MACHERIO, NESSUNA POLEMICA


Abbiamo incontrato Piero Sala, il dimissionario presidente dell'Associazione Commercianti di Macherio.
Lo abbiamo fatto anche alla luce della prossima festa dell'8 dicembre che, da qualche anno ormai grazie anche e soprattutto all'impegno dell'associazione e del suo presidente, aveva preso il nome di festa dei commercianti macheriesi.  Francamente ci aspettavamo, erroneamente, una persona un po' arrabbiata e delusa. Non è stato così, Piero ha parlato a ruota libera con l'equilibrio, la passione e la misura che gli riconoscevamo. Merce rara di questi tempi di parole, spesso superficiali e disinteressate ai reali fatti.


Hai qualche sassolino da toglierti dalla scarpa?

No, nessuno.
Mi dispiace solo un poco che un giornale che si occupa di pagine locali, abbia pubblicato la notizia, nella sua uscita di martedì, prima che nella stessa mattinata potessi consegnare la lettera in Comune, anticipata per competenza e priorità ai colleghi, commercianti macheriesi. Tra l'altro, senza che io ne fossi informato e/o visitato  per chiarimenti. Almeno l'altra testata che scrive dei nostri paesi mi ha contattato e incontrato.

Ti va, sinteticamente, di riepilogare le motivazioni delle tue dimissioni? 

Sono state esclusivamente determinate da motivi di lavoro.
Un po' la crisi che ci ha obbligato ad aumentare la presenza diretta -mia e dei miei famigliari- in negozio, un po' la mutata organizzazione del lavoro che ci obbliga a visitare gli show-room (quasi tutti in Milano) per l'approvvigionamento, non mi permettono di mantenere in maniera soddisfacente questo impegno. Almeno, mantenerlo come piace a me.
Rispetto al passato, non ci sono più gli acquisti tramite rappresentanti, bisogna programmare, quasi sempre nella mattina, le visite presso un centinaio di produttori per trovare quei venti, venticinque che determineranno i nostri vari assortimenti stagionali.

Cosa succederà all'Associazione?

Innanzitutto, preciso che i commercianti di Macherio, a differenza di altri (Sovico per esempio), non hanno formalizzato presso un notaio la costituzione dell'Associazione. Comunque, io continuerò a dare una mano, si tratterà di dividerci più colleggialmente i compiti per le attività che ci vede protagonisti in paese.
Niente lasciate traumatiche, ma più una partecipata divisione dei compiti. Anche perché sono sempre impegnato nel consiglio della Confcommercio a Monza e nel Distretto del Commercio di Villasanta, con delega rappresentativa non solo per Macherio, ma anche per i paesi limitrofi. Credo nell'associativismo di categoria, ma è ovvio che non posso caricare oltre un  limite accettabile, l'impegno di lavoro di mia moglie e di mia sorella.

Quando hai iniziato questa “avventura”?

Francamente non mi ricordo l'anno preciso. Comunque è stato quando l'Amministrazione, ancora Verga mi pare, aveva deciso di chiudere la via Milano sin dopo la piazza della Chiesa. Non ero d'accordo allora e non lo sono oggi. Nelle domeniche in cui sono aperti i negozi, soprattutto nel periodo natalizio, la chiusura ostacola il flusso dei clienti.
Da allora ho cominciato, sostituendo Attilio Rivolta che, tra l'altro, aveva già chiuso il negozio di famiglia in via Roma. Sono nate così quelle serie di iniziative che ci ha visti protagonisti in questi anni. Mi è caro ricordare la creazione del nostro logo da parte dei ragazzi della scuola secondaria, grazie soprattutto alla collaborazione della professoressa Zappella. Persona di cui conservo sempre un grato e più che positivo ricordo.
Ho sempre cercato, e lo farò anche in futuro, la massima collaborazione con le diverse Amministrazioni, anche incalzandole con continue proposte. L'ho sempre fatto per il bene del mio paese. Sono particolarmente convinto che, ognuno, nel proprio ambito di lavoro, di volontariato, di comportamento, eccetera. dovrebbe sempre dire a se stesso: “Macherio è mia, cosa posso fare per migliorarla”.

Il tuo negozio è storico in Macherio, quando è nato?

Esiste dal  1953, l'anno in cui sono nato io. Dietro il banco c'è quasi sempre stata mia madre. Mio padre girava con un camion-negozio e praticava una vera e propria vendita porta a porta. Raccoglieva anche dai clienti: ordini di merce che, quando non era in grado di soddisfare immediatamente, a strettissimo giro di tempo procurava. Poi, in occasione di eventi particolari quali ad esempio matrimoni, si invitavano i clienti a visitare il nostro negozio in Macherio. Si è così consolidata nel tempo una nostra clientela, che per larga parte risiede fuori dal nostro paese.

Grazie Piero per la disponibilità.
    


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