MACHERIO: PIU' SPORT= PIU' AGGREGAZIONE


Eleonora Gariboldi classe 1989, è la più giovane tra la rosa degli assessori della nuova giunta Redaelli. Dal 26 giugno è ufficialmente delegata allo sport e alle politiche giovanili.

Iniziamo con una breve presentazione. Qual è stato il suo percorso, le sue esperienze, in campo professionale e non, prima di diventare assessore?
Pratico sport, da quando avevo 4 anni: Giocavo a minibasket Macherio, poi a Biassono e, da adulta, a Milano nella Idea Sport. La mia è una famiglia di sportivi: mia madre giocava a basket e allenava il minibasket Macherio, mio padre, oltre ad aver giocato a Macherio, è stato allenatore di basket a Biassono e Sovico ed è stato tra i fondatori della Pallacanestro Macherio. A basket giocava anche mia sorella. Sono dirigente responsabile della MB 501, alla fondazione della quale ho contribuito insieme ad altri dirigenti della zona, e allenato i piccoli di 4-5-6 anni. Sul versante degli studi sono diplomata in scienze sociali sperimentali e frequentato l'università il corso di laurea in comunicazione e psicologia, senza completarlo. Ora sono intenzionata a riprendere gli studi ma in scienze della comunicazione perché lavorando come educatrice in una scuola dell'infanzia a Biassono, sento il bisogno di avere una formazione più completa.
Attraverso il mio lavoro ho avuto la possibilità di lavorare con bambini affetti da autismo, una esperienza molto bella, certamente non facile ma stimolante ed estremamente formativa perché richiede impegno nel loro comportamento.
Oltre al lavoro e il basket, mi appassiona molto la fotografia, amo un po come tutti viaggiare e leggere.

Cosa l'ha convinta alla proposta di Progetto Macherio Bareggia?
Conosco Progetto Macherio Bareggia e le persone che sono coinvolte praticamente da quando ero bambina grazie soprattutto a  mio padre che fu uno al tempo, uno dei collaboratori e volontario del progetto, oltre ad essere stato tra i promotori della costruzione della bella palestra che abbiamo oggi.
Mariarosa Redaelli mi ha chiesto se ero disposta  a dare una mano e le ho detto di sì perché mi riconosco nei valori che persegue Progetto Macherio Bareggia, in particolare nell'attenzione alle persone.

Si parla spesso di giovani associando questo termine ad altri che traducono una realtà poco confortante.Quale idea ha maturato al riguardo?
Credo sia un problema di regole e di educazione. Mancano centri di aggregazione specie per gli adolescenti.Anche in questo lo sport può fungere da elemento aggregante e formativo, dato che ogni sport ha delle regole che bisogna rispettare perché abbia inizio il gioco.Ed è fondamentale praticare sport divertendosi. Obiettivo che, osservando talvolta l'organismo di alcuni genitori, non sempre è facilmente perseguibile.

Per quanto prematuro, quali progetti, anche utopici, spera di concretizzare nei prossimi anni?
C'è n'è uno certamente utopico che nasce da un'esperienza personale. Vorrei organizzare dei corsi o un programma di orientamento per ragazzi di quarta superiore per adulti  nella scelta universitaria e lavorativa. Io che ho sbagliato in passato capisco quanto sia importate compiere la scelta giusta.Con il contributo di alcuni professori, magari panettieri o commercialisti, solo per fare qualche esempio, introducano i ragazzi in breve tempo nella loro attività professionale.
Tra le ambizioni più concrete, se il consiglio docenti me lo approva, vorrei potenziare il progetto sport nelle scuole elementari. Il CONI presenta, al riguardo, progetti all'interno dell'anno scolastico, mentre attualmente  prevede solo 8 ore. Poi se ci fosse la piscina... il nuoto lo sport più completo, lo dico contro il mio interesse.Guardando una fascia di età tra i 18 e i 30 anni mi piacerebbe organizzare non solo eventi creativi ma anche corsi di arte magari con l'aiuto di Luigi Consonni o difesa personale o di introduzione al lavoro.Ultimo, non meno importante, avviare un corso di sensibilizzazione dei giovani verso la disabilità, e in questo sarà fondamentale la collaborazione di Silvia Viatgliani. Anche tra assessori è questione di gioco di squadra.

Lucia Grazia Coviello

  

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