MACHERIO, IL PGT FA UNA VITTIMA: MACHERIO
Nella serata di
martedì 30 ottobre il Consiglio Comunale di Macherio ha approvato il Piano di
Governo del Territorio (PGT), con i voti favorevoli della maggioranza (11) e
quello contrario della minoranza di Progetto Macherio (5) e dell'ex assessore
Gatti, rimasto di fatto l'unico rappresentante della Lega.
Nessuna sorpresa,
dunque, così come ampiamente previsto dalla vera e propria campagna
giornalistica che l'hanno preceduto. In particolare, l'approvazione era
desumibile e prevedibile stante le dichiarazioni dell'assessore Monaco
(Giornale di Carate del 16.10.2012), e del capogruppo “responsabile” del PdL
(???) Lento (GdC del 9.10 e del 30.10.2012).
Ma torniamo al punto!
Lo strumento più importante e fondamentale per lo sviluppo di Macherio, che
regola la vita e l'economia della nostra comunità, come si presenta? e,
soprattutto, come consente di affrontare i nodi più problematici del
territorio, con cui i macheriesi avranno a che fare in futuro, cantiere
Pedemontana (di cui si è persa attenzione) in testa?
Nella sostanza la
netta sensazione percepita, da chi ha assistito al dibattito (???) di martedì
sera, è che, al di là delle “parolone” usate a capocchia e strumentalmente
svilite del loro significato (cittadinanza, famiglia, qualità di vita, etc.),
alla Giunta ed ai consiglieri di maggioranza non interessa nulla di come sarà
Macherio.
E non poteva essere
che così, se è vero com'è vero, che la preoccupazione principe di una
“maggioranza sgangherata” (definizione del consigliere di maggioranza del PdL
“responsabile”: Velutti) era quella di mascherare (a mo' dell'aretino Pietro?)
lo sfaldamento di un gruppo presentatosi unitario alle precedenti elezioni
amministrative (lista PdL-Lega) contro i “sacrileghi comunisti”.
Ebbene sì! E' ormai
semplice percepire che questa coalizione è definitivamente implosa tra:
primedonne, enfant prodige, galli, pollai e quant'altro. La definizione di
implosione è illuminante del momento e rappresentativa della maggioranza : “fenomeno
per cui le pareti di un corpo cavo sotto vuoto, soggette ad una pressione esterna
superiore a quella interna, cedono frantumandosi”.
Che la maggioranza
mostri, meglio, abbia un “corpo cavo sotto vuoto” lo dimostrano gli atti e gli
interventi di questi tre anni. Il PGT, dunque, non poteva che essere il frutto
di questa pianta. E' un documento raffazzonato, privo di una benché minima
visione strategica del paese, cieco e sordo alle istanze delle associazioni e
dei privati, salvo, ovviamente, quelle di basso interesse sia economico che di
immagine elettorale. A conferma di ciò, va detto che non si sono neppure
discusse e/o contestate le richieste di modifica presentate prima del febbraio
scorso (bocciatura in C.C. della prima stesura del PGT). Tra di esse vanno
ricordate le 14 presentate dalla minoranza, puntualmente articolate e motivate
tenendo conto e criticando costruttivamente i contenuti del PGT, fin dalla sua
prima versione.
Le uniche richieste
di modifica accettate, che hanno poi portato all'approvazione, sono quelle contenute
nel “decalogo” dei tre consiglieri responsabili, ovviamente frutto di un
aut-aut decisivo per la salvezza della “cadrega”. Richieste, va detto con
chiarezza, tutte dentro una logica “poco responsabile”: trattate nel segreto
delle segreterie di partito, finalizzate più che al bene di Macherio alla
propria visibilità e pubblicizzate (senza alcun confronto) su la stampa locale
con roboanti termini quali: “responsabili”, “decalogo”, etc.
Il risultato è stato
un PGT “che non accontenta nessuno. Prova della nostra forza,
tutti gli altri discorsi sono aria fritta. Mediato con l'unico che ci ha dato
retta, l'Assessore al Commercio,” deliberato ed imposto ai macheriesi “da
una maggioranza sgangherata”. Le parole virgolettate del consigliere
“responsabile” PdL Velutti, dicono più di ogni altra sintesi la verità sulle
motivazioni e sulle modalità di stesura del PGT che, baloccandosi tra
marciapiedi – rotonde - tettoie, non esprime ciò che andrebbe categoricamente
sancito e attuato: zero utilizzo di nuovo suolo verde (prevista
l'urbanizzazione residenziale per nuove aree verdi in via Bosco del Ratto e
viale Regina Margherita). Ma da questa maggioranza aspettarsi ciò non
era possibile! Lo esprime, sempre con “ammirevole” chiarezza il consigliere
Velutti, replicando ad un intervento del consigliere di minoranza Zappa: “Niente
bilancio senza oneri d'urbanizzazione. Non è possibile farlo!”
Rassegnamoci, da
questa maggioranza non è possibile aspettarsi di più! Utilizzare per nuovi
interventi edilizi aree già urbanizzate, riqualificando nel contempo il
territorio, non rientra neppure nelle loro più lontane ipotesi.
