MACHERIO, BORSE DI STUDIO SENZA CRITERIO


Il travagliato anno scolastico, dovuto ai forti tagli imposti nella riforma Gelmini alla scuola pubblica, è giunto finalmente al termine. Non poche sono state le difficoltà che i docenti scolastici hanno dovuto superare, grazie ad una precarietà imposta, sotto il profilo didattico e formativo.

La funzione principale parlando di scuola statale, si basa sulla capacità di istruire, formare e educare le future generazioni a partire dalle classi primarie.  L’articolo 34 della Costituzione Italiana ci ricorda che: “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica, rende effettivo questo diritto, con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.”

L’attenzione si sofferma, sul capitolo borse di studio,  un premio che viene assegnato a tutti gli studenti meritevoli con un basso reddito famigliare, permettendo loro di riprendere il nuovo anno scolastico, con tutti gli strumenti necessari.
Durante il Consiglio Comunale del 25 maggio, la Giunta Porta ha disposto che, conseguiranno alle borse di studio, i ragazzi che hanno frequentato le scuole statali secondarie di primo grado con un voto di 9/10 e 10/10, mentre quelli di secondo grado, un voto di 98/100 e 100/100.

L’amministrazione stanzierà ben 1000 euro per gli assegni di merito, che si sommeranno ai finanziamenti derivati da privati, facenti parte della realtà  aziendale e commerciale del territorio macheriese. L’importo massimo che pare venga assegnato, sarà di 200 euro e in linea di massima i ragazzi coinvolti saranno in tutto 14.

La scelta fatta dall’assessore alla Cultura e Istruzione di non creare dei criteri di reddito, ci lascia a bocca aperta, perché non tiene in considerazione quello che sancisce la nostra Carta Costituzionale di rendere effettivo agli studenti privi di mezzi l’aiuto allo studio, così facendo, si rischierebbe  di aiutare chi non avrebbe bisogno .
Qualcuno, come il capogruppo della Lega, com’è accaduto durante il dibattito, si chiederà: cosa centrano le borse di studio assegnate per merito, con il reddito famigliare?
Ogni genitore, al termine dell’anno scolastico, vorrebbe che il proprio figlio venisse premiato, come compimento dei buoni risultati ottenuti durante l’anno. Il buon rendimento scolastico, è dovuto oltre alla buona capacità di applicazione e apprendimento dello studente, anche ad una serie di altri fattori, come l’accompagnamento durante gli studi dei genitori  in tutte le fasi di apprendimento e una serenità famigliare.

Oggi, la realtà quotidiana ci racconta, ormai da troppo tempo, che molte famiglie anche macheriesi, causa la forte crisi economica e la consequenziale perdita o precaria posizione lavorativa, il fabbisogno è cresciuto. I nuclei famigliari, si trovano costretti a stravolgere il loro modo di vivere, trovandosi loro malgrado, a risolvere i diversi problemi economici, distraendo l’attenzione verso gli studi del figlio.

L’assessore Caspani, non ha ritenuto o voluto, prestare attenzione alle realtà che la circondano,forse perché troppo lontana, preferendo non seguire quanto fatto dai paesi limitrofi quali:
- Vedano: utilizza fasce di reddito ISEE, assegnando alle rendite più basse dei punteggi maggiori, che vanno a sommarsi al rendimento dell’alunno.
- Sovico e Lissone: erogano borse di studio ad alunni di famiglie con un reddito che non supera i 20.000 euro l’anno.

Inoltre, chi ci garantisce che il denaro ricevuto dalle borse di studio, verrà realmente utilizzati per acquistare materiale scolastico e non per motivi superflui, non inerenti allo studio?
Siamo fortemente contrari, non alla somma che verrà erogata, ma come potrà essere utilizzata. Pensiamo che il denaro debba essere un mezzo, per servire non per asservire. Dunque, sarebbe più efficace consegnare dei buoni scolastici, da spendere nelle librerie o negozi affini all’interno del Comune.
Tornando ai vari tagli alla scuola, pensiamo che sarebbe stato più responsabile da parte dell’Amministrazione,  utilizzare le 1000 euro stanziate non per premiare solo alcuni studenti meritevoli, ma investendoli in materiale didattico, permettendo a tutti di riprendere l’attività scolastica senza sorprese.

Alessandro Casiraghi

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