MACHERIO: LA PISCINA UN' OPERA ATTESA!


A ottobre il Comune di Macherio ha affidato, dopo regolare gara pubblica, metà area del centro sportivo alla società calcistica Leo Team. Poco prima di Natale è stato depositato negli uffici comunali il progetto per la realizzazione di una piscina sull’altra metà. Due destinazioni diverse, due impegni finanziari diversi, due procedure diverse. E due partner associati: uno pubblico, uno privato.

* Nel caso dell’area destinata al calcio, il Comune non investe un euro né per le strutture né per la gestione. Spetta al privato rimettere in sesto campi e spogliatoi e coprire le spese di gestione grazie al contributo dei tesserati, agli sponsor e, prima di tutto, alla passione disinteressata di dirigenti e collaboratori. La gara vinta dalla Leo Team, società presente da tempo sul territorio, prevede interventi per 100.000 euro e la concessione dell’area per un ventennio.


* Realizzare una piscina, e poi gestirla, naturalmente richiede un impegno molto più ingente, sia dal punto di vista economico che da quello professionale. Va da sè che nessun Comune delle dimensioni del nostro, ma anche più grande, potrebbe prendere in considerazione un intervento diretto. A parte i costi, progettare e gestire un centro natatorio esige competenze, tempo, rischi, responsabilità, non recuperabili all’interno di una struttura comunale.
 

* Per questo, anni fa l’amministrazione di Macherio ebbe a promuovere un’intesa tra più Comuni per realizzare una piscina. Aderì subito Lissone, a cui si aggregarono Biassono e Sovico. L’accordo sfociò in una gara per il miglior progetto, nella ripartizione dei costo e nella individuazione dell’area: a Bareggia zona Torrette. Poi, per motivi diversi e del tutto rispettabili, cominciò a sfilarsi uno, seguito da un secondo e, fatalmente, tutto si bloccò. 

* Peccato, si dissero gli amministratori di Progetto Macherio, che non si sono rassegnati, convinti che una piscina non sia un sogno proibito e, tantomeno, un lusso superfluo, ma un’esigenza della comunità, che del resto si era espressa esplicitamente in più di un’occasione: dapprima rispondendo a un sondaggio promosso dall’associazione La Crisalide, poi a un secondo promosso direttamente dall’amministrazione comunale. La richiesta di una piscina fu, nell’uno e nell’altro caso, massiccia. Altri tempi? Certo, ma a maggior ragione oggi una comunità ha bisogno di servizi efficaci e moderni.

 * La parola “servizi” ci sta tutta. Ed è compito dell’ente pubblico, in primis l’ente più vicino ai cittadini, il Comune, fornirli; altrimenti, che ci starebbe a fare? e perché i cittadini dovrebbero pagare le tasse, se non per avere in cambio servizi pubblici? La scuola è un servizio, che pesa molto sul bilancio comunale; la biblioteca è un servizio, tutto in perdita non prevedendo introiti; la palestra è un servizio, solo parzialmente ripagato dagli utenti. Perché non dovrebbe essere un servizio la piscina, che permette a tutti, ma proprio a tutti, dai bambini ancora nel ventre materno agli anziani, femmine e maschi, atleti e cosìcosì, di praticare uno sport salutare, divertente, socializzante?

* Si potrebbe obiettare: d’accordo, ma dipende da quanto si spende. Per un centro non troppo pretenzioso ma neppure di scarsa attrattiva, insomma giusto per Macherio e zona circostante, occorrono 3.000.000 di euro. Se li può permettere il Comune? No, come non si può permettere di gestire direttamente l’impresa di una piscina.

* E allora? Allora viene in soccorso una diversa modalità, recente ma già sufficientemente collaudata, che unisce le forze, questa volta non di più enti pubblici, ma di un ente pubblico con un privato. Si chiama, per l’appunto, “partenariato pubblico/privato”. 

In cosa consiste? Nel nostro caso, un privato ha preparato, a proprie spese (spese non indifferenti), un progetto completo di disegni, conti economici dettagliatissimi, analisi degli impianti, calcolo dei potenziali utenti... non una letterina di presentazione, ma un faldone con tutta la documentazione necessaria.

Se un privato si sobbarca tutto questo lavoro, affidato a studi professionali specialistici, è perché intende seriamente procedere. E, prima di procedere, si è informato sulla situazione finanziaria del Comune: constatato che il bilancio è solido e, soprattutto, che il Comune di Macherio non ha neppure un centesimo di debiti, ha protocollato la sua offerta.

* In sintesi l’offerta prevede: costi per la costruzione ripartiti per poco più della metà allo stesso privato e per il resto al Comune; costi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria a totale carico del privato; contributo annuo comunale. Durata della concessione: 20 anni.

* Il Comune verserà la sua parte a opera compiuta. Questo per evitare, come è accaduto non a Macherio per fortuna, che l’impresa costruttrice, incassati gli anticipi, si volatilizzi o lasci l’opera incompiuta con grave danno per l’ente pubblico. 

* Il Comune di Macherio si deve indebitare per mettere assieme la somma necessaria? Assolutamente no: il Comune di Macherio, proprio grazie all’estinzione dei debiti da mutui operata dalle amministrazioni Verga e Redaelli, già dispone del denaro sufficiente, frutto degli avanzi annuali di amministrazione. È un po’ come in una famiglia dove, per un acquisto importante, si usano i risparmi di più anni.

* Quali vantaggi ha il privato e quali il pubblico? Per il privato conta l’utile economico, per il Comune l’utilità sociale. Il privato investe per guadagnare, il pubblico non ha come scopo il guadagno, ma i servizi ai suoi cittadini. 

* La società che ha presentato l’offerta, InSport s.r.l., ha una esperienza nel campo ultratrentacinquennale, conta sulla collaborazione di 500 tra dipendenti e dirigenti, è affiliata a FIN (Federazione Italiana Nuoto), a FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), a FIDAL (Federazione Italiana Di Atletica Leggera), è riconosciuta dal CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) e, soprattutto, già gestisce ben 22 impianti: beh, non prorpio l’ultima arrivata. 

* La piscina progettata risponde ai requisiti classici: una vasca di 5 corsie lunga 25 metri e una vasca per bambini di 10 metri.

Ora che la procedura è iniziata, quali altri tappe sono previste? Il Comune, dopo aver esaminato la proposta, indice un bando di gara pubblico. Se a vincere è lo stesso privato che ha consegnato il progetto, bene; se è un altro partecipante, scatta il diritto di prelazione, ossia l’affidamento al primo alle stesse condizioni offerte dal secondo; se infine il primo non accettasse alle nuove condizioni, la gara verrebbe vinta dal secondo con l’obbligo di risarcire le spese progettuali.

* Passerà ancora un po’ di tempo per espletare tutte le procedure imposte dalla legge al fine di garantire, oltre la massima trasparenza, la convenienza per il Comune della scelta del partenariato e per esaminare una a una tutte le soluzioni tecniche proposte dalla società.

Ma intanto l’iter è iniziato, a dimostrazione che l’intenzione di aggiungere alle strutture già realizzate anche la piscina non era una boutade da campagna elettorale, ma uno dei punti più impegnativi del gruppo Progetto Macherio. Se i cittadini l’hanno premiato nelle urne, hanno sicuramente condiviso la volontà di procedere su questa strada.

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