MACHERIO, 70 MACHERIESI IN PIU', META' STRANIERI
Lo si può leggere con benevolenza o lo si può subire con
preoccupazione. Qualcuno si sentirà preparato e accoglierà l’evento
serenamente, qualche altro, a furia di esorcizzarlo come fosse il male
assoluto, continuerà a negare l’evidenza. Ma il dato è lì, inequivocabile, e
non è ricavato da lontane statistiche nazionali che sembra non ci riguardino,
ma interamente dai numeri di nati e morti, arrivi e partenze, negli ultimi
anni: a Macherio.
In particolare, l’anno appena terminato ci fornisce un quadro
chiaro circa l’andamento demografico. Al 1 gennaio eravamo 7201, al 31 dicembre
7271. Settanta Macheriesi in più, dunque, di cui trentacinque di origine straniera che, sommati a già residenti (392), arrivano
alla ragguardevole cifra di 427. Tanti, pochi? Certo, solo qualche decennio fa
nessuno si sarebbe immaginato che un paese di dimensioni modeste come il nostro
avrebbe ospitato più di quattrocento persone non italiane.
È la seconda grande trasformazione sociale, dopo le centinaia di
persone giunte nel nostro Comune da regioni del Sud Italia. Ma erano gli anni
cinquanta e sessanta: mezzo secolo fa. Quali sono le somiglianze e le
differenze tra i due fenomeni?
Intanto, lasciamo parlare i numeri. Colpisce, ad esempio, che
sull’intera popolazione macheriese ben il 22% abbia superato i 65 anni (1589):
buon segno sulla durata e la qualità della vita, motivo di qualche attenzione,
se non di apprensione, per il rapporto poco equilibrato tra popolazione in età
lavorativa e popolazione in età pensionistica.
Se si analizza lo stesso dato limitatamente alla pattuglia di cittadini
di origine straniera, una cosa balza subito agli occhi: ad aver superato la
soglia dei 65 anni sono soltanto in 3. Ripetiamo: tre. Cioè, lo 0,7%.
Sarà perché siamo ancora alla prima ondata, sarà perché molti tornano
al loro paese prima di invecchiare, ma siamo di fronte a una vera rivoluzione.
Se si esamina solo l’aspetto economico del problema, la conclusione si presenta
da sola: i Macheriesi di origine straniera, essendo più giovani, essendo in crescita,
non presentando il conto dell’età in fatto di salute, assistenza, badanti (finora
le straniere sono badanti, i Macheriesi anziani badati), producono di più e
costano molto di meno degli italiani.
Lo stesso dicasi per il futuro. Anzi, il rapporto tra
popolazione attiva di origine nostrana e quella di origine straniera si farà
ancora più stridente. Oggi in età prescolare e scolare (0-14 anni) i residenti
a Macherio assommano a poco più di mille (1016, pari al 14% degli abitanti);
gli stranieri di eguale età sono 95, cioè il 22%. Crescendo, andranno a rafforzare la schiera di lavoratori, disoccupazione
permettendo.
Altro conto è il rapporto di integrazione o esclusione, di
solidarietà o diffidenza, di confronto o scontro tra i vecchi residenti e i nuovi.
Di sicuro, tutto quello che va verso momenti comuni di convivenza serena serve
a spianare la strada per i nostri figli. Creare occasioni di scambi amichevoli
non è tanto un gesto di benevolenza, ma piuttosto di saggezza. Questo voleva
significare, tra tutte, l’iniziativa titolata “Festa con gli stranieri”. Ci hanno pensato i soliti amministratori miopi a
cancellarla in fretta, in nome di una pseudo-difesa dell’identità locale.
Identità locale? Basterebbe fare un po’ di conto e conservare un
tantino di memoria storica. Se ai quattrocento cittadini di origine straniera
si sommassero tutti i cittadini di origine meridionale, Macherio apparirebbe per quello che è: un paese di cittadinanza mista. Più
mista di così... 178 Europei (dell’Est), 98 Americani (del Centro Sud), 94
Africani, 46 Asiatici, perfino un Australiano. Di tutti i colori e sfumature.
Più che raddoppiati nel giro di pochi anni (nel 2004 erano 174, pari al 2 e
mezzo per cento degli abitanti; oggi rappresentano il 6%). Molto più adattabili, o flessibili per
usare un termine di moda, ai mutamenti sociali e lavorativi. È aumentato, per
fare un solo esempio, in modo assai significativo il numero delle badanti, con
le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
Sempre più anziani macheriesi hanno la possibilità di passare
gli ultimi anni della loro vita non in casa di riposo, ma a casa loro e nella
loro comunità. Sempre più stranieri regolarizzano la loro posizione, sia dal
punto di vista anagrafico che da quello fiscale. Versano i contributi, pagano le
tasse. A vantaggio loro, ma anche nostro. Evidentemente, in tutte queste
tabelle non compaiono gli eventuali cittadini presenti a Macherio ma non
registrati: un fenomeno che comunque appare in calo. Mai come oggi bisognerebbe
riappendere alle pareti dell’ufficio del sindaco la targa che è stata, anch’essa
come tutte le cose giuste, rimossa dall’attuale inquilino, quella che diceva: “In questo paese nessuno è straniero”.
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