MACHERIO, CONOSCIAMO LA COMMISSARIA



Abbiamo incontrato la Commissaria dottoressa Alessandra Lazzari, che reggerà, sino all’elezione del nuovo Sindaco, le sorti amministrative di Macherio.
Ci ha stupito la franchezza, la disponibilità e la cordialità del personaggio che, senza inutili fronzoli, ci ha messo subito a nostro agio. Ne è nata una chiacchierata, più che un’intervista classica; divisa tra il “personale”, più ciarliero - aperto e sorridente, e il “professionale”, più serioso – stringato e misurato nelle parole. Soprattutto per quelle relative alle decisioni, in via di maturazione, che riguardano la vita amministrativa di Macherio.

Di dove è originaria dottoressa? è sposata?
«Sono un mix, per metà ligure e per metà emiliana. Ho l’età per essere suocera (53 anni), avendo una figlia splendidamente fidanzata. Pur vivendo a Monza, quartiere di San Biagio, non lontano dalla mia sede abituale di lavoro in Prefettura (ex collegio Bianconi in via Prina), continuo a mantenere la residenza a Noli (Savona).
Come per tutti i liguri sono legata al mare e, onestamente, è la cosa che più mi manca a Monza.

La sua carriera professionale?
Mi sono laureata in Giurisprudenza presso l’ università di Genova. Nel 1992 a seguito di concorso per “Vice consigliere di prefettura”, ho iniziato la mia carriera a Savona, dove sono rimasta per 19 anni, raggiungendo la posizione di “Vice prefetto aggiunto”. Successivamente, per motivi di carriera ho dovuto lasciare Savona sino a giungere, nel marzo del 2011, nella neonata provincia di Monza, ad occupare il posto di Vice-prefetto. Nella Prefettura monzese ho contribuito a costruire un ufficio dal nulla. Grande impegno, ma grandissima soddisfazione.
In merito all’attività di commissario, ho avuto modo di “allenarmi” svolgendo, presso alcuni comuni della provincia di Savona, il ruolo di sub-commissario. In Brianza, in precedenza all’attuale esperienza macheriese, ho svolto questo incarico a Sulbiate.

Come si è trovata a Monza? E come giudica la gente brianzola?
A parte il mare che non c’è, mi trovo bene. Non è una risposta di comodo, in qualche modo dovuta. Sembrerà strano, ma c’è forte somiglianza tra brianzoli e liguri. Non siete poi così chiusi di carattere come dice la vostra nomea o come potrebbe sembrare a prima vista. Anche noi, come voi, siamo attaccati al campanile. Da noi a Noli, pur se abituati a passare da 3.000 a 20.000 persone nel periodo estivo, si dice “foresto” anche a quelli che abitano il paese vicino. Sotto il profilo economico, poi, amiamo definirci, come fate anche voi: “parsimoniosi” e non “taccagni”. In fondo, siamo molto più affini di quello che si potrebbe pensare ed è anche per questo che qui, mi trovo bene.

Venendo a Macherio, quanto tempo passa ad occuparsi del nostro Comune? Come giudica la “macchina municipale”? Ha avuto visite di cittadini, anche per richieste specifiche e/o lamentele sul nostro Paese?
Parto dal fondo. Non ho ricevuto “comuni cittadini”, ho incontrato delegazioni delle forze politiche macheriesi e dei commercianti. Incontri nella sostanza proficui e significativi.
Amo guardare Macherio con occhi da cittadina, per rendermi conto in generale delle condizioni, anche quelle apparentemente più semplici della vita di una comunità, città o paese che sia. Vengo a Macherio in autobus, ed il primo giorno fermandomi per un caffè al bar dell’Angolo, sentito da alcuni vostri concittadini che si parlava della venuta del commissario, mi sono presentata loro. Non ho ancora incontrato il parroco. Ma conto di vederlo presto, per conoscerlo e per parlare anche delle fragilità sociali esistenti.
Sono presso il Municipio, di regola, due volte la settimana. Ma nulla mi vieta, alla bisogna, di aumentare la mia presenza.
La “macchina municipale” è oliata. Riscontro buone competenze che mi aiutano e mi aiuteranno a farmi un quadro sempre più preciso della situazione gestionale e programmatica. Va da sé, che, anche in virtù della situazione economica generale dell’Italia, non è possibile sprecare questi mesi di vita amministrativa, in attesa dell’insediamento a giugno (elezioni comunali al 26 e 27 maggio) della nuova Amministrazione.

Proprio in merito alla situazione gestionale (stesura del bilancio di previsione per il 2013) ed all’approvazione del PGT (Piano di Governo del Territorio) in scadenza il 12 giugno, cosa farà? Ha già deciso le principali scelte di bilancio sul fronte delle entrate e dei costi? Intende forse, vista la scadenza ravvicinata, dare approvazione al PGT così come è stato adottato dall’ex Consiglio Comunale?
Francamente posso capire l’interesse, credo onestamente più forte della curiosità, di sapere. E trovo la cosa più che legittima, per chi ha a cuore il proprio paese.
Al momento posso solo dire che non ho ancora completato il quadro dei miei riscontri con i vari Uffici amministrativi e con i Revisori, per esprimere una “bozza” di Bilancio su cui poi lavorare per l’inevitabile messa a punto finale. Posso comunque dire che, con la massima attenzione alla quadratura dei conti sia in entrata che in uscita (reperimento dei fondi e valorizzazione dei servizi), è assolutamente necessario l’approvazione di un Bilancio preventivo sul quale, successivamente, la futura Amministrazione potrà intervenire con le variazioni usualmente d’uso.
Ancora di più urge, per non dover annullare il lavoro sin qui svolto e soprattutto per consentire ai cittadini di intervenire nelle normali opere di ristrutturazione dei propri immobili, dare corso all’approvazione di uno strumento come il PGT. Non averlo, per intenderci, blocca anche la semplice predisposizione di un cancello. Detto ciò, è prassi per un commissario non affrontare l’approvazione di uno strumento urbanistico.
Allo stato attuale delle cose, sto valutando il da farsi e, fatti salvi i pro ed i contro, sto approfondendo quali modalità siano più consone per conciliare: il rispetto per i bisogni dei cittadini, con le possibili, concrete strade per non condizionare future scelte strategiche per il territorio, su cui è giusto che si confrontino le forze politiche.
In estrema sintesi: si sta lavorando su tutti i fronti, ed è prematuro esprimersi in merito. 

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