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Visualizzazione dei post da agosto, 2021

MACHERIO: LA VITA TUA E' ANCHE LA VITA MIA

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Il ben-essere di una comunità si basa su diversi fattori, ma è indubbio che derivi principalmente, se non essenzialmente, dalle relazioni interpersonali al suo interno.   Può aiutare l’antico detto di un latino facile facile: “Mors tua Vita mea”. Ma questa è una sola delle possibili combinazioni. Si devono aggiungere: “Mors mea Vita tua” “Mors mea Mors tua” “Vita tua Vita mea”.  1) Se ho bisogno che tu muoia perché io riesca a vivere, vuol dire che io mi sento al centro del mondo. Io aspetto la tua morte, la desidero, la favorisco, per avere un mio spazio vitale. Vuol dire, trasferendo il detto da un contesto personale a uno comunitario, che l’unica verità è la mia, la razza eletta è la mia, la cultura superiore è la mia, la normalità è la mia. C’ero prima io, per ragioni di età o per ragioni di residenza sul territorio. Tu sei ai margini, sei un intruso, non sei nessuno, sei morto.  2) Preferisco morire io per garantire la vita a te. Sembra l’atteggiamento opposto a

MACHERIO: CHI SI FERMA, CHI RIPRENDE

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La vita di una comunità è fatta così. Sembra che per una infinità di tempo non si muova nulla, poi ci si accorge, improvvisamente, di cambiamenti molto significativi. Avviene quello che avviene in ogni famiglia: ci sarà sempre qualcuno che nasce, qualcuno che cresce, qualcuno che se ne va. A fine giugno ha cessato la sua attività, benemerita innovativa attività, la Banca del Tempo. Il motivo non è da ricercare nel venir meno degli obiettivi per cui era nata e neppure della volontà e dell’impegno dei promotori.   La ragione è nello stesso tempo più semplice e più malinconica: la mancanza di ricambio generazionale. È, se pur in misure differenti, la difficoltà di parecchie associazioni a continuare a vivere, per non accontentarsi di sopravvivere. Ma un perché tira l’altro. La mancanza di ricambio generazionale a cosa è dovuto? Sarebbe davvero troppo superficiale, oltre che ingeneroso, liquidare la faccenda addossandone la responsabilità esclusivamente ai giovani. Che non

MACHERIO: STUDIARE NEL VERDE, STUDIARE IL VERDE

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Volevo studiare in biblioteca ma ancora non ci è permesso; il covid19 ha tuttora la meglio nei luoghi chiusi e non concede alla biblioteca di ospitare più di sei persone alla volta. Allora ho dovuto trovare un’altra soluzione ed essendo già in giro ho deciso di fermarmi a studiare nei giardini di via Mascagni, proprio sugli stessi tavoli dove si siedono pensionati e badanti e dove si organizzano le feste di compleanno. ,  Sicuramente un parco giochi non ha la stessa onda sonora di una biblioteca… ma mi sono adattato. Quel che mi ha fatto più sorridere “ai giardinetti gialli di Macherio”, così io li chiamo, è la bentornata mole di bambini che corrono avanti e indietro, con i nonni e genitori che li guardano giocare. E finalmente, oserei dire, sprazzi di vecchia normalità: benvenuta normalità, soprattutto se si pensa ai bambini.  Un’altra cosa che ho notato è la pulizia del parchetto. Certo, non sempre tutto è in ordine, ma c’è da sottolineare come quest’anno, meglio