MACHERIO, A CHE GIOCO GIOCHIAMO?


Sembra una parola gentile ed invece è una tragedia personale ed anche famigliare. Stiamo parlando della dipendenza dal gioco d’azzardo.

Chi è il giocatore d’azzardo?
E’ una persona comune che mostra una crescente dipendenza nei confronti del gioco d'azzardo, annullando le relazioni sociali, aumentando la frequenza ed il tempo passato a giocare, nell'apparente tentativo di recuperare le perdite ed investendo più delle proprie possibilità economiche.

Fino agli anni Novanta gli Italiani non erano un popolo di giocatori, dal 2004, anno della liberalizzazione, con il supporto della tecnologia  e delle campagne marketing efficaci e coinvolgenti, si stima che siano circa un milione i giocatori patologici, e la metà sono addirittura giovani. Slot machine, gratta e vinci, lotterie, scommesse sportive, giochi online da casa, il nostro Paese detiene un primato mondiale. Un primato di cui davvero non si può andare fieri. 

Alcuni dati allarmanti ci dicono che, in ITALIA,  il gioco d’azzardo è la terza industria per fatturato, che la Lombardia è la Regione con maggior diffusione di questo fenomeno negativo  e che addirittura Milano è la provincia dove si gioca di più: nel 2013 nel capoluogo lombardo verranno infatti spesi 5,9 miliardi.

Pochi percepiscono il gioco d’azzardo come pericoloso e, visto lo stato di frustrazione e fallimento che la crisi economica sta sviluppando nella popolazione, unito alla facilità nel trovare luoghi dove giocare, il gioco d’azzardo, purtroppo, ha facile presa.
Chi non ha problemi col gioco lo pratica una volta ogni tanto per divertirsi, sfidando la fortuna con pochi soldi. La persona che ha problemi con il gioco d’azzardo gioca per sfuggire ai problemi quotidiani, per stare meglio, per sentirsi importante, per sentirsi vivo oppure per trovare una via concreta per risolvere la povertà ricorrendo all’illusione delle vincita. Ma si sa che la fortuna è cieca, e non può essere controllata!

Dietro questo fenomeno è dimostrata la presenza della criminalità organizzata:  „è facile, lavare il denaro sporco” , molte slot non hanno regole fortuite ma pilotate, gli individui  indebitati sono costretti a ricorrere a prestiti usuranti con conseguenze devastanti che coinvolgono l’ambito famigliare e lavorativo ed è dimostrato anche l’aumento di furti, rapine e truffe finalizzate al reperimento di denaro veloce da dedicare alla dipendenza dal gioco.

Nell’era "multimediale" la figura del giocatore d’azzardo ha subito una "evoluzione": prima era facilmente individuabile, “segregato” nei luoghi a lui deputati, ora, chiunque sia in possesso di un computer collegato ad internet e di una carta di credito, può diventare un giocatore compulsivo perché nella solitudine della propria casa il giocatore non ha freni: ha infatti la possibilità di accedere al gioco sempre, senza incorrere nello sguardo giudicante altrui.
Viene in questo modo a mancare la funzione socializzante del gioco, che diviene un rituale solitario e una compulsione. Anche qui, il soggetto rimane imprigionato in un circolo vizioso, al punto da trascurare, i rapporti umani, sociali e familiari.

Cresce la febbre del gioco tra i giovanissimi (già a partire dalla 1a e 2a media) ed il gioco assorbe tutte le energie e l’intera dimensione del ragazzo; si negano spazio ed impegno agli affetti, alle responsabilità, ad altre forme di divertimento. Il rendimento lavorativo o scolastico si abbassa. Oppure, ancora, il gioco diventa un rifugio e, a volte, la giustificazione per azioni che altrimenti troveremmo ingiustificabili.

Essere “ammalati di gioco” è un problema grave ma può essere affrontato e risolto. Quanto prima si agisce chiedendo aiuto e consiglio a persone esperte.
Il gioco d’azzardo è una questione sociale e conseguentemente è un costo sociale, soprattutto rispetto alle problematiche connesse alla legalità; occorre  intervenire velocemente perseguendo alcuni obiettivi:

- insegnando i pericoli del gioco d’azzardo ai bambini e agli adolescenti; prima si inizia a giocare quanto più elevate sono le probabilità di sviluppare problemi di gioco 
- scoraggiando e/o limitando l’offerta intesa anche come facilità di accesso ai luoghi di gioco, attuando adeguati interventi di prevenzione ed offrendo alternative gradevoli rendendo il territorio meno “appetibile” alle imprese specializzate ed alla criminalità organizzata 
-diffondendo l’educazione alla legalità tramite incontri focalizzati sul senso della “norma” ed il rispetto delle regole comuni di convivenza. 
Gli adulti  e le Istituzioni sono responsabili di proteggere i giovani  e la popolazione dal coinvolgersi in attività rischiose. 

Le amministrazioni Comunali che hanno aderito al Manifesto, tra i quali il Comune di Macherio, hanno a  cura il benessere della comunità, la  sicurezza del paese e la stabilità delle famiglie, ma sono consci di nulla poter fare per limitare questa situazione e di nulla poter fare per tutelare le fasce più a rischio e cioè gli anziani e i giovanissimi impedendone, ad esempio, il proliferare di sale giochi nei pressi di scuole, oratori, ospedali.

Non si vuole impedire totalmente questo fenomeno e nemmeno giudicare ma certamente  conoscerne gli effetti e contrastarlo con l’educazione, con la cultura guidando i cittadini (specialmente i giovani) alle relazioni sociali, al confronto conquistando fiducia in se stessi, nella famiglia e nella vita.
E’ necessario ritrovare il buon uso delle relazioni sociali, rivivere le strade, uscire da casa, frequentare luoghi di aggregazione, praticare attività sportive, stare in compagnia: situazioni e abitudini che tutti conosciamo ma che purtroppo stiamo perdendo !

A questa crescita sono chiamati tutti i cittadini, la comunità intera, le scuole, le associazioni, gli oratori, le istituzioni: Macherio ha promosso alcuni banchetti per raccogliere firme a favore di una legge popolare per modificare la legislazione vigente (si può sempre firmare presso gli sportelli comunali), ha già promosso alcune serate culturali a tema, ha introdotto sconti fiscali agli esercenti che aderiscono al logo NO-SLOT!: è un inizio ma c’è ancora molto da fare, cè bisogno di tutti! 

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