MACHERIO, MISSIONE POSSIBILE?


Durante uno dei miei soliti giri in paese, in un bel pomeriggio di sole, quando ormai vedi che la primavera è alle porte, mi guardo intorno: vorrei vedere il mio paese  pronto ad accogliere il risveglio. E annoto.. soprattutto le piccole cose.
Passo davanti ai giardini di via Mascagni.

La piramide è ancora lì, transennata. Un bambino mi ferma e mi dice “ Sindaco, ma perché non è ancora aggiustata?” Ecco. E’ in questi momenti che ti prende lo scoramento.

“Devi avere ancora un po’ di pazienza, ma la ripariamo.”

Come puoi deludere così un bambino? Ma soprattutto, che messaggio negativo gli consegni?
Vai a spiegargli che le norme rendono complicato perfino riparare un gioco, che prima di realizzare l’intervento devi approvare il bilancio preventivo, che però il bilancio sarà approvato tra qualche mese perché ora si sta lavorando per l’approvazione del consuntivo, entro il 30 aprile.

Arrivo a scuola e noto un vetro rotto non ancora sostituito. Non servono grandi cifre e so che i soldi sono disponibili. Mi ricordo che la gara d’aggiudicazione per l’affidamento delle manutenzioni edili ha subito un intoppo dovuto a problemi informatici con Sintel, la piattaforma telematica a cui tutti gli Enti di Pubblica Amministrazione hanno l’obbligo di accedere. Un problema di Regione Lombardia che ricade ovviamente sul Comune. 

Tre settimane di attesa e, di conseguenza, blocco temporaneo di ogni intervento relativo al settore. Meglio fortunatamente è andata per gli affidamenti relativi all’idraulica e all’elettricità.

Sono solo due semplici esempi che dimostrano quanto, anche gli interventi più semplici nella logica comune, debbano sempre fare i conti con la variabile tempo. Anche quando gli amministratori hanno fatto la loro parte e il loro compito è concluso c’è sempre qualche ingranaggio che si inceppa. E’ come se viaggiassi in autostrada, ma per mille motivi ti fermassero a ogni casello, anche se non ne hai bisogno.

Mi metto nei panni di un mio cittadino che giustamente fatica a comprendere e a farsene una ragione ed è più facilmente portato a pensare a una inerzia dell’amministrazione o degli uffici.
Succede a me, ai miei assessori di spazientirci perché il fattore  tempo per noi, eletti “pro tempore”, è fondamentale. Abbiamo fretta perché le attese  dei cittadini sono molte e cinque anni passano in un lampo. Non vogliamo passare per conservatori quando invece idee e progetti sono stati messi in campo.

Non voglio ricercare giustificazioni al mio operato, ma semplicemente raccontare una delle tante realtà. Lo faccio con le tante persone che ho sempre il piacere di ricevere, che mi sollecitano, mi chiedono semplicemente come va, si rivolgono a me per i più svariati motivi. Fa parte anche questo di un rapporto leale e corretto che un sindaco deve avere con i suoi cittadini.
Di questo sono certa.

C'è una bella definizione del ruolo di Sindaco: "il vicino di casa di tutti i cittadini". (Quello però che tutti vorrebbero). Un compito difficile perché oggi si rischia di diventare colui che è costretto a chiedere solo sacrifici. Per questo raccontare esperienza e realtà non può che far bene. E’ ciò che sto cercando di fare con ottimismo e fiducia insieme ai miei assessori per trasformare il nostro impegno di ogni giorno in una missione possibile. Poi ognuno ovviamente tragga le proprie conclusioni.

Mariarosa Redaelli











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