MACHERIO, E' COME SE....






E’ come se … nulla fosse cambiato!
Guardando la rassegna stampa di quest’ultimo mese dei giornali locali relativa a Macherio, è abbastanza stucchevole leggere le varie interviste, e/o i vari proclami, rilasciati da alcuni esponenti delle forze politiche macheriesi. Sembra proprio che nulla sia cambiato nella vita del nostro paesello e che tutto sia tornato indietro al quinquennio amministrativo precedente all’ultimo interrotto. Per intenderci, il primo a guida del sindaco Redaelli.

Ma è lecito chiedersi: è proprio vero che nulla sia cambiato?
O invece, anche i più restii dovrebbero convenire che ci sono stati tre anni amministrati da una maggioranza frutto di una coalizione di centro-destra, sfasciatasi all’insegna formale del litigio (tipico dei peggiori cortili di vecchia memoria), e a quella sostanziale, ben più grave, dell’inefficienza sistemica, quella che spalanca le porte al degrado sia dell’azione amministrativa che delle forme istituzionali e delle regole che permettono e regolano questa azione. 
Ed oltre a questo, anche i più restii dovrebbero convenire che la nuova compagine, di “Progetto Macherio Bareggia” a guida Redaelli, vincitrice nelle ultime elezioni locali, presentava una lista con otto facce nuove su undici, e oggi conta su una guida amministrativa con tre nuovi assessori su quattro e sei nuovi consiglieri su sette, rispetto al proprio passato.
E’ indubbio, perciò, che questi due fatti danno modo ai macheriesi (o dovrebbero dar loro modo) di valutare la fondatezza, la credibilità e la reale utilità per la nostra comunità delle “grida”, trasmesse e/o recepite dalla stampa, da parte delle minoranze.
Minoranze, soprattutto per quelle rappresentate nel Consiglio Comunale che dovrebbero in primis incalzare la maggioranza sul suo “operato” e sulle sue “amnesie”, al fine di concorrere alla realizzazione del meglio per Macherio e non abbandonarsi solo ed unicamente a perpetuare vecchi modi di sollevare attenzione usando più l’insulto che le proprie legittime ragioni (se ne hanno). 
I giornali, che fanno il proprio mestiere ed a cui non sembra vero poter raccogliere materiale per riempire le pagine con titoloni ridondanti, sono tornati, purtroppo, a riempirsi di una vis polemica, spesso pretestuosa ed infondata, alimentata settimanalmente: da più o meno velate minacce, da triti e ritriti interventi sul territorio più o meno fantasiosi, da diktat moralistici sui comportamenti altrui, da vere e proprie falsità.
Basta affrontare un argomento qualsiasi e ci si accorge della volgare strumentalità di queste polemiche rispetto a quanto fatto e soprattutto a quanto non fatto nel triennio di amministrazione del centro-destra. 
Si è tornati a parlare della riapertura della “moschea”, salvo poi scoprire l’acqua calda, vale a dire che il TAR ha pubblicato le motivazioni di una sentenza che concordava perfettamente con l’azione del sindaco Redaelli di sei anni prima (pubblicizzata e concordata con le competenti autorità di sicurezza, compreso l’allora Ministro dell’Interno Maroni) che negava l’utilizzo del magazzino di via Toti a tale scopo. 
Si insiste scompostamente su di una volontaria rinuncia agli emolumenti assessorili, dopo che nel trienno precedente la Giunta di centro-destra si è aumentata tali costi. A tale titolo val solo la pena ricordare la stucchevole giustificazione a ciò (si davano in “elemosina”). A pura conoscenza dei lettori si ricorda: che gli assessori sostengono costi vivi nell’esercizio del loro incarico; che da sempre in parte sono accantonati in un fondo per interventi d’urgenza e per i costi di PMB (il gruppo non ha, e non vuole avere, nessun “santo” a cui rivolgersi); che l’importo è ai minimi di legge. 
Tanto per la polemica, si ricorda al consigliere di minoranza “più attivo” nella pretestuosa sarabanda, che lui non ha mai rinunciato a tali emolumenti e che, in aggiunta, ha goduto di compensi per incarichi in aziende pubbliche grazie all’allora appartenenza politica (i cosiddetti costi della politica che tutti, a parole, vogliono tagliare).
Si parla di razionalizzare gli spazi pubblici e di servizi a Bareggia (ambulatori), dopo che si sono “regalati” circa 3 milioni di euro allo Stato, bloccando, tra l’altro, il bando per la piscina. I contenuti di quel bando, attenti alla valenza educativa sportiva e ludica dell’impianto, prevedevano una struttura di per se stessa in grado di aggregare ulteriormente e presidiare di fatto, ulteriormente, il territorio bareggese. Per parte mia consiglio ai bareggesi di “lustrarsi gli occhi” e, comunque, “consolarsi”, riguardando i ricchi depliants della “mitica” struttura di “Centro benessere con piscina intercomunale”, propagandata per un paio di decenni dalla Giunta leghista di Lissone, addotta dai “nostri” a motivo della cancellazione del bando stesso.
Sulle manutenzioni e sul controllo del territorio, provvedimenti che oggi scontano –come i servizi- pesanti carenze di fondi, qualsiasi considerazione non può prescindere dal vuoto amministrativo-gestionale del triennio di gestione del centro-destra.
Un esempio su tutti: le infiltrazioni d’acqua dovute alla non perfetta tenuta del tetto fotovoltaico della Scuola Media. Come per qualsiasi intervento edilizio, privato o pubblico che sia, possono verificarsi mancati rispetti delle procedure se non veri e propri errori nella costruzione, a tutela di ciò le imprese costruttrici rilasciano garanzie, valide, anche dopo la chiusura dei lavori, per un tempo sufficiente e necessario al rilevamento di eventuali anomalie.
L’azione della precedente amministrazione, così brava a prendere l’occasione per mostrare un esempio dell’indiscutibile inefficienza di PMB, è stata: il nulla. Nessuna lettera avversa all’impresa costruttrice, nessuna azione legale, niente di niente. Si è lasciato solo passare del tempo, dotare la scuola di secchi e, suppongo, ribadire la propria estraneità alle decisioni di costruire una nuova scuola e di farla attenendosi al risparmio energetico.
Non so e non credo ci sia corresponsabilità degli uffici comunali preposti, ma è comunque indifferente la cosa rispetto al dovere del Sindaco e della Giunta di allora di vigilare ed intervenire prima che scadessero i termini per l’attivazione, con relativa potenziale escussione, delle garanzie fideiussorie a tutela della committenza (Comune di Macherio). Allo stato attuale vedremo quanto costerà al bilancio comunale (cioè ai macheriesi che pagano le tasse) intervenire senza poter più contare sul diretto coinvolgimento, per la copertura finanziaria, da parte dell’impresa, a suo tempo appaltata per l’esecuzione dell’opera.

