MACHERIO, SE LE NASCITE DIMINUISCONO



Siamo una nazione che invecchia. Non è una novità, ce lo dicono e lo sottolineano da tempo anche i molti esperti  per le conseguenze che una simile realtà comporta a livello economico e sociale. Anche Macherio riflette la situazione generale : le nascite sono in calo. Da gennaio al 10 dicembre  ne sono state registrate  44. il minimo storico. Siamo ben lontani dagli anni in cui potevamo contarne più di  una settantina. Per capirci ecco la situazione degli ultimi anni:

2013  69 nati
2014 67
2015 68
2016 53
2017 55
2018 44 (al 10 dicembre)

La ricaduta più diretta e più immediata di tale situazione coinvolge le scuole semplicemente perché, fra tre anni, questi piccoli inizieranno a frequentare la scuola materna per poi continuare il loro percorso scolastico.

Partiamo dalla situazione attuale,  per capire se le strutture oggi presenti sul territorio rispondono alle richieste dei cittadini, quindi se l’offerta è in grado di soddisfare la domanda.
Oggi le famiglie co figli in età scolare dispongono di due plessi scolastici statali per la scuola primaria (Rodari e Manzoni), di altri due, sempre statali, per la scuola media (Leopardi e 3^ Scuola Media) suddivisi equamente nel territorio di Macherio e di Lissone. Non ci sono problemi di sovraffollamento , anzi,  alcune sezioni potrebbero accogliere altri alunni.

Considerato che i plessi scolastici appartengono a due comuni e che per legge l’istruzione deve essere gratuita, è in vigore da tempo una convenzione tra Macherio e Lissone per la suddivisione  delle spese relative ai libri di testo, alle utenze e in generale al mantenimento dei plessi scolastici.
In sostanza ogni Comune copre le spese dei propri alunni: Macherio per la scuola media di Lissone, che ricambia per la scuola primaria Rodari di Macherio.

Un po’ diversa invece la situazione per le scuole materne. Quella di Macherio, statale, è  frequentata quest’anno da 135 alunni distribuiti nelle sei sezioni. Di questi 96 sono macheriesi (residenti sia a Bareggia che a Macherio), il resto proviene dai paesi limitrofi. Non ci sono liste d’attesa per i piccoli di tre anni, ciò significa che tutti coloro che si sono iscritti sono stati accolti nel rispetto della seguente regola: priorità ai macheriesi, perché ovviamente i cittadini macheriesi pagano le tasse comunali, in caso di posti eccedenti si apre ai non residenti  seguendo criteri stabiliti dal Consiglio di Istituto.

In pratica se si dovessero escludere gli alunni provenienti da altri Comuni, la scuola potrebbe accogliere altri bambini macheriesi  e quindi  ipoteticamente anche gli alunni oggi frequentanti la scuola paritaria di Bareggia.


Nella frazione infatti funziona anche una scuola materna paritaria, che come la Parrocchia, appartiene al Comune di Lissone.E’ frequentata da 42 piccoli residenti della frazione perché altri scelgono la scuola materna statale. I frequentanti pagano una retta mensile, non trattandosi di scuola statale, che serve a far fronte alle numerose spese di gestione, compreso lo stipendio delle insegnanti che, invece nella nostra scuola statale è a carico dello Stato.

Il Comune, riconoscendo  il ruolo della scuola materna parrocchiale e il servizio che svolge per il territorio, si fa carico degli educatori di sostegno per gli alunni con disabilità come per la scuola statale e partecipa alla copertura delle spese attraverso una convenzione con la Parrocchia che prevede un contributo di 30.000 euro stabilito sulla base del costo di un alunno alla scuola materna statale macheriese.

Non può essere sottoscritta una convenzione tra il Comune di Macherio e quello di Lissone, come avviene per le altre scuole statali, perché sussistono alla base situazioni oggettive non paritetiche: Lissone ha necessità della scuola di Bareggia per soddisfare le richieste di iscrizione dei suoi cittadini e permettere a tutti la frequenza alla scuola materna, situazione che, come abbiamo visto, non riguarda Macherio.

Il quadro attuale quindi non presenta problematicità: le sezioni non sono al limite di presenze e ciò permette agli insegnanti una modalità didattica più attenta alle esigenze di ogni alunno.
Ma se le nascite continueranno a diminuire e di conseguenza diminuiranno le iscrizioni, la riduzione delle sezioni è dietro l’angolo.
Poiché abbiamo un unico plesso per la scuola media e un unico plesso per la scuola materna, queste strutture non rappresentano una situazione a rischio, ma ci saranno i numeri per mantenere i  due plessi scolastici della scuola primaria?
Nessun allarmismo per ora, ma certamente siamo di fronte a una situazione da tenere sotto controllo per evitare di arrivare impreparati nei prossimi anni.

Sindaco
Mariarosa Redaelli



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