MACHERIO, PORTA SILURA L'ORMAI EX ASS. GATTI. LEGA SPACCATA


Mentre stiamo andando in stampa, arriva la notizia del siluramento dell’assessore Augusto Gatti da parte del sindaco Giancarlo Porta. Notizia tutt’altro che sorprendente.
Da mesi i rapporti tra i due, pur tesserati per lo stesso partito (Lega Nord), erano a dir poco tesi, ma del resto con chi il sindaco di Macherio può avere rapporti non tesi? Gatti è il secondo assessore (su cinque) costretto ad abbandonare.

L’aveva preceduto Andrea Velutti, tesserato, anzi coordinatore del Pdl, per il quale era stata caritatevolmente usata la classica formula delle “dimissioni per motivi personali”.
Questa volta non si è badato neppure alla forma: Gatti è stato letteralmente messo alla porta (sui gatti fuori porta è troppo facile far battute) da un sindaco sempre più malato di protagonismo e sempre meno incline alle mediazioni.

I motivi dello scontro sono noti e sono gli stessi motivi che hanno allontanato il sindaco dal suo partito; al punto che gli è vietato l’accesso alla sede provinciale della Lega.
Sembra di essere tornati di colpo agli anni ottanta, quando il partito di maggioranza assoluta dell’epoca, la Democrazia Cristiana, era così dilaniato al suo interno da mettere in crisi l’amministrazione comunale, con conseguente arrivo del  Commissario Prefettizio.

Dopo i tre mandati affidati dagli elettori a Progetto Macherio, con i sindaci Franco Verga e Mariarosa Redaelli, caratterizzati da un affiatamento riconosciuto da tutti, sono tornate alla grande risse, accuse, insulti, perfino volgarità, che itenevamo esclusiva del panorama nazionale.

L’orologio della politica amministrativa macheriese è tornato indietro di trenta/quarant’anni, con la differenza non da poco che allora c’erano, dietro gli scontri, alcune persone che masticavano politica e che comunque amministravano.
La situazione odierna è peggiore. Le liti intestine e il disprezzo dell’opposizione sono accompagnati dalla più totale inerzia. Dopo due anni e mezzo, a metà del mandato, la giunta Porta può vantare (conoscendoli, si può temere che se ne vantino davvero) la realizzazione di un paio di vespasiani e di qualche fioriera. Il resto, buio pesto.

Ci voleva giusto un sindaco della Lega che licenzia un assessore della Lega e che, piagnucolando, accusa i dirigenti del suo partito di osteggiarlo da sempre: per la precisione “da un mese dopo le elezioni”. Sono affari loro; ma uno non si chiede come mai gli amici del tuo stesso partito, dopo averti candidato, sostenuto la campagna elettorale, votato, festeggiato, ti abbandonano uno a uno?

Redazione

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