Forse è vero, forse qualcosa è cambiato, e non è più così efficace strombazzare sui giornali inefficienze e colpe altrui, dimenticandosi della biblica trave nel proprio occhio.
Forse è vero, forse i macheriesi, dopo aver toccato con mano la capacità e l’azione di coloro che oggi “tuonano” vecchie amenità polemiche, si ricordano dei tre anni di caos passati e non si faranno più ingannare dalle manfrine degli stessi “politicanti” che sono stati un tempo chiamati a mostrare: “virtute e conoscenza”.
Ma se alcuni, appassionati a queste settimanali sparate giornalistiche, pensano ancora che le divergenze e le conseguenti polemiche, anche accese, rientrano comunque in una logica di convinzioni e politiche diverse tra loro, credo che costoro debbano convenire che tutto ci si può permettere salvo costruire fandonie e/o inventarsi situazioni e comportamenti inesistenti, spesso illeciti. Già in passato, da Sindaco, qualcuno (lo stesso), abituato a linguaggio volgare e a proferire accuse diffamanti, false e non provate, accusò, persino, “gli amici della Redaelli” di aver scaricato abusivamente dell’eternit (amianto) presso la zona Torrette. Va da sé che il solo malevolo pensare simili cose, la dice lunga sui propri reali comportamenti e sulle proprie abitudini di vita.
Gli esponenti di PMB non hanno la verità e, grazie al cielo, possono commettere errori, ma di sicuro hanno sempre tenuto e tengono comportamenti pubblici improntati a trasparenza, impegno e realismo. 

Il sottoscritto, che con altri “vecchi” di PMB, si è ritirato in buon ordine, potendo per fortuna lasciare a forze fresche l’onore e l’onere di amministrare Macherio, è dell’avviso, ieri come oggi, di non lasciar cadere simili comportamenti ma, una buona volta, perseguirli presso le sedi competenti. Non basta, a mio avviso, con chi non rispetta le più elementari regole della convivenza civile, che escludono in primis la calunniosa falsità, guardare oltre a ciò e semplicemente allontanarsene. 

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