MACHERIO, NESSUN NO AL BILANCIO
Il bilancio di un’azienda, a maggior ragione dell’azienda
di tutti che è il Comune (sia perché si regge sulle nostre tasse, sia perché in
cambio ci offre servizi), è il documento che ne riassume l’attività. Va
compilato, quindi, ogni anno. Anzi, ne vanno compilati due: uno per dire prima
quello che si intende fare, il secondo per verificare dopo se effettivamente le
cose sono andate come previsto.
Chiunque sarebbe autorizzato a dedurne che il bilancio
preventivo deve essere approvato prima che inizi l’anno, il consuntivo a inizio
dell’anno seguente. Dato che siamo in Italia, non è proprio così. Il governo, e
anche l’ultimo finora non fa eccezione, riesce a trasmettere ai Comuni i dati
indispensabili, che cambiano di anno in anno, con ritardi che ormai non fanno
più notizia. Di fatto, il bilancio preventivo non può essere approvato prima di
maggio/giugno: a metà anno!
Poiché i Comuni sono un po’ più svelti, arriva prima
l’approvazione del bilancio consuntivo. Per spiegarci, si andrà a discutere
cosa fare nel 2015 a giugno 2015, ad andar bene, mentre si è già andati (a
Macherio il 4 maggio 2015) a discutere cosi si è fatto nel 2014. Giusto per
dire come funziona il sistema in Italia. Ma tant’è. Nel 2014 per l’appunto come
è andata? Preferiamo far parlare le cifre, con quel poco di spiegazioni
necessarie.
Chi ha già fatto due conti, si sarà accorto che qualcosa
non quadra. Sono maggiori le spese delle entrate ( totali Spese 5.088.000 euro
/ totali entrate 4.586.000euro), ma non si era detto che i Comuni non possono
avere bilanci in disavanzo? Certo anzi, i Comuni per concorrere a ridurre il
debito pubblico nazionale in modo da ottemperare alle disposizioni europee,
devono volenti o nolenti chiudere in avanzo.
Il bilancio di Macherio nel 2014 ha conosciuto però una
novità determinante. Il governo ha concesso di attingere agli avanzi comunali accumulati
negli anni precedenti per interventi speciali. Occorreva essere pronti con
progetti nel campo dell’edilizia scolastica e l’amministrazione comunale è
stata pronta, come si racconta in altra parte del giornale. In tal modo, si è
riusciti a sbloccare una parte del denaro congelato nelle casse comunali (751.000
euro) innanzitutto per ristrutturare la scuola materna. Sommando questi 751.000
euro alle entrate, otteniamo un avanzo di amministrazione pari a 249.000 euro.
Qualche altra nota significativa:
Le spese correnti, nonostante l’aumento dei servizi
caricati sui Comuni, sono in diminuzione: 3.986.00 euro nel 2014 su una media
nell’ultimo quinquennio di 3.997.000 euro.
L’autonomi a finanziaria del Comune di Macherio, vale a
dire la percentuale delle entrate proprie rispetto al totale delle entrate
correnti, è passata dal 70% del 2010 al 95% del 2014. Ovviamente sono
verticalmente diminuiti i contributi statali.
La voce “Grado di rigidità per indebitamenti” riporta un
sonoro 0,00: il Comune di Macherio, caso rarissimo tra gli 8.000 Comuni in Italia,
non si trascina nessun debito da mutui e, non dovendo appesantire le spese
correnti con la restituzione dei prestiti, riesce ad avere una tassazione tra
le più basse.
La spesa per il personale è calata da 1. 161.00 euro nel
2010 a 1.062.000 nel 2014. La conferma dell’inversione di una tendenza, che nel
passato pareva inarrestabile di continue assunzioni; sta nel rapporto tra
numero di dipendenti e abitanti: nel 2010 c’era 1 dipendente ogni 200
macheriesi, nel 2014 1 ogni 222. Di conseguenza il peso del costo del personale
sul bilancio è sceso dal 29% al 25%.
Queste, in estrema sintesi le cifre del consuntivo 2014.
Approvato dagli otto rappresentanti di Progetto Macherio Bareggia, è stato
definito da Insieme si può come la dimostrazione di un “ flop “ di questa amministrazione.
L’altro gruppo, Macherio Bareggia nel Cuore, rappresentato dal solo consigliere
Giancarlo Porta, probabilmente era distratto e non ha, su questo che è l'atto
più importate per un Comune, spiaccicato parola.
Che uno dedichi ore e ore a una tettoia e neanche un
secondo al bilancio del Comune, la dice lunga. Poi, al momento del voto,
dimenticando gli uni del flop e l’altro del silenzio, tutti e tre i consiglieri
di minoranza non hanno votato contro, si sono astenuti, con ciò intendendo che
non potevano approvare dato che non sono in giunta, ma nemmeno disapprovare,
Mah!
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