguardia delle aree agricole delle Torrette (e del vicino Parco Brianza Centrale di Seregno) che come crediamo tutti sappiate, rischiano, secondo quanto riportato nel Piano di Governo del Territorio (PGT), recentemente presentato
dall’amministrazione guidata da Giancarlo Porta e dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Monza e Brianza firmato dall’allora assessore Antonino Brambilla (recentemente arrestato, incarcerato ed ora agli arresti domiciliari) di essere sacrificate sull’altare dell’ennesima sconsiderata quanto inutile cementificazione.
Non a caso l’articolo fa seguito ad una lettera inviata dal FAI, lo scorso 5 luglio 2011, in appoggio alle istanze delle associazioni ambientaliste, all’attenzione dei responsabili politici della Provincia di Monza e Brianza ovvero al presidente Dario Allevi e al già citato suo vice l’Assessore al Territorio e ai Parchi Antonino Brambilla nonché, per conoscenza, ai sindaci di Macherio e Seregno.
Lettera (qui pubblicata integralmente) ed appello che, nonostante la riconosciuta autorevolezza del FAI, come si evince anche dai piani urbanistici e territoriali presentati e adottati, sono rimasti del tutto inascoltati. Come era logico aspettarsi.

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