MACHERIO, SODDISFATTO LUI...


Esprime soddisfazione il sindaco, Giancarlo Porta, attraverso la prima pagina di InforMacherio, l'informatore comunale: “per quel che riguarda la ricollocazione delle case giocoforza espropriate da Pedemontana e per la nuova sistemazione trovata per le famiglie che vi abitano. Da parte nostra abbiamo dato il massimo perchè le trattative di acquisto del terreno su cui ricostruire le abitazioni avvenissero nel modo più sereno possibile. Sindaco e assessori si sono messi al lavoro non appena eletti, per facilitare al massimo le trattative...”

Ma che cosa hanno dato? L'area era già stata individuata dall'ex amministrazione e preventivamente concordata con gli interessati.
Hanno messo in contatto gli espropriati con il proprietario dei terreni. Punto.
Il resto è gravato sui cittadini interessati all'abbattimento delle loro abitazioni che, su suggerimento del comune, questo sì, hanno dovuto individuare un tecnico che li seguisse nell'iter burocratico e  accollarsi ogni spesa, persino gli oneri, senza ricevere alcun sostegno da parte dell'amministrazione.

Han fatto tutto da sé. Si son pagati persino una strada per l'accesso alle future abitazioni di cui ancora oggi non è così chiara la destinazione. Sarà pubblica o privata?
Nient'altro ci ha messo l'Amministrazione che avrebbe potuto sì fare molto. Avrebbe potuto     sostenere, ad esempio, questi cittadini anche attraverso incentivi mirati allo studio di soluzioni all'avanguardia basate su criteri di ecosostenibilità ambientale che assicurino consumi energetici ridottissimi. Non sono banalità ma soluzioni mirate a salvaguardare l’ambiente e ad abbassare le bollette di quelle famiglie.
Si poteva realizzare un piccolo comparto di abitazioni a zero impatto ambientale in armonia con l'area verde che ospiterà le loro abitazioni.
Potevano essere abitazioni precursori di una nuova linea verde dell'amministrazione. Invece no.

Come, tanto per fare un altro esempio, si poteva assumere un atteggiamento diverso nei confronti di qualche attività produttiva macheriese interessata dal passaggio di Pedemontana che oggi invece rischiamo di perdere.
A fronte di un 'interrogazione presentata all'assessore Monaco da parte di Progetto Macherio per conoscere se l'Amministrazione intendesse
a) intervenire per agevolare la delocalizzazione di tali aziende e, in tal caso, quali azioni intendesse attivare
b) se fossero state individuate aree all'interno del PGT da destinare al loro trasferimento
ecco la risposta:

Vi comunico che all'Amministrazione è stata interessata da un'impresa (Romec) che ha espresso la volontà di restare sul territorio macheriese ed a fronte di ciò sono stati avviati dialoghi con i proprietari dei fondi del PP3 per valutare la fattibilità del trasferimento in tali aree. In linea astratta il trasferimento è possibile, ma l'accordo ultimo deve comunque essere raggiunto tra alienanti ed acquirenti. L'area PP3 è quindi individuata come quella potenzialmente idonea per il trasferimento di tale impresa.
L'azienda Cleaf, azienda riconosciuta a livello mondiale, è stata quella maggiormente pregiudicata dal passaggio di Pedemontana; Non vi sono al momento le possibilità per un ricollocamento sul territorio macheriese perché il PP3 non è sufficientemente grande per la ricollocazione. Sul punto non si può che ribadire la contrarietà dell'attuale Amministrazione alle scelte di chi ha permesso l'esproprio di tale importante realtà imprenditoriale.
Restiamo comunque aperti ad eventuali possibili soluzioni e proposte che vorrete fornirci anche indicando eventuali aree verdi da destinare alla delocalizzazione.
A disposizione per ogni chiarimento, porgo cordiali saluti
Giorgio Monaco


L' area denominata PP3 è il comparto a confine con Biassono individuato alla ex amministrazione e destinato alle attività produttive. E' chiaro che scaduti i termini che prevedevano un contenimento dei costi dell'area, l'amministrazione avrebbe dovuto prevedere un intervento perchè le aziende interessate potessero essere messe nella reale condizione di attuare il trasferimento, a costi sostenibili. Cosa che non è avvenuta.

Toccava solamente all'Amministrazione gestire la situazione, da protagonista, per evitare l'eventuale allontanamento delle aziende dal nostro comune.
Cleaf era stato il primo pensiero della ex amministrazione e in virtù del mantenimento dell'azienda sul territorio macheriese, a suo tempo, era stato proposto ai proprietari un tavolo di incontro e confronto per trovare una soluzione, all'interno del PP3, ma i proprietari, attraverso le parole dei loro avvocati, avevano gentilmente declinato l'invito a relazionarsi con sindaco e assessori. Probabilmente già pensavano ad altri progetti.

Ora l'assessore si dice aperto a possibili soluzioni e proposte, ma sotto accusa è l'atteggiamento, o meglio, l'inadeguatezza dell'amministrazione  che non è in grado di affrontare seriamente situazioni che riguardano una comunità e il futuro del nostro paese.
Perché non sedersi insieme intorno a un tavolo ed affrontare questi temi ancora aperti? L’opposizione, Progetto Macherio per Bareggia, c'è e  i Consiglieri di opposizione sono disponibili.

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