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RACCONTI UCRAINI

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«Guarda che domenica… guarda che sole… perché dobbiamo fare la guerra?» Con questa frase, di un’insostenibile semplicità, la donna di Kiev mi ha congedato. Non scriverò il suo nome, non voleva nemmeno che mettessi le iniziali. Paura? Ne aveva molta. Tuttavia ha parlato, con gli occhi lucidi e la rabbia nel sangue. La donna di Kiev vive il conflitto da qui, dalle retrovie d’Italia. Ciò non significa che sia al riparo: il figlio, la casa e gli affetti più intimi si trovano nel mezzo della polveriera, nel traffico omicida dei carrarmati. Il figlio dorme poco. Anzi, dorme niente. Ogni mattina chiama la mamma, “sono vivo” le dice… poi riattacca. Con la guerra dentro, l’ansia bastarda e la giacca scolorita, la donna di Kiev si allaccia le scarpe, leva il lucchetto dalla bicicletta e va a lavorare. Mi ha raccontato che ogni mese invia i suoi risparmi a casa, appena fuori dai confini d’Europa. Per quanto assurdo possa sembrare – o per quanto assurdo sia – è così che mantiene i suoi cari. Dietr

GUERRA E GENEROSITA'

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“Siamo lontani da Kiev, dai bombardamenti ma la sera mi metto a letto col pensiero fisso che tutto vada bene. Alla mattina mi sveglio e chiamo mia figlia. Mi ha raccontato che sono scesi in cantina con il mio nipotino di 5 anni perché sentivano le urla della gente. Noi in Ucraina non abbiamo mai avuto problemi con nessuno e mi piange il cuore anche per i soldati Russi costretti a combattere per Putin. Gloria Ucraina”.  “Per i miei figli e i miei nipoti corre il mio pensiero. Quando c’è la pace i figli seppelliscono i genitori, con la guerra i genitori seppelliscono i figli. Preghiamo per loro e speriamo che la guerra non tocchi nessun paese, preghiamo per la pace. Gloria Ucraina”.  “Il 24 febbraio ho ricevuto una telefonata, era mia figlia che con la voce roca e silenziosa mi diceva: mamma hai sentito ci sarà la guerra. In quel momento con molta sofferenza e paura ho detto a mia figlia di scappare, di venire in Italia. Lei con forza e coraggio mi ha chiesto di stare tranquilla che tutt

OGNUNO FACCIA LA SUA PARTE

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Avvicinare e sensibilizzare i ragazzi delle scuole al tema  dell’abbandono della plastica in ambiente è un obiettivo importante sostenuto dal CAI Family Macherio e Vedano. Abbiamo avuto modo di metterlo a fuoco già nel 2020, con la mostra laboratorio “Nelle squame di una trota”, che prende il nome dal fatto che in origine i creatori avevano pensato che ci si sarebbe dovuti recare presso un torrente pieno di trote per ripulirlo. La pandemia ha bloccato quanto si era programmato e lo scorso anno il Family CAI ha voluto proseguire il proprio messaggio educativo presso le scuole con Kids Rooms, giochi educativi ambientali.  Il progetto si inserisce nel programma più generale del Gruppo Family delle sezioni del Club Alpino di Macherio e Vedano, che vuole avvicinare i bambini al rispetto per l’ambiente da tutelare e preservare per le generazioni future, anche utilizzando pratiche ecosostenibili.  “Nelle squame di una trota” si è nel tempo evoluto, fino a creare un film-documentario di  educa

IL SALOTTO DELLA COMUNITA'

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Ormai quasi un anno fa, in occasione del trasferimento della bibliotecaria, decidemmo di affidare la gestione della nostra Biblioteca a una cooperativa che partecipò a un bando pubblico e si aggiudicò la gara. Perchè? Ci eravamo posti, come amministratori, il problema del ruolo che la nostra biblioteca si doveva assumere, un ruolo che andava rivitalizzato e rinvigorito.  Nostro obiettivo era e rimane pensare alla biblioteca come luogo e spazio di cultura in senso generale, aperto all’esterno dove far confluire le realtà associative, i gruppi, ma anche le idee e le proposte dei cittadini. Un luogo di incontro, di scambio di idee, di socialità in grado di rispondere anche al bisogno di svago e di occupazione del tempo libero.  Limitarsi alla funzione di distributore e contenitore di libri o a quella di luogo di studio per esigenze di ricerca dei nostri giovani non era più sufficiente. E così, a seguito dell’incarico alla cooperativa, abbiamo conosciuto Simone, l’attuale nostro biblioteca

SPAZIO A MACHERIO

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A chiunque capita di guardare il cielo e di volgere lo sguardo nello spazio puntandolo sulla luna, le stelle e il sole, ma a pochi è capitato di incontrare un astronauta e ancora meno di parlarci.  In vista della prossima missione dell’astronauta italiana  Samantha Cristoforetti, che sarà la prima donna europea al comando della Stazione spaziale internazionale (ISS), i docenti della Scuola Secondaria Giacomo Leopardi, lo scorso mese di marzo, hanno sottoposto la loro candidatura all’ARISS Europe – Amateur Radio on the International Space Station, elaborando un progetto educativo per poter stabilire un contatto radio con l’astronave. La scuola macheriese è rientrata tra le scuole selezionate in tutta Italia (sono soltanto otto) per partecipare ad un evento unico ed ha organizzato varie iniziative per celebrarlo. Numerose le attività didattiche e le proposte educative rivolte all’intera popolazione studentesca, dalla scuola dell’Infanzia alla Secondaria, passando per la Primaria.  Il nom