Per il resto! Per il
resto il Consiglio è una gazzarra, con interventi continuamente interrotti dove
è difficile percepire le ragioni (ammesso che ce ne siano altre oltre a quelle
tutte interne alla sopravvivenza della maggioranza) che hanno giustificato le
modifiche apportate alla prima stesura del PGT e in subordine il perché si è
sprecato tanto tempo.
In verità, che si
tratti di modifiche risibili e sostanzialmente propagandistiche è chiaro, in
maniera esemplificativa, da:
1) un asilo nido a Bareggia in via Parini, angolo via
della Resistenza, che però non si sa bene ancora dove collocarlo (sul terreno è
prevista la green way di Pedemontana);
2) sempre a Bareggia
(la maggioranza si gioca i voti bareggesi? o gli interessi di bottega?) una non
ben precisata sala polifunzionale (per farne cosa? C'è né già una utilizzata e
utilizzabile dalla comunità bareggese di fronte alla Chiesa) con annessi
ambulatori (???) e con negozi (si vocifera: una farmacia???);
3) un'inversione di
via Roma, che presuppone una terza rotonda sulla provinciale (P6) all'altezza
delle vie Mascagni e F.lli Cervi, con rimando ad un successivo studio di
fattibilità (soggetta ad approvazione provinciale), che risolleverà le fortune
dei commercianti macheriesi (???). Di sicuro c'è una cosa, la rotonda
convoglierà una mole intensissima di traffico veicolare verso il previsto
casello di Pedemontana e aumenterà il tasso di inquinamento;
4) la tetragona riconferma
del cambio di destinazione d'uso dei capannoni in via Don Gnocchi da
artigianali a commerciali, con finalizzazione del ricavato della monetizzazione
(oltre 300.000 euro) alla sistemazione del Centro (via Roma, effettuata
direttamente dai privati?). Su questo punto un corposo intervento del leghista
Gatti (ex assessore alla partita), motiva nel merito (piano del commercio) e
nella forma (il prezzo è calcolato in maniera impropria, dovrebbe essere
riconosciuto quasi il doppio) il perché il suo gruppo (la Lega, oggi
rappresentato in Consiglio Comunale da lui solo) voterà contro il PGT.
Che il documento,
oltre che infarcito di inutili amenità di contorno, sia raffazzonato lo
dimostrano anche alcuni marchiani errori ed incongruenze del testo. Quali, ad esempio,
il nome dell'assessore alla partita: Augusto Gatti (?). Non lo è più da tempo,
essendo stato esautorato dal Sindaco. E/o i giudizi sulla piattaforma ecologica
che a pagina 53 viene definita: «[...] si presenta funzionale, efficiente, ed
in buone condizioni di decoro.»; e che poche pagine dopo, 84, diventa
bisognosa di una «[...]
riqualificazione della piattaforma ecologica esistente, …, [con] interventi
previsti relativi al sistema della copertura sulla piattaforma, un
miglioramento in termini generali rispetto al sistema del verde e delle
mitigazioni [???], la localizzazione di un sistema di videosorveglianza
sull'impianto oltre alla predisposizione e posa della pesa pubblica.» Oh
finalmente! Dopo tutto ciò i macheriesi si sentiranno, sicuramente, più
protetti e sicuri. Una Macherio nuova dai “cessi” alla discarica (sic!).
La sensazione sempre più avvertita dai cittadini presenti
alla seduta consigliare è che: la povertà del documento dice ciò che il
dibattito tenta faticosamente, non riuscendoci, di nascondere: «il Sindaco ed i
suoi fedelissimi, sono sotto il ricatto dei “responsabili”. Devono fare buon
viso a cattivo gioco.»
«Ma il Sindaco non ha
parlato?» «No, non ha fatto nessuna replica né commento agli interventi dei
“responsabili”. Doveva incassare l'approvazione del PGT. La vendetta a dopo!»
Ma però ha parlato!
Ha parlato solo con la minoranza, usando la sua solita “loquela bertoldesca”
(la logica e/o una qualsivoglia razionalità stanno altrove).
Beh, beh, parlato è
forse termine improprio! Comunque, le ha “cantate” alla minoranza, in
particolare alla capogruppo Redaelli: invitandola tra l'altro ad un “dibattito
a due” sulle “passate malefatte” dell'Amministrazione da lei guidata (“singolar
tenzone” a cui la stessa Redaelli si è sottratta).
Bravo (sic!!!) il
nostro Sindaco! Bravo, è proprio addentro al ruolo di “sindaco di tutti i
cittadini” (sic!!!). Per lui: il presente è noioso. Vuoi mettere guardare al
passato! Solo che il farlo lo porta sempre ad addomesticare la verità e a
dimenticare qualcosa. Di certo il perenne tono elettoralistico, spesso lo
trascina in clamorosi lapsus e palesi bestialità.
Ma, per lui, non ci
sono problemi insormontabili: ventiquattrore dopo viene sfiduciato l'assessore
Ghezzi (il terzo), reo di aver mediato tra le fazioni. O forse no? Forse, solo
reo di aver fatto ombra al tracimante ego del “primattore”.
Se l'ex assessore c'è
rimasto male si consoli, di tutta questa storia amministrativa, PGT compreso,
la vera vittima è: Macherio.